Identità Grotte

Amministrazione

SINDACO

Alfonso Provvidenza

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Bilancio e Tributi – Patrimonio

Sito istituzionale

www.comunedigrotte.gov.it

Annamaria Todaro

Deleghe:

Vice Sindaco – Cultura, Turismo, Sport e Spettacolo – Pubblica Istruzione

Antonino Caltagirone

Deleghe:

Lavori Pubblici – Risorse Umane – Vigilanza – Agricoltura, Commercio e Artigianato – Innovazione – Fondi Europei

Agnello Vincenzo

Deleghe:

Ambiente e Territorio – Servizi di Pubblica Utilità – Verde Pubblico – Protezione Civile – Urbanistica – Legalità

Maria Cipolla Zina

Deleghe:

Servizi Sociali – Associazionismo e Volontariato – Pari Opportunità – Politiche Giovanili – Sanità

Grotte, dalle Miniere ai Premi letterari

in aggiornamento

Le origini del borgo sono controverse. Secondo diversi storici esisterebbe una relazione con la città di Herbessus (Erbesso), abitata dai Greci nell’VIII secolo a.C., il cui nome deriverebbe da érebos (oscurità sotterranea); oppure dal vocabolo greco-bizantino krupte, appellativo scelto forse per indicare la presenza di numerose caverne in tutta la zona. Le prime notizie che attestano l’esistenza del paese risalgono al XIV secolo, quando viene menzionato nei possedimenti del casato dei Ventimiglia. Grotte fu annoverato anche nei possedimenti di diverse altre casate come i Montaperto, che furono signori della città fino al 1500, quando passò sotto l’egida dei Tagliarla, mentre nel 1601 la baronia passò alla famiglia dei Gaffurri. Nel 1648 Grotte divenne ducato per volere del re Filippo IV ed in seguito appartenne al Principe di Carini Vincenzo La Grua Talamanca, nominato duca di Grotte nel 1721. L’ultimo proprietario del borgo fu Vincenzo La Grua Gioeni fino al 1812. Il comune acquisì l’autonomia amministrativa nel 1819.

Dal punto di vista architettonico, Grotte presenta importanti edifici civili, tra i quali il palazzo comunale, costruito alla fine del Cinquecento nell’ex convento dei frati carmelitani e che, successivamente alla nazionalizzazione dei beni ecclesiastici, diventò il Palazzo del Municipio. Di rilievo è anche il palazzo del duca di Grotte Vincenzo La Grua Talamanca, del 1748. Tra gli edifici religiosi il più rilevante è la settecentesca chiesa madre, dedicata a Santa Venera, fatta costruire dal barone Gaspare Montaperto e completata da immigrati nel Seicento.

Nel decennio 1830-40 qui furono aperte tredici miniere di zolfo, che diedero lavoro a molti abitanti; nel 1895, però, con la chiusura di molte miniere ebbe inizio la massiccia emigrazione degli abitanti che, unita ad un elevato tasso di mortalità, causò un sensibile calo demografico. Il paese, piuttosto disagiato economicamente, fu colpito nel 1930 dal fallimento della Cassa Agraria, nella quale erano conservati i risparmi che molti emigranti inviavano alle loro famiglie nella speranza di comprare, al ritorno, un terreno da coltivare. Oggi l’economia è prevalentemente agricola: si producono mandorle, uva, olive e cereali; molto fiorente è l’allevamento, in particolare degli ovini, che sono esposti ogni anno nel mese di settembre in occasione della Fiera del Bestiame.

in aggiornamento

Biblioteche − Biblioteca comunale Martin Luther King, via Fonte n. 3.

Cultura − Il primo dicembre 1980 fu istituito il Premio Letterario Racalmare-Città di Grotte. Nel 1982 si svolse la prima edizione della manifestazione culturale, della quale fu presidente anche Leonardo Sciascia, racalmutese di nascita. A seguito della morte dello scrittore, avvenuta nel novembre del 1989, dal 1990 si decise di cambiare in suo onore il nome del premio, ribattezzato Premio Letterario Racalmare Leonardo Sciascia-Città di Grotte.

Sacro e Profano – La celebrazione più sentita dalla comunità si svolge nella Settimana Santa, durante la quale ha luogo una vera e propria rappresentazione della Passione di Cristo con la rievocazione per le vie del paese della vita di Gesù, partendo dall’arrivo a Gerusalemme la Domenica delle Palme, passando per l’Ultima Cena del Giovedì Santo, per finire con la Via Crucis, la Crocifissione e la Deposizione del Venerdì. La festa termina la Domenica di Pasqua con lu castieddru di fuocu, spettacolari giochi pirotecnici.

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Come arrivare

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