L’origine del toponimo è controversa ed esistono due interpretazioni: per alcuni infatti esisterebbe una stretta relazione con i campi di fichi presenti nella zona fin dai tempi antichi, mentre per altri l’etimo del nome è collegato con la parola araba el fakhar (la gloriosa). In effetti, è molto probabile che il centro sia stato fondato nel IX secolo d.C. intorno ad una fortezza durante la dominazione araba della zona, anche se il primo documento ufficiale che cita Ficarra, un diploma del conte Ruggero I d’Altavilla, risale all’anno 1082. Molti furono i conquistatori che si contesero il governo del paesino in un susseguirsi di culture e tradizioni molto eterogenee: il borgo, infatti, oltre a quella araba, subì sia la dominazione normanna che il potere degli Svevi. Alla morte di Federico II la proprietà passò ad Alaimo da Lentini e fu conquistata dal comandante aragonese Ruggero di Lauria. La terra fu però confiscata dal re che la assegnò ai nobili Lancia di Brolo i quali la governarono fino al 1738.

L’economia locale è basata sull’allevamento del baco da seta e sull’agricoltura con coltivazione di agrumi, olivi, uve e nocciole.

Sacro e Profano – Per la comunità, la festa maggiormente sentita è quella agli inizi di agosto in onore della Santa Madre, durante quale la statua della Madonna viene portata in processione: l’evento riscuote il favore sia degli abitanti che dei turisti accorsi a Ficarra per assistere alla tradizionale processione.