Identità Licodia Eubea

Amministrazione

SINDACO

Dott. Giovanni Verga

In carica dal: 13/06/2017

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.licodiaeubea.ct.it

Santo Randone

Deleghe:

Vice Sindaco – Lavori pubblici – Cimitero – Verde Pubblico – Edilizia privata – Pubblica illuminazione – Autoparco – Protezione Civile

Geom. Dario Tripiciano

Deleghe:

Sport – Spettacolo – Turismo – Beni Culturali – Politiche Giovanili – Polizia Municipale – Suolo Pubblico – Igiene e Sanità

Rita Galofaro

Deleghe:

Famiglia e Politiche Sociali- Pubblica Istruzione – Rapporti con il Consiglio Comunale – Agricoltura – Pari Opportunità

Licodia Eubea, l’antica terra dei lupi

Villa e Anfiteatro comunale Santapau: dedicato ai signori della città, si tratta di un parco cittadino ricco di vegetazione e dotato di un anfiteatro in stile greco romano presso il quale si svolgono le maggiori rappresentazioni dell’estate di Licodia. È luogo di incontro di famiglie e bambini poiché provvisto di aree attrezzate e parco giochi.

Lago Dirillo: piccolo lago artificiale molto frequentato per scampagnate e attività di pesca. È dotato di attrezzature sportive per la pratica del canottaggio e abitato da diverse specie lacustri, oltre che da varietà di flora mediterranea.

Toponomastica – Il nome probabilmente deriva dal greco Lukos, che significa Lupo (o Likodya, che sta per Abbondante di lupi), mentre Eubea, aggiunto nel 1833, è legato al fatto che si pensa che in origine la cittadina fosse l’antichissima Euboia.

Origini – Grazie ai numerosi scavi che hanno portato alla luce reperti risalenti al neolitico superiore, sappiamo che il territorio era abitato già in tempi antichissimi, e si propende a pensare che la fondazione della città risalga all’epoca dei greci: pare, infatti, che l’attuale cittadina coincida con Euboia, la città fondata dai Calcidiesi nel 650 avanti Cristo. Una effettiva prima attestazione, comunque, è meno remota, risale cioè al 1272, anno in cui si parla del Castello di Licodia. Già all’epoca doveva essere un centro di una certa importanza, e non solo strategica: si parlava di Licodia, infatti, come di una piccola Palermo per via delle numerose famiglie di nobili che vi risiedevano. Le notizie di una prima signoria, comunque, si hanno sotto gli angioini, con Bertando Artus, e dopo di lui altri l’ebbero sotto il proprio dominio. Il governo più illustre fu quello della famiglia Santa Pau, fra il XV e il XVI secolo. Come altri comuni siciliani, poi, Licodia fu vittima del devastante terremoto del 1693, anno dopo il quale vide diminuire il suo prestigio. Annessa a Vizzini, riuscì poi ad ottenere autonomia nel 1844.

Licodia Eubea contemporanea – Oggi Licodia Eubea è un centro collinare di antichissima memoria, che vive di agricoltura e di turismo.

Centro storico –  Le antiche, principali architetture di Licodia Eubea si snodano nei pressi della cosiddetta Strata longa, che è il passeggio degli abitanti del paese.

Architettura religiosa
Chiesa di Santa Margherita: è la Chiesa Madre dedicata al culto della Patrona della città. Costruita nel 1600, sostituì la vecchia chiesa madre dedicata a Sant’Antonio Abate, compatrono, andata distrutta quasi per intero dal sisma del 1693. Presenta una facciata in stile barocco, arricchita da elementi decorativi e dalle statue di San Pietro e San Paolo, ed è sovrastata da un’imponente torre campanaria. L’interno è a tre navate con due cappelle dedicate rispettivamente all’Addolorata e al Santissimo Sacramento, entrambe affrescate e coperte da cupola. Degno di nota, il simulacro in legno dedicato a San Antonio Abate, opera seicentesca, e U Signuri ’a cascia, ossia la statua del Cristo, in cartapesta, che viene portata in processione durante i riti della settimana di Pasqua.
Chiesa di Santa Maria degli Angeli: la struttura fa parte del convento dei frati cappuccini, anch’esso degno di visita per le celle dei frati di origine cinquecentesca e per la biblioteca. La struttura è di ridotte dimensioni, con un’unica navata, ma custodisce interessanti opere al suo interno, quali la cornice del Perdono di Assisi, tela del Seicento in legno decorato sull’altare maggiore, o il simulacro dell’Assunta, sempre in legno intarsiato. All’interno sono presenti anche i monumenti funerari di alcuni discendenti dei Santapau e dei Ruffo, signori di Licodia e benefattori dei frati Cappucini.
Chiesa di Santa Lucia: piccola e semplice chiesa del Trecento, ad unica navata ma con imponente scalinata laterale. Riuscì a sopravvivere al terremoto della Val di Noto e nel 1947 venne ampliata con la torre campanaria ad oggi visibile. Custodisce la statua di Santa Lucia e quella della Vergine con Bambino e San Giovannino in legno con intarsi in oro.
Chiesa di Maria Santissima della Provvidenza: detta anche Chiesa del Calvario, si tratta di una piccola chiesetta di inizio Novecento, di forma ottagonale, che custodisce il simulacro della Madonna della Provvidenza alla quale è dedicata. Degna di nota la campana del Quattrocento ivi custodita.
Chiesa del Crocefisso: soppiantò un’antica cappella preesistente dedicata al culto della Santissima Trinità. Molto bella la facciata con torre che conserva una campana del 1489. L’interno è abbellito da moltissimi stucchi e affreschi e custodisce, nella piccola cappella laterale, un crocifisso in legno databile al Seicento, oltre al simulacro in cartapesta dell’Addolorata portata in processione durante la settimana pasquale.
Chiesa del Carmine: eretta, insieme al convento, nel Cinquecento, il campanile che ne completa il prospetto venne costruito successivamente, precisamente negli anni Trenta del Novecento. L’interno si presenta ad una sola navata, arricchito da monumenti sepolcrali di discendenti della famiglia Interlandi, tutti in marmo. Molto belle le statue di San Giuseppe, della Madonna del Carmelo e quella del profeta Elia, in legno massiccio. Degni di nota anche il Crocefisso ligneo e il pulpito intarsiato in legno pregiato.

Architettura Civile
Palazzo Comunale: si tratta dello storico convento dei padri domenicani ed è adiacente alla Chiesa del Santissimo Rosario. La sua costruzione si attesta intorno al 1750, e una volta dismesso dall’uso religioso venne riadattato per quello amministrativo, modificandone il prospetto con balconi e ristrutturando il portone d’ingresso.
Palazzo Mugnos: conosciuto anche come Palazzo Vassallo, dal nome della famiglia proprietaria successiva ai Mugnos, è un edificio in puro stile barocco siciliano, il cui prospetto è caratterizzato da mascheroni sotto le balconate in ferro battuto e dallo stemma nobiliare. L’interno ha la classica struttura dei palazzi d’epoca costruiti attorno ad un cortile centrale.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:
Chiesa del Bianchetto; Chiesa di San Benedetto e Santa Chiara alla Badia; Chiesa di Sant’Anna; Chiesa del Santissimo Rosario.

Siti Archeologici
Castello Santapau: si tratta dei resti di un castello di origine medievale costruito sul sito dove precedentemente si collocava una costruzione di difesa di epoca bizantina. Negli anni venne abitato dai signori della città, tra i quali, appunto, i Santapau da cui prende il nome. Oggi della costruzione originaria si possono osservare solo dei frammenti di mura e il torrione.
Necropoli Vigna della Signora: ritrovamenti di resti di una necropoli databile al 450 a.C. composta da loculi multipli, probabilmente adibiti a sepolture familiari. Molti gli oggetti di corredo funerario portati alla luce: gioielli in oro e argento, brocche, ceramiche. Nel sito gli scavi hanno restituito anche dei resti di abitazioni di epoca greca risalenti al V e IV secolo a.C.
Grotta dei Santi: si tratta di un complesso di grotte, probabilmente di epoca cristiana, adibite a zona di sepoltura. All’interno è stato scoperto un affresco della Crocifissione, databile intorno al XII secolo, nel quale si osserva chiaramente la rappresentazione della figura di Quinto Cassio Longino.
Necropoli di Fossa Quadara: la zona pare essere stata abitata già in epoca preistorica. Gli scavi hanno portato alla luce una serie di sepolcri di origine tardo romana non scavati nella roccia, come era tipico del periodo, poiché le condizioni del terreno di questo sito non rendevano possibile lo scavo. Dal sottosuolo sono emersi moltissimi oggetti di natura funeraria, oltre a statuette votive e ad una lucerna di origine africana a testimoniare i frequenti rapporti commerciali di un tempo tra Africa e Sicilia.
Necropoli della Piazzisa: necropoli risalente ad un periodo a cavallo tra V e IV secolo a.C., formata da grandi camere sepolcrali di più vani ospitanti le nicchie adibite alla sepoltura. Sul sito sono stati ritrovati anche resti di pietre, materiali di costruzione e ceramiche, legate, con molta probabilità, all’esistenza di un agglomerato urbano in zona.
Grotte di Marineo: da qui sono emersi dei resti di natura preistorica, tra i quali incisioni e graffiti sulle pareti raffiguranti animali e simbologia solare. Una delle grotte era sede di una sorgente, della quale ancora oggi è possibile notare la bocca, oltre ai resti di una sorta di incanalamento delle acque. I simboli solari sulle pareti portano gli studiosi a credere che il sito fosse adibito alla devozione del sole (il che era tipico dell’epoca del Rame).
Colle del Castello: sul luogo si possono osservare dei ritrovamenti di una necropoli di epoca cristiana, all’interno della quale sono state rinvenute delle lucerne fittili decorate e databili intorno al V secolo a.C., oltre a resti di un centro abitato di epoca tardo Romana.
Collina di San Cono: sul sito si recuperarono resti di un centro urbano databile al periodo eneolitico, tra cui ceramiche, un macina, utensili in pietra e alcuni sepolcri.

Da sempre quello dell’agricoltura è il settore economico principale (con coltivazioni di agrumi, olive, foraggi, uva, frumento), mentre l’industria è rappresentata da piccole aziende che operano più che altro nei comparti della lavorazione del legno, dell’edilizia ed in quello alimentare. Importante, oggi, anche il settore turistico e ricettivo.

Evoluzione demografica – Dal 1861 ad oggi gli abitanti di Licodia Eubea sono diminuiti di circa il 30%, ma va rilevato che il vero, effettivo calo si ebbe dagli anni Venti del Novecento; fino ad allora infatti si era registrato un boom demografico che aveva portato quasi a raddoppiare il numero degli abitanti (oltre 9.000 unità nel 1921).

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Licodia Eubea al 1° gennaio 2016 sono 322 e rappresentano il 10,5% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall’Albania con il 44,7% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (28,3%).

Musei – Museo Civico Antonino Di Vita, Corso Umberto I n. 208. Si tratta di un museo archeologico nel quale sono custoditi molti dei resti rinvenuti durante gli scavi sul territorio. Museo Etnografico, presso Ex Monastero Santa Chiara e San Benedetto. Luogo espositivo dove vengono ricreati gli ambienti dell’antica tradizione contadina con oggetti della vita quotidiana e strumenti di lavoro ormai inusuali.

Biblioteche – Biblioteca Comunale, Vico La Russa n. 2

Teatri – Teatro della Legalità, Piazza Giovanni XXIII sn.

Sacro e Profano – Festa di San Giuseppe, 19 Marzo. Commemorazione in ricordo del Patriarca con solenne processione nel centro storico. Settimana Santa, Pasqua. La settimana santa è molto sentita tra gli abitanti di Licodia, e i riti ad essa legati sono di tradizione antichissima. Molto suggestiva è la processione del Cristo alla Colonna per le strade del paese, portato in corteo con un andamento molto lento che termina in piena notte. Il Venerdì Santo si mette in scena la processione dell’Addolorata e del Cirurciddu, ossia la statua del Cristo in Croce che viene tirata per il collo da un uomo: i due si incontrano con un movimento dei portatori atto a simulare la caratteristica giunta. Successivamente avviene la messa all’asta della Croce in legno che verrà portata, dal devoto che la vedrà aggiudicata, fino al Monte Calvario, dove nel pomeriggio si mette in scena la rappresentazione della Crocifissione. Il giorno di Pasqua avviene il tradizionale incontro tra il simulacro dell’Addolorata, alla quale viene fatto cadere il velo nero, e il Cristo risorto. Entrambe le statue sfilano per il paese in un clima di gioia e di festa. Festa della Divina Provvidenza, 21 Giugno. Le celebrazioni avvengono presso la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e prevedono la processione del simulacro per le vie attorno alla parrocchia. Festa di Santa Margherita d’Antiochia di Pisidia, 20 Luglio. Solenni festeggiamenti in onore della Patrona, che viene ricordata tutto il mese di luglio con la recita del Rosario in dialetto del luogo. Il giorno dedicato alla Santa viene portato in processione il fercolo accompagnato dai fedeli in un’allegra atmosfera fatta di fuochi d’artificio. Festa di Maria Santissima del Monte Carmelo, prima Domenica di Agosto. Dopo la Santa Messa la statua della Vergine del Carmelo sfila in corteo accompagnata dalla banda musicale e da spettacoli pirotecnici. Festa di Maria Santissima Assunta in cielo, 15 Agosto. Dopo le celebrazioni religiose e la benedizione solenne delle automobili che sfilano per la città, la Vergine viene condotta per le strade principali del centro storico. Durante il corteo i fedeli offrono alla Madonna moltissimi doni che alla fine della processione vengono battuti all’asta nella tradizionale vendita con incanto. Sagra dell’uva, Settembre. Degustazione del frutto settembrino in tutte le sue varianti, nonché dei prodotti preparati a base di mosto, quali mostarda e dolci di vin cotto. Allestimenti di artigianato locale e spettacoli musicali allietano la giornata. Premio Internazionale Lupo D’oro, Settembre. Manifestazione di riconoscimenti assegnati a persone che durante l’anno si sono distinte nello spettacolo, nell’arte e in tutti gli ambiti culturali. Festa della Patacò, 8 Dicembre. Si tratta della sagra di degustazione della Patacò, ossia la farina di cicerchia utilizzata nel territorio per moltissime preparazioni sia dolci che salate. Festa di Santa Lucia, 13 Dicembre. Solenne uscita del simulacro e processione per le vie cittadine.

Uno dei prodotti gastronomici per eccellenza è la Patacò, ossia la farina derivata dalla lavorazione della cicerchia, che si presta a preparazioni contadine, quali la polenta con i broccoli e la salsiccia. Molto diffusa, tra i dolci, la Pignoccata, un impasto tipicamente invernale composto da uova e farina a cui viene data la forma di piccole sfere da dolcificare con il miele o lo zucchero. Licodia Eubea annovera, tra l’altro, la produzione di uve I.G.P. con le quali preparare, oltre a dell’ottimo vino, anche dolci a base di mosto e vino cotto, tipici del periodo della commemorazione dei defunti.

  • Mariano Cusmano (1600 – 1680), Pittore. Le sue tele ad olio sono visionabili presso le architetture religiose della città; tra queste spicca sicuramente il  San Francesco d’Assisi, presso la Chiesa dei Frati Cappuccini.
  • Mariano Agosta (1850 – 1927), Pittore. Artista che si dedicò principalmente ai ritratti. Celebre, tra questi, dedicato al canonico La Russa, custodito all’interno del museo archeologico della città.
  • Vincenzo Trantino (1934), Politico. Di professione avvocato divenne, negli anni Duemila presidente della Commissione Telekom Serbia che indagava sulle possibili tangenti ad esponenti del centrosinistra nell’acquisto dell’azienda Telokom Serbia da parte di Telecom Italia.
  • Michele Pennisi (1946), Vescovo. Nominato vescovo di Piazza Armerina nel 2002, Benedetto XVI gli assegna il compito di Arcivescovo di Monreale nel 2013. È noto per il suo costante e importante impegno nella lotta alla criminalità organizzata, tanto da essere messo sotto protezione dal 2008.

Come arrivare

In auto da Catania è possibile arrivare prendendo la E45, quindi la Strada Statale 194/SS194 e la Statale 514/SS514 in direzione della Strada Provinciale 38i/SP38i a Stazione Vizzini-Licodia e continuare sulla Strada Provinciale 38i/SP38i, guidando in direzione di via Mugnos a Licodia Eubea; da Palermo, imboccare la E90, poi la A19, E932, SS626, la Strada Statale 190/SS190 e la Strada Statale 417/SS417 in direzione della Strada Provinciale 75/SP75, poi prendere l’uscita Grammichele Est da Viadotto Favarella e seguire la SP75 in direzione della via Mugnos a Licodia Eubea. L’aeroporto di riferimento è quello di Comiso “Pio La Torre”, distante circa 24 km. La stazione ferroviaria di riferimento, è quella di Vizzini, a poco meno di 6 km. In autobus, è possibile arrivare servendosi dei mezzi dell’AST, Azienda Siciliana Trasporti.

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