Identità Messina

Amministrazione

SINDACO

Federico Basile

In carica dal: 14/06/2022

Sito istituzionale

www.comunemessina.gov.it

Messina, la città dello Stretto

Il centro, nonostante le ripetute distruzioni e riedificazioni, conserva gioielli architettonici religiosi e civili. Tra le chiese, la principale è il duomo, eretto in epoca normanna, abbellito all’interno da mosaici, da un pulpito marmoreo di scuola toscana e da un fonte battesimale del fiorentino Gado Gaddi (XIV secolo). Il campanile vanta un orologio meccano-figurativo, unico per la sua complessità, costruito a Strasburgo nel 1933. Dal 1930, tra i molti tesori orafi ed argentieri, il duomo conserva la Manta d’Oro: la decorazione, del peso di venti libbre, è opera secentesca del fiorentino Innocenzo Mangani e serve ad ornare la tela della Madonna della Lettera, patrona della città, posta sull’altare maggiore.

Una leggenda narra che i fondatori di Messina siano stati i cosiddetti “giganti” Mata e Grifone, quest’ultimo un saraceno che pur di avere la bella Marta (Mata), prima la fece rapire e poi si convertì al cristianesimo per compiacerla; dalla loro progenie ebbe origine Messina. Nella realtà, invece, l’area è stata da lungo tempo luogo di passaggio e di insediamento; sono stati rinvenuti reperti risalenti all’età del bronzo, ma è sotto la dominazione greca che la città ebbe il suo primo reale e consistente sviluppo. Nel 740 a.C., infatti, popolazioni calcidesi provenienti dall’Eubea e da Cuma (in Campania) insediarono sulle rive dello Stretto la prima colonia greca d’Occidente, denominandola Zancle. Nel V secolo a.C., tuttavia, altre genti provenienti dalla greca Messenia si impadronirono dell’insediamento, ribattezzandolo Messene. Questi furono poi scacciati dai Mamertini, mercenari campani che, in guerra contro Siracusa, diedero inizio alla Prima Guerra Punica (264-241 a.C.). I Romani accorsero in loro aiuto, finendo per conquistare l’isola; il porto di Messina fu conseguentemente attrezzato sia per le loro necessità militari che per il commercio. Durante il successivo dominio arabo – poiché l’altra grande città, Siracusa, era stata distrutta – Messina poté assurgere a centro di primo piano per l’isola. La conquista normanna, guidata dal gran conte Ruggero e da Roberto il Guiscardo nel 1061, donò a Messina un ulteriore periodo di sviluppo e prestigio: furono edificati il palazzo reale ed il monastero del Santissimo Salvatore e fu istituito un importantissimo scriptorium dove vennero redatti preziosi codici. Il porto acquisì considerevole rilievo per tutto il bacino del Mediterraneo, richiamando mercanti pisani, genovesi, amalfitani, armeni, greci ed ebrei. Agli inizi del Trecento nacque la Fiera del Santo Sepolcro, tuttora esistente, importante snodo commerciale. Nello stesso periodo (1282) Messina partecipò alla rivolta dei Vespri contro i francesi, liberandosi degli Angiò ed accettando il governo aragonese. Sotto Carlo V vennero costruite ulteriori fortificazioni militari, segno dell’importanza del centro. Dal Quattrocento alla fine del Seicento la città visse il suo periodo di massimo splendore; nel 1548 venne fondata, da Ignazio di Loyola, l’Università di Messina. Ad arrestare l’espansione della città furono gli Spagnoli, che sedarono la rivolta di Messina (1674-1678): nonostante l’aiuto dei francesi, la città dovette arrendersi al governo borbonico. A partire dalla metà del Settecento iniziò un periodo di declino, aggravato dalla pestilenza del 1743 e dal terremoto del 1783. Nel corso dell’Ottocento, Messina partecipò attivamente al Risorgimento e sul finire del secolo si avviò una nuova fase di sviluppo urbano ed industriale: nacquero attività conserviere e per la produzione di cera, sapone e sigari. Tuttavia l’inizio del XX secolo segnò un’altra battuta d’arresto col rovinoso terremoto e maremoto del 1908. Le vittime furono oltre 70.000 e la città venne quasi interamente distrutta. La Palazzata (o Teatro Marino), lunga serie di edifici secenteschi affacciata sul porto, andò per sempre perduta; la ricostruzione iniziò celermente e comportò anche un ampliamento a nord ed a sud dell’abitato.

Gli edifici civili più interessanti risalgono alla metà del Cinquecento, al governo di Carlo V; tra questi si distingue il forte del Santissimo Salvatore, costruito sul braccio destro della falce portuale. Sulla torre campana si trova una statua in bronzo dorato, alta sei metri, raffigurante la Madonna della Lettera. Il centro storico è ricco di fontane, vere e proprie opere scultoree, tra cui quella cinquecentesca del Nettuno, di scuola michelangiolesca, e quella di Orione, che celebra il primo acquedotto cittadino. La maggior parte dei numerosi palazzi della città è di edificazione novecentesca: tra gli anni Venti e Quaranta furono edificate la Galleria Vittorio Emanuele III, la stazione ferroviaria, il Palazzo del Governo. Il Teatro Vittorio Emanuele II, in stile neoclassico, conserva affreschi di Renato Guttuso. Il Cimitero Monumentale di Messina è un gioiello dell’architettura liberty; progettato nel 1872, alterna le sepolture a sontuosi giardini. La chiesa di San Francesco, dedicata all’Immacolata, è una delle più antiche della città (1255); profondamente danneggiata nella facciata dal terremoto del 1908, venne ricostruita quasi interamente nella parte anteriore.

 

Architettura militare

Castello del Santissimo Salvatore; Castel Gonzaga; Real Cittadella, imponente costruzione militare a pianta stellare; Forti Umbertini, 13 sulla costa siciliana e 9 sulla costa calabra, costruiti durante il regno di Umberto I di Savoia per la difesa dello Stretto; Forte Cavalli, su Monte Gallo, sede del Museo Storico della Fortificazione Permanente dello Stretto; Forte Campone; Forte Dinnammare; Forte dei Centri; Batteria Polveriera o Masotto; Forte Serra la Croce; Forte Puntal Ferraro; Forte Menaja Crispi a Campo Italia; Forte San Jachiddu, oggi centro di un Parco Ecologico; Forte Ogliastri; Forte Petrazza; Forte Schiaffino o Monte Giulitta; Forte Mangialupi; Forte Spuria; Castellaccio; Castello “Matagrifone” o “Roccaguelfonia”, resta solo una torre ottagonale su cui è stata installata una delle campane più grandi d’Europa.

L’agricoltura riveste ancora un ruolo importante nell’economia locale, sebbene non come nel passato. È diffusa la produzione di agrumi: in particolare, la città è famosa per una varietà di limoni (l’Interdonato o “limone speciale”), oltre che per le sue arance, le clementine ed i mandarini. Diversi i vini DOC od IGT qui prodotti, ma sostanziosa è anche la produzione di olio. Nelle zone montane è diffuso il castagno, di cui si lavora artigianalmente il prodotto. Accanto all’agricoltura è sviluppato anche il settore zootecnico con l’allevamento bovino, ovino, caprino, suino ed equino. La pregiata carne viene commercializzata, mentre il latte è lavorato dall’industria casearia, che ne ricava il pecorino siciliano (DOP), stagionato o fresco (tuma o primosale), ricotta e mozzarella. Meno sviluppato è il settore industriale, sostenuto da imprese di medie dimensioni, attive nella molitura del grano e nella produzione di caffè, birra ed altri generi alimentari. Le attività artigianali producono mobili, materiale prefabbricato e per l’edilizia, ferro ed oggetti ceramici; un’attività tradizionale ancora viva è inoltre la realizzazione a mano dei pupi siciliani, marionette tipiche in vesti da guerriero. Un settore a parte è costituito dalla cantieristica navale: il porto è sede di numerosi grandi cantieri tra cui l’importante Rodriguez, dove fu armato il primo aliscafo al mondo; nello stesso sito è attivo un arsenale militare. Il porto rappresenta il cuore dell’economia messinese anche per altri aspetti: sono ben sviluppati il settore dei trasporti e dei collegamenti col continente, ma anche le attività legate allo scalo commerciale. Un’ultima voce importante per il terziario sono le pubbliche amministrazioni, gli enti locali e l’Università. La città è inoltre sede della più antica fiera commerciale del mondo, la Fiera Internazionale di Messina, istituita nel XIII secolo, importante occasione di scambio per tutto il bacino del Mediterraneo. A metà tra l’attività economica e la tradizione si situa infine la pesca al pescespada; frutto di una sapienza millenaria effettuata con le tipiche feluche, un tempo era lo sport prediletto dai nobili.

Evoluzione demografica – La popolazione ha conosciuto un costante incremento dall’Unità d’Italia fino agli anni ’80 del XX secolo, fatta eccezione per il calo demografico del decennio 1901/1911 dovuto alla catastrofe naturale del terremoto e maremoto (1908). Dopo la sciagura la città si ripopolò velocemente grazie all’avvento di abitanti di altre zone della Sicilia e della Calabria. Fra gli anni ’80 e ’90 la crisi occupazionale porta ad una contrazione demografica, a cui segue una ripresa ed una successiva ricaduta che non accenna ad arrestarsi.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Messina al 1° gennaio 2016 sono 11.830 e rappresentano il 5,0% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dallo Sri Lanka (ex Ceylon) con il 32,6% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalle Filippine (20,7%) e dalla Romania (12,6%).

Musei – Il Museo Regionale di Messina, già “Museo Nazionale”, fu realizzato dopo il 1908 nei locali di un’antica filanda di seta, per custodire le opere di valore artistico recuperate dalle macerie cittadine. Ospita: opere di Girolamo Alibrandi; Il Polittico di San Gregorio ed un’altra tavoletta bifronte di Antonello da Messina; due tele di Michelangelo Merisi da Caravaggio; la Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei Pastori di Alonso Rodriguez; opere di Mattia Preti, Guercino, Onofrio Gabriello, Mario Minniti, Antonino Barbalonga Alberti, Colijn de Coter, Giovan Battista Quagliata, Matthias Stomer, Domenico Marolì. Museo della Cultura e Musica popolare dei Peloritani, offre un allestimento multimediale: video, ipertesti, ascolto digitale, animazione con suonatori e cantori della tradizione, supporti letterari, fotografici, iconici, didascalici e didattici. Custodisce gli strumenti musicali della tradizione peloritana, tra cui le zampogne, i flauti in canna, tamburi e tamburelli, scacciapensieri, conchiglie. Galleria provinciale d’arte moderna e contemporanea, aperta nel 1998, espone opere di noti artisti come Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Felice Casorati, Lucio Fontana, Giò Pomodoro, Max Liebermann, Franco Angeli, Agostino Bonalumi, Mimmo Rotella, Corrado Cagli, Giuseppe Santomaso, Toti Scialoja, Howard Hodkin, Mario Mafai, Alighiero Boetti, Felice Canonico, Giuseppe Mazzullo, Carlo Morganti, Giuseppe Santomaso, Jonathan Togo, Mario Calandri, Victor Pasmore, Concetto Pozzati, Corrado Cagli. Mostra dei tesori della Cappella Palatina in San Giovanni di Malta, custodisce esempi di arte sacra (opere di argenteria ed oreficeria, paramenti liturgici in seta ricamati). Il Tesoro del Duomo di Messina è una ricca raccolta di oggetti di culto appartenuti alla Cattedrale sin dal Medioevo, il pezzo più prezioso è la cosiddetta “Manta d’oro”, rivestimento del quadro della Madonna della Lettera, in oro cesellato con motivi floreali e geometrici, opera dell’orafo fiorentino Innocenzo Mangani, che la eseguì nel 1668. Museo “Sant’Annibale Maria Di Francia”, riproduce, in scala 1/2, il quartiere “Avignone”, il più malfamato della Messina pre-terremoto, luogo d’azione del messinese Sant’Annibale Maria Di Francia, canonizzato nel 2004. Acquario comunale, nacque nel 1868 e fa parte degli Acquari storici d’Itali; ospita in 22 vasche mediterranee ed 8 acquari che riproducono ambienti acquatici del mondo circa 100 specie ittiche. Museo zoologico “Cambria”, conserva ricche collezioni di vertebrati, insetti e molluschi. Osservatorio sismologico. Orto botanico “Pietro Castelli” fu fondato nel 1638. Museo storico della fortificazione permanente dello Stretto di Messina, fondato nel 2003 con il patrocinio del Comune di Messina e dell’UNESCO, racconta la storia della difesa dello Stretto dal periodo post-unitario alla seconda Guerra Mondiale, presenti interessanti tavole iconografiche; custodisce anche il più grande cannone italiano della Seconda guerra mondiale, donato dal Ministero della Difesa e dichiarato Monumento ai Caduti di tutte le Guerre. Mostra di Pupi, in esposizione centinaia di Pupi e manoscritti di fine ‘800 inizio Novecento, attrezzi per la costruzione dei “pupi”, scenografie, foto degli spettacoli.

Biblioteche – L’Archivio Storico Comunale, fondato nel 1936, conserva oltre 14.000 volumi riguardanti la città, una interessante emeroteca con oltre 1600 testate ed alcuni giornali risalenti al 1815, una collezione di stampe antiche con oltre 420 esemplari, foto e cartoline d’epoca; Biblioteca comunale “Tommaso Cannizzaro”, fondata nel 1917, custodisce circa 50.000 volumi; Biblioteca del Gabinetto di Lettura, custodisce oltre 45.000 volumi; Biblioteca Regionale Universitaria di Messina, fondata nel 1731, custodisce 1.307 manoscritti, 423 edizioni del XV secolo, 3.637 edizioni del XVI secolo, 107 pergamene sciolte, una collezione iconografica di 363 stampe e una collezione di fotografie storiche; Archivio di Stato di Messina, istituito nel 1843, custodisce oltre 50.000 volumi; Biblioteca Camera di Commercio Industria ed Agricoltura; Biblioteca del Museo Regionale, nata intorno alla metà del XIX secolo, custodisce circa 9.000 volumi; Biblioteca Painiana del Seminario Arcivescovile “San Pio X”, fondata nel 1927, custodisce circa 175.000 volumi; Biblioteca dell’Istituto Teologico San Tommaso dell’Università Pontificia Salesiana, custodisce volumi anche introvabili ed oltre 5.000 volumi costituiscono un reparto riservato a opere sulla Sicilia; Biblioteca “Giorgianni-Macrì” del Liceo Classico “Francesco Maurolico”, custodisce circa 16.000 volumi; Biblioteca dell’Istituto di studi storici “Gaetano Salvemini”; Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia, custodisce quasi 1.000.000 di libri; Biblioteca Provinciale dei Frati Cappuccini di Messina, istituita nel 1963, è costituta da un patrimonio di 71.500 volumi, comprende incunaboli, edizioni appartenenti ai secc. XVI-XIX, manoscritti e pergamene; Biblioteca della Provincia Regionale, raccoglie le Gazzette Ufficiali Nazionali (dall’Unità d’Italia ad oggi), Regionali, Europee (serie L e C), custodisce oltre 4000 volumi; Biblioteca “Padre Egidio Lo Giudice”, inaugurata nel luglio del 2013, è gestita dai giovani della Parrocchia, possiede oltre 3000 volumi.

Teatri – Il Teatro Vittorio Emanuele II, voluto da Ferdinando II di Borbone, fu edificato a partire dal 1842 su progetto dell’architetto Pietro Valente; inaugurato il 12 gennaio del 1852, venne intitolato a Sant’Elisabetta, in onore della madre del sovrano. Nel 1860, con l’Unità d’Italia, assunse l’attuale nome. Il portico consentiva il passaggio delle carrozze, sul loggiato d’ingresso un gruppo scultoreo del 1847 realizzato da Saro Zagari, raffigura Il tempo che scopre la verità. L’esterno in stile neoclassico è realizzato in pietra siracusana, ricco di decorazioni, sculture e bassorilievi dello Zagari raffiguranti scene della vita di Ercole e ritratti di drammaturghi e musicisti illustri. La sera del 27 dicembre 1908 fu messa in scena l’Aida di Giuseppe Verdi solo poche ore prima del terremoto che distrusse la città. Il perimetro dell’edificio e le parti decorative vennero risparmiate. Restaurato nel 1982, venne inaugurato nel 1985 con un concerto diretto dal maestro Giuseppe Sinopoli. La decorazione interna del soffitto, il Mito di Colapesce, venne realizzata da Renato Guttuso.

Cinema – I primi filmati girati a Messina risalgono alla fine dell’Ottocento ad opera della casa Lumière: L’uscita dell’ultima messa dalla Chiesa dell’Annunziata del 6 novembre (1898); Lo sbarco dei passeggeri dal Ferry-Boat (1898); il Convegno dei ciclisti messinesi allo Chalet (1898). In seguito furono girati: Dalla pietà all’amore (Luca Comerio, 1909); Amore e Morte, (Luca Comerio, 1909); L’Orfanella di Messina (Arturo Ambrosio, 1909); Sisma; La Fidanzata di Messina, tratto dall’omonima tragedia di Friedrich Schiller (1911); L’albergo della felicità (G.V. Sampieri, 1934); Anni difficili (capolavoro di Luigi Zampa, 1947); Stromboli terra di Dio (Roberto Rossellini, 1949); L’avventura (Michelangelo Antonioni, 1959), con Monica Vitti, Lelio Luttazzi, Renzo Ricci; Vulcano (William Dieterle, 1950), con Anna Magnani; Lu tempu di li pisci spata (Vittorio De Seta, 1954); Isole di fuoco (Vittorio De Seta, 1954), primo premio per il documentario al Festival di Cannes del 1955; Jessica (Oreste Palella e Jean Negulesco, 1961); Mafioso (Alberto Lattuada) (1962) con Alberto Sordi; Made in Italy (Nanni Loy) (1965); La famiglia Ceravolo (Melo Freni, 1984); Caro diario (Nanni Moretti, 1993); Il 7 e l’8 (Valentino Picone, Salvatore Ficarra, Giambattista Avellino) (2006); Come un delfino con Raul Bova (2011). Si ricordano poi i film del regista messinese Francesco Calogero: La gentilezza del tocco (1987); Visioni Private (1989); Nessuno (1992); Cinque giorni di Tempesta (1998).

Istruzione – L’Università di Messina, fondata nel 1548 da S. Ignazio di Loyola come primo Collegio al mondo della Società di Gesù, è la terza università siciliana per numero di studenti. L’attività didattica è divisa in 11 facoltà: Economia; Farmacia; Giurisprudenza; Ingegneria; Lettere e Filosofia; Medicina e Chirurgia; Medicina Veterinaria; Scienze della Formazione; Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali; Scienze Politiche; Scienze Statistiche

Sacro e Profano – La più sentita ricorrenza cittadina è la festa patronale della Madonna della Lettera. Secondo una leggenda, dopo la diffusione del culto cristiano nel 41 d.C. ad opera di Paolo di Tarso, i senatori cittadini inviarono una missiva alla Madre di Gesù, invocando la sua benedizione sulla città. La Madonna scrisse la risposta di suo pugno, consegnandola agli ambasciatori; la pergamena era sigillata con un capello, che divenne presto una venerata reliquia, tuttora conservata e portata in processione il 3 giugno durante la festa patronale. Un’altra celebrazione importante è quella di Mezzagosto, quando una vara (carro votivo costruito nel 1535) raffigurante l’Assunzione di Maria viene portata in processione da duemila fedeli vestiti di bianco e scalzi. Certo la più pittoresca manifestazione precede la festa dell’Assunta: in tale occasione due raffigurazioni in cartapesta dei “giganti”, la bella Mata ed il moro Grifone, vanno in giro per la città tra la folla entusiasta. Non manca, in queste festività, la possibilità di gustare i prodotti della gastronomia locale, rinomata per le sue pietanze a base di pesce e di carne. Per tutta l’estate, Messinestate raccoglie tantissimi eventi culturali, musicali, teatrali suddivisi in rassegne tematiche; comprende eventi di richiamo nazionale ed internazionale come i concerti. In agosto la città ospita anche il Galà Internazionale del Folklore, con gruppi folkloristici provenienti da ogni parte del mondo. Di origine medievale, la Fiera Internazionale di Messina è una delle più antiche manifestazioni campionarie del mondo. Conobbe il suo apice storico nel XV secolo; dopo il declino del secolo successivo, bisognò attendere l’apertura del Canale di Suez alla fine dell’Ottocento affinché si verificasse una ripresa delle attività. Distrutta dal terremoto del 1908, iniziò una lenta rinascita solo nel 1934. Nel 1938 il regime fascista intraprese la costruzione della Nuova Fiera di Messina, successivamente trasformata in Fiera delle Attività Economiche Siciliane. Il fiore all’occhiello dell’attività fieristica è la grande esposizione campionaria internazionale di agosto, con decine di migliaia di visitatori.

Il pescespada dello Stretto trova ovviamente ampio utilizzo in cucina, come condimento per la pasta (arricchito di menta) o come secondo (involtini con mollica di pane). Uno spazio a parte va riservato alla pasticceria locale, particolarmente ricca e gustosa: oltre ai cannoli siciliani è rinomata la pignolata, dolce di strutto, uova, zucchero, limone e cioccolato.

Messina ha dato i natali a personalità ed artisti illustri, come il pittore Antonello da Messina, soprannome di Antonio di Giovanni de Antonio (Messina, 1429 o 1430 – Messina, febbraio 1479), ed il matematico Giuseppe Moleti. Si ricordano anche: Lucia Aliberti (Messina, 19 ottobre 1956) soprano italiano; Girolamo Alibrandi, noto anche come Raffaello da Messina (Messina, 1470 circa – 1524 circa), pittore italiano; Antonio Alveario (Messina, 29 luglio 1963) attore teatrale, attore cinematografico e attore televisivo italiano; Antonino Amico (Messina, 1586 – Palermo, 1641) uno storico italiano; Anastasio Anastasi (Messina, 1877 – Roma, 1969) è stato un ingegnere italiano; Andria di Anfusu (Messina, 1340 circa – Lentini, dopo il 1416) è stato un poeta, notaio e giudice italiano; Placido Andriolo Màngano (Santo Stefano di Briga, 6 dicembre 1924 – Messina, 27 settembre 2016) è stato uno storico, docente, saggista, pluridiplomato, plurilaureato, poeta e prosatore italiano; Anna Maria Arduino (Messina, 1672 – 29 dicembre 1700) è stata una pittrice italiana; Maurizio Arena (Messina, 1935) è un direttore d’orchestra italiano; Ramona Aricò (Messina, 30 ottobre 1985) è una pallavolista italiana; Aristocle di Messene (Messina, II secolo d.C. – …) è stato un filosofo greco antico della scuola peripatetica; Mario Aspa (Messina, 18 ottobre 1795 – Messina, 14 dicembre 1868) è stato un compositore italiano di musica classica; Carlo Ausino (Messina, 20 luglio 1938) è un regista e direttore della fotografia italiano; Gaetano Baldacci (Messina, 17 marzo 1911 – Pavia, 5 aprile 1971) è stato un giornalista italiano, primo direttore del quotidiano milanese Il Giorno; Felice Bisazza (Messina, 29 gennaio 1809 – Messina, 30 agosto 1867) è stato un poeta e letterato italiano; Antonino Bivona Bernardi (Messina, 1770 – Palermo, 1837) è stato un botanico italiano; Lelio Bonaccorso (Messina, 2 agosto 1982) è un fumettista, illustratore e insegnante italiano; Giuseppe Bottone (Messina, ottobre 1539 – Messina, 1575) è stato uno scultore italiano; Celeste Brancato (Messina, 27 febbraio 1969 – Morlupo, 10 ottobre 2009) è stata un’attrice italiana; Ninni Bruschetta, all’anagrafe Antonino Bruschetta (Messina, 6 gennaio 1962), è un attore, regista teatrale e sceneggiatore italiano; Giuseppe Costanzo Buonfiglio (Messina, 1547 – Messina, 21 dicembre 1622) è stato un militare e storico italiano; Alessandro Burgos, al secolo Giovanni Battista Francesco (Messina, 26 dicembre 1666 – Catania, 20 luglio 1726), è stato un vescovo cattolico italiano; Gino Buzzanca (Messina, 8 marzo 1912 – Roma, 5 maggio 1985) è stato un attore cinematografico italiano; Francesco Calogero (Messina, 1957) è un regista italiano; Antonino Gaggini (Messina, 1505 circa – Palermo, 1574) è stato uno scultore italiano.

E ancora legati alla città: Maria Grazia Cucinotta, Nino Frassica, Michele Ainis, Alaimo da Lentini, Antonino Alberti, Scipione Ardoino Alcontres, Antonino Alessi, Sonia Alfano, Antonello Aliberti, Emanuele Aliotta, Nazzareno Allegra, Nicolò Amato, Ruggiero Amico, Domenico Amoroso, Oscar Andò, Giancarlo Aragona, Alessandro Arcigli, Francesco Arena (politico), Giulio Avellino, Luca Baldini, Bartolomeo di Neocastro, Guido Basile, Riccardo Belluta, Amleto Bertrand, Salvatore Bertuccelli, Alfredo Bisignani, Placido Blandamonte, Giuseppe Bonanno, Vittorio Bonello, Eduardo Giacomo Boner, Mario Bonfiglio, Giovanni Antonio Borrelli, Luigi Borzì, Silvia Bosurgi, Angela Maria Bottari, Enzo Bottasso, Matteo Brigandì, Pier Francesco Brunaccini, Cola Bruno, Giuseppe Buceti, Ignazio Buceti, Santi Buscema, Salvatore Buscemi, Giovanni Calabrese, Luca, Calapai, Antonino Calarco, Wladimiro Calarese, Pasquale Calvi, Antonino, Serafino Camarda, Angelo Campolo, Giovanni Campolo, Placido Campolo, Giuseppe Candela, Giuseppe Cannata, Tommaso Cannizzaro, Anna, Capodaglio, Giuseppe Cappadonia, Pietro Caracciolo, Enrico Cardile, Francesco Cardillo, Renato Cardillo, Costantino Carrozza, Nicola Tancredi Cartella, Giovanni Nicola Casale, Antonino Catalano (pittore), Letterio Catapano, Antonio Catara Lettieri, Mario Cavallaro (1951), Giovanni Celeste, Nino Celeste, Adolfo Celi, Giuseppe Celi (senatore), Giovanni Alfredo Cesareo, Mineo Chini, Giuseppe Cianciafara, Ernesto Cianciolo, Giampiero Cicciò, Carlo Cifalà, Michele Cimarosa, Tano Cimarosa, Francesco Cimino, Anastasio Cocco, Heos Cogliani Lenzo, Enzo Collotti, Francesco Comandè, Giovanni Simone Comandè, Daniela Conti, Giacomo Conti (pittore), Giovanni Corrieri, Maria Costa, Lorenzo Crespi, Marco Crimi, Michele Crisafulli Mondìo, Alfredo Cuscinà, Maria Rosa Cutrufelli, Peppino D’Agostino, Gianpiero D’Alia, Francesco Saverio D’Angelo, Guido D’Anna, Mariano d’Ayala, Francesco D’Uva, Giovanbattista Davoli, Federica De Cola, Giovanni de Gregorio, Litterio De Gregorio Alliata, Antonino De Leo (garibaldino), Alfredo De Medio, Arturo De Vecchi, Massimo Dedo, Adua Del Vesco, Giovanni Deodato, Annibale Maria Di Francia, Andrea Di Giovanni y Centellés, Cesare Di Napoli, Antonio Di Rosa, Monica Dugo, Stella Egitto, Scipione Errico, Armando Fallanca, Angelo Falzea, Pasquale Fazio, Giorgio Ferrara (calciatore), Salvatore Fidomanzo, Filippo da Messina, Antonio Filocamo, Umberto Fiore, Domenico Fisichella, Ugo Fleres, Antonino Fogliani, Francesco Foti (giudice), Alfonso Franco, Pietro Franza, Francesco Paolo Fulci, Nicolò Fulci, Sebastiano Fulci, Giovanni Fulco, Giandomenico Gagini, Mario Galeani, Giorgio Galipò, Natale Galletta, Caio Domenico Gallo, Giuseppe Galluppi, Franca Gandolfi, Lio Gangeri, Vincenzo Garofalo, Giovanni Gatto, Vincenzo Gatto, Antonino Gazzara, Alessia Gazzola, Carlo Gemelli, Gaetano Gennai, Francantonio Genovese, Antonino Salvatore Germanà, Massimo Giacoppo, Enrico Giannetto, Maria Francesca Giannetto, Attilio Giordano, Nicola Giordano, Pietro Giorgianni, Giovanni Giraud (calciatore), Michele Giuttari, Daniele Gonciaruk, Laura Gonzenbach, Pietro Gori, Saverio Granata, Gaetano Grano, Francesco Grasso, Gabriele Greco (attore), Katia Greco, Leopoldo de Gregorio marchese di Squillace, Giuseppe Grioli, Giuseppe Grosso Cacopardo, Domenico Guargena, Nicola Guarino, Simone Gullì, Antonino Gullo, Giovanni Guzzetta, Umile da Messina, Jolanda Insana, Stefano Interdonato, Pietro Isvalies, Franco Jamonte, Filippo Juvarra, Tommaso Aloisio Juvara, Anna Kanakis, Roman Kireev, Paolo La Badessa, Isidoro La Bruna, Giovanni La Camera, Giuseppe La Farina, Silvestro La Farina, Francesco La Rosa (1961), Giacomo La Rosa, Marina La Rosa, Placido La Torre, Gianni Lacommare, Guido Laj, Enrico Lancia, Mario Landi, Tullio Lanese, Giovanni Filippo De Lignamine, Sergio Lo Giudice, Agostino Lombardo, Armando Lombardo, Ettore Lombardo Pellegrino, Giacomo Longo (compositore), Giuseppe Longo, Alfredo Lucchesi, Andrea Lucchesi Palli, Giacomo Macrì, Dino Madaudo, Melo Mafali, Stefania Maimone, Donatella Maiorca, Patrizia Mandanici, Luigi Mangano, Salvatore Maniscalco (funzionario), Giovanni Manzella, Alfredo Marangolo, Maurizio Marchetti, Giuseppe Marchetti Tricamo, Febo Mari, Raimondo Marino, Domenico Marolì, Eugenio Marotta, Pietro Maria Marsolo, Temistocle Martines, Francesco Martinez, Simone Martinez, Antonino Martino, Antonio Martino, Francesco Martino (politico), Gaetano Martino, Carlo Marullo di Condojanni, Antonio Marzullo, Natale Masuccio, Armando Maugini, Giovanni Maurigi, Francesco Maurolico, Nellina Mazzulla, Peppino Mazzullo, Antonio Mercurio, Giovanni Merenda, Giuseppe Micali (pittore), Alessandro Micalizzi, Giuseppe Migneco, Pietro Minneci, Domenico Minutoli, Giacomo Minutoli, Fortunato Misiano, Riccardo Mitchell, Salvatore Mittica, Nino Molino, Alberto Molonia, Daniele Mondello, Vittorio Luigi Mondello, Paolo Maria Mondìo, Umberto Mondio, Silvia Monelli, Salvatore Monosilio, Sebastiano Montali, Francesco Montenegro, Carlo Morici, Jacopo Mostacci, Aldo Natoli, Giacomo Natoli, Ugo Natoli, Giuseppe Natoli, Juan José Navarro, Pasquale Simone Neri, Antonio Nibali, Vincenzo Nibali, Giovanni Noè, Alessandro Nunziante, Odo delle Colonne, Giuseppe Paladino, Litterio Paladino, Geri Palamara, Girolamo Palazzotto, Oreste Palella, Vincenzo Palumbo (politico), Michele Panebianco, Michele Parrinello, Giulio Cesare Pascali, Nicoletta Pasquale, Pietro Passalacqua, Annibale Pavone, Alfredo Pedullà, Silvestro Picardi, Dario Piombino-Mascali, Massimo Romeo Piparo, Ricky Portera, Mario Prestamburgo, Antonio Presti, Giovanni de Primis, Paolo Principato, Giuseppe Prinzi, Enzo Provenzale, Francesco Providenti, Salvatore Pugliatti, Camillo Puglisi Allegra, Gian Silvestro Pulejo, Giovanni Quagliata, Domenico Quartaironi, Carlo Quartucci, Antonino Ragusa, Vincenzo Raimondini, Santi Rapisarda, Giovanni Rappazzo, Stefano Ribera, Antonio Ricciardello, Filiberto Ricciardi, Mariano Riccio, Mazzeo di Ricco, Giuseppe Rizzo, Nino Rizzo Nervo ,Alonso Rodriguez, Luigi Rodriguez, Adolfo Romano, Francesco Romano (attore), Pietro Rombulo, Valentina Romeo, Giacomo Rondinella, Vanni Ronsisvalle, Gaetano Russo (scultore), Salvatore Ruta, Francesco Saija, Ferdinando Salleo, Attilio Salvatore, Emanuele Samek Lodovici, Roberto Santamaria, Leone Savoja, Letterio Savoja, Francesco Saya, Giovanni Scalzo, Vittorio Schifilliti, Giuseppe Maria Sciacca, Agostino Scilla, Spiro Scimone, Dino Scuderi, Giuseppe Seguenza, Giuseppe Sergi, Sergio Sergi, Michele Serra (1905), Mario Sesti, Francesco Sicuro, Mario Signorino, Alberto Simone, Antonio Spadaro. Ugo Spagnoli, Bartolomeo Spatafora, Carlo Stagno Cumbo d’Alcontres, Carlo Stagno d’Alcontres, Giovanni Stracuzzi, Letterio Subba, Giuseppe Sulfaro, Michelangelo Sulfaro, Andrea Suppa, Francesco Susinno, Filippo Tancredi, Placido Tardy, Amelia Tessitore Gelanzè, Salvatore Todaro, Tommaso di Sasso, Ennio Tricomi, Giuseppe Trischitta, Luciano Troja, Francesco Trombetta, Giovanni Tuccari, Giuseppina Vadalà, Nicola van Houbraken, Alessandro Vannucchi, Ruggero Vasari, Turi Vasile, Valerio Vermiglio, Rosario Vieni, Jacopo Vignerio, Francesco di Paola Villadecani, Raffaele Villari, Enrico Vinci, Gaetano Vinci, Saro Zagari.

Come arrivare

La tangenziale autostradale di Messina è parte della A20 Messina-Palermo. Gli svincoli sono: Messina Tremestieri, Messina San Filippo, Messina Gazzi, Messina Centro, Messina Boccetta, Giostra-Annunziata entrato in funzione il 15 maggio 2013. La città è servita anche dalla A18 Messina-Catania. Le stazioni ferroviarie principali sono: Messina Centrale; Messina Marittima; Messina Scalo, dedicata al traffico merci. Messina possiede il più grande porto naturale attrezzato della Sicilia, utilizzato sia come porto commerciale che militare; la Città è collegata al continente con servizi di traghetti e aliscafi sia per Villa San Giovanni che per Reggio Calabria. Dal 2006 è attivo un secondo porto per le navi traghetto che trasportano camion verso la Calabria.

Mobilità urbana – La città dispone di una rete di autoservizi urbani gestiti dalla società ATM; dal 3 aprile 2003 è servita da una linea tranviaria.

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