Identità Castelbuono

Amministrazione

SINDACO

Mario Cicero

In carica dal: 12/06/2017

Deleghe:

Cultura, Politiche Sovra Comunali, Polizia Municipale.

Sito istituzionale

www.comune.castelbuono.pa.it

Anna Maria Mazzola

Deleghe:

Vicesindaco, Urbanistica E Viabilità, Lavori Pubblici, Pianificazione Territoriale, Verde Pubblico, Gestione Del Patrimonio.

Gianluca Carrozza

Deleghe:

Bilancio, Programmazione Fondi Comunitari, Affari Legali E Contenzioso, Gestione Delle Risorse Umane

Dario Guarcello

Deleghe:

Turismo, Sport, Attività Produttive, Tutela Ambientale E Gestione Dei Rifiuti, Protezione Civile, Manutenzione, Servizi A Rete.

Maria Enza Puccia

Deleghe:

Politiche E Servizi Sociali, Pubblica Istruzione E Politiche Giovanili

Castelbuono, il Castello e l’artigianato

Il Castello dei Ventimiglia, nucleo originario di Castelbuono, è composto da una grande mole cubica e da quattro torri a pianta quadrangolare. L’imponente struttura, costruita sul modello del maschio aragonese, subì nel terremoto del 1919 numerosi cedimenti tra cui il crollo della merlatura ghibellina della facciata, emblema delle origini del casato. Nella vicina valle del Martinetto si trova l’edificio dell’ex cartiera Turrisi, entrata in funzione nel 1823; lo stabilimento produceva carta con il metodo “genovese”, antico procedimento di riduzione degli stracci in pasta.

Il Parco delle Madonie è un Parco naturale regionale istituito il 9 novembre del 1989; comprende quindici comuni della città metropolitana di Palermo in Sicilia (Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato e Sclafani Bagni). Comprende il massiccio montuoso delle Madonie, situato sulla costa settentrionale siciliana, tra il corso dei fiumi Imera e Pollina; ospita oltre la metà delle specie vegetali siciliane e, in particolare, gran parte di quelle presenti solo in Sicilia come l’Abies nebrodensis in via di estinzione, nel Vallone Madonna degli Angeli. Per quanto concerne la fauna sono presenti oltre il 50 % delle specie di uccelli, tutte le specie di mammiferi e più del 50 % delle specie di invertebrati siciliane. Grazie al notevole interesse geologico legato al complesso montuoso madonita, dal 2003 il Parco delle Madonie è entrato a far parte del network European Geopark a cui aderiscono più di venti parchi geologici e non, europei. Il sito è stato inserito nella lista dei Geoparchi mondiali UNESCO il 17 novembre 2015.

Toponomastica – Castelbuono, sorge sull’antico casale bizantino di Ypsigro, la cui esatta collocazione sul colle San Pietro sarebbe attestata da un documento del 1105 redatto fra l’abate benedettino Ambrosio di Lipari ed il nobile geracese Ugo di Creone. La zona sembra inoltre coincidere con la località di Riqqat Basili, campi di Basilio, che nel XII secolo al-Idrisi pone “9 miglia a nord di Geraci”, definendoli “rinomati per l’abbondanza e per l’eccellente qualità dei loro prodotti”. Il primo documento nel quale si riscontra il nome di Castelbuono risale al 1329; si tratta di un atto notarile nel quale il conte Francesco Ventimiglia dichiara al vescovo di Cefalù che “egli detiene il bosco e le terre di S. Maria di Bisanzio in territorio Castri Boni”. L’esatta fondazione del castello e del paese è testimoniata dalla lapide posta sull’arco di ingresso del maniero; l’incisione in latino si traduce come segue: l’anno del verbo incarnato 1317, regnando il gloriosissimo Federico, re di Sicilia, noi, Francesco conte di Ventimiglia, di Ischia maggiore e Geraci e signore delle due Petralie, abbiamo incominciato ad edificare questo castello belvedere Ypsigro nel nome di Cristo.

Origini – La vallata dove insiste Castelbuono era abitata già nel neolitico probabilmente da popolazioni di stirpe sicana, cacciate dalla costa per l’incalzare di altri popoli, tra i quali i Siculi. I primi insediamenti, si fanno quindi risalire al III millennio a.C. Successivamente, venne frequentata da Greci, Romani, Arabi e Bizantini. Sulle sue terre si avvicendarono le dominazioni normanna, sveva ed angioina ma solo nel 1317, nel periodo aragonese, Francesco I di Ventimiglia, signore della contea di Geraci, decise di costruirvi un castello influenzando lo sviluppo successivo di tutta l’area. Alla morte di Francesco Ventimiglia, avvenuta nel 1338, la contea di Geraci e Castelbuono venne confiscata da Pietro d’Aragona, passando nel dominio regio, fino alla restituzione ai figli Emanuele e Francesco II Ventimiglia nel 1354. Castelbuono divenne in breve tempo la capitale dei possedimenti dei Ventimiglia, interessati a costituire un piccolo stato autonomo. Ospitò numerosi artisti ed intellettuali, tra cui il poeta Torquato Tasso (1544-1595) e lo scienziato Francesco Maurolico (1494-1575). Nel 1595 Giovanni III Ventimiglia ottenne il titolo di principe di Castelbuono, e il paese divenne contemporaneamente “capitale dello Stato di Geraci”. In qualità di Principe dell’Accademia della Stella, Giovanni III Ventimiglia organizzò il plotone d’onore dei “Cavalieri della Stella”, giovani addestrati nell’esercizio delle armi e dell’equitazione. Elevata ormai a principato, divenne sede di un teatro, di accademie letterarie e di vari ordini religiosi. Vi giunsero infatti i padri Cappuccini ed i padri Domenicani ai quali venne affidata l’istruzione pubblica; vennero eretti conventi e chiese. Ebbe inizio la costruzione della Matrice Nuova nel 1602 e nel 1614 la fontana di Venere Ciprea venne trasportata nel corso principale. Castelbuono nel 1632 ottenne il titolo di Città. Negli ultimi decenni del Settecento la città divenne centro di interesse per alcune casate nobiliari delle Madonie, mentre la popolazione subiva il gravoso dispotismo del principe. L’ultimo del ramo principale dei Ventimiglia di Geraci, fu Giovanni Luigi VIII, il quale morì nel 1860; i titoli passarono a Carlo Antonio II Ventimiglia dei Principi di Grammonte.

Castelbuono contemporanea – Nel 1812, sebbene la costituzione siciliana aboliva i privilegi feudali, la nobiltà locale continuava a rappresentare una presenza attiva sul territorio. Fra le casate più importanti si ricordano quelle dei Guerrieri, dei Collotti e dei Galbo che contribuirono allo sviluppo culturale ed economico del paese grazie all’esportazione della manna a Palermo. Alcune famiglie borghesi diedero inoltre un considerevole contributo in termini di ricerca medica e scientifica; autorevole in tal senso la figura di Francesco Minà Palumbo. Tra il 1828 ed il 1820, il castello e la Matrice Nuova, vennero danneggiati da una serie di scosse sismiche. La città partecipò alle rivolte contro i Borboni nel 1848 e nel 1860 ed i castelbuonesi presero attivamente parte alla formazione dell’Unità d’Italia: in molti, infatti, si arruolarono tra i Mille di Garibaldi. Castelbuono aderì alla rivolta sociale dei fasci siciliani nel 1893, durante la quale subì lo stato d’assedio. Nei primi decenni del XX secolo il primo conflitto mondiale pretese un tributo anche da questa città: vi furono 163 morti, 411 feriti, svariati dispersi in campo ed i morti in prigionia. Si diffuse la propaganda fascista: adunanze di balilla, figli della lupa e piccole italiane. Castelbuono ricevette una fugace visita da parte di Mussolini. L’evento, atteso per le ore 15 del 6 maggio 1924, era stato curato nei minimi dettagli e prevedeva la presenza di scolaresche ed autorità; dopo tre ore d’attesa, il Duce si presentò a bordo della sua Alfa Romeo e si limitò a stringere la mano del Sindaco senza scendere dall’auto. Tale celerità sembra fosse legata alla presenza di 552 solisti ovvero castelbuonesi che alle precedenti elezioni avevano votato la lista socialista del Sole. Durante la seconda guerra mondiale la città subì i bombardamenti. Il 18 settembre del 1943, alla caduta del fascismo, il capitano Kelly insediò il primo consiglio comunale e venne nominato Sindaco Gioacchino Failla. Al costituirsi della Repubblica di Salò, il castelbuonese Alfredo Cucco venne chiamato a farne parte, come sottosegretario al Ministero della Cultura Popolare. Nel 1946 alle prime elezioni comunali post-belliche, le prime a suffragio universale, vinse la democrazia repubblicana, Filippo Bonomo venne eletto Sindaco, e Nicla La Grua, una donna, divenne vicesindaco, fatto decisamente sorprendente per l’epoca.

Domina piazza Margherita, ideale centro di Castelbuono, la mole della Matrice Vecchia, principale edificio religioso della città. Risalente al XIV secolo, fu edificata sui resti di un tempio pagano. Sulla stessa piazza si affaccia anche l’antica banca di corte, adibita a carcere dal 1793 al 1965. L’altra principale chiesa del paese è la Matrice Nuova, dedicata alla Natività di Maria, aperta al culto nel 1701 per soddisfare le esigenze dell’accresciuta popolazione. La ricostruzione successiva al terremoto del 1819 le ha donato l’aspetto attuale, in stile neoclassico. Lungo corso Umberto I si trova la fontana della Venere Cipria, costruita nel 1614; le statue che l’adornano, ispirate al culto di Afrodite, proverrebbero da rinvenimenti archeologici. Percorrendo la via di Sant’Anna si raggiunge il Castello dei Ventimiglia, nucleo originario di Castelbuono.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:

Chiesa di San Francesco; Chiesa di Sant’Antonino Martire; Chiesa di Santa Maria degli Angeli; Oratorio del Rosario; Chiesa di San Nicola; Chiesa e badia di Santa Venera; Chiesa dell’Itria; Chiesa dell’Annunziata; Chiesa di San Vincenzo; Chiesa di Sant’Agostino; Chiesa della Santissima Trinità; Chiesa del Monte Calvario; Chiesa della Madonna della Catena; Chiesa della Madonna del Palmento; Chiesa di Santa Lucia di Campagna; Chiesa di San Giovanni fuori le mura; Chiesa di San Nicasio; Chiesa della Santuzza (Madonna delle grazie); Cappella della Santa Croce; Ex chiesa del Crocifisso; Ex chiesa di San Giuseppe; Ex chiesa del monte; Ex eremitaggio della Madonna del parto

L’economia locale è ancora trainata da attività tradizionali come l’artigianato. Di particolare pregio sono le lavorazioni del legno e del ferro battuto; la maestria (soprattutto femminile) si esprime nei ricami, nei merletti e nel comparto tessile in genere. Terra di restauratori, negli ultimi anni si è imposto lo sviluppo del settore antiquario. La produzione agricola, poi, annovera numerose aziende vinicole ed olearie, esportatrici di livello internazionale. Tra i prodotti tipici locali, oltre ai formaggi, eccellono i dolci e la manna, ottenuta dall’incisione dell’albero di frassino, utilizzata sia in campo gastronomico che omeopatico. La manna è in primo luogo un lassativo leggero, particolarmente adatto alla primissima infanzia, alle persone anziane e convalescenti; è un regolatore e rinfrescante intestinale, purifica l’apparato digerente dalle tossine; è un cosmetico naturale e svolge un’azione benefica sull’apparato respiratorio, funge da emolliente e sedativo della tosse; è anche un dolcificante naturale a basso contenuto di glucosio e fruttosio, utilizzabile come dolcificante per diabetici.

Evoluzione demografica – L’andamento demografico di Castelbuono ha conosciuto dei picchi nelle rilevazioni del 1901 (10.761 unità) e nel 1951 (11.679 unità); a partire dalla metà del XX secolo si è quindi sviluppata una tendenza negativa che ha visto ridursi la popolazione, ad oggi, di circa 3.000 unità.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Castelbuono al 1° gennaio 2016 sono 234 e rappresentano il 2,6% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 75,2% di tutti gli stranieri presenti sul territorio.

Musei e biblioteche- Il castello dei Ventimiglia, simbolo di Castelbuono, è stato restaurato al fine di trasformarlo in centro culturale polivalente. Attualmente ospita il Museo Civico, istituzione culturale a cui l’amministrazione comunale ha affidato la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città. Nel Museo naturalistico Francesco Minà Palumbo è preservata l’ingente collezione naturalistica omonima ed una piccola sezione archeologica che documenta l’esistenza di alcuni insediamenti neolitici. In esposizione perlopiù collezioni di minerali, fossili e l’erbario con la flora spontanea delle Madonie, le piante d’interesse agrario e patologico, uccelli e insetti; degna di nota anche la ricca biblioteca. Il Museo del Risorgimento “I Viaggi”, inaugurato l’11 dicembre 2016, custodisce in quattro ampie sale allestite nei locali dell’ex carcere di piazza Margherita, i cimeli garibaldini donati da Francesco Romeo, ispettore onorario dei Beni Culturali della Regione Siciliana.

Sacro e Profano – La patrona Sant’Anna viene festeggiata il 27 luglio con la solenne Processione della Reliquia, accompagnata dalle antiche e numerose congregazioni. In questa occasione si tiene lungo le vie del centro la Gara Podistica Internazionale, la più antica d’Italia, inaugurata nel 1912. Durante i festeggiamenti in onore di Santa Lucia, l’ultima domenica di dicembre, si degusta la tipica cuccia, frumento bollito con aggiunta di ceci. La tradizionale festa di santa Rita con la pioggia di rose si svolge ogni anno il 22 maggio. Da sempre centro culturale, la città offre anche un ricco cartellone di manifestazioni, tra cui concerti jazz e rappresentazioni teatrali. Ad esempio, nel periodo di Carnevale per tradizione, Castelbuono offre al pubblico rappresentazioni teatrali a carattere satirico riconducibili a personaggi, luoghi, avvenimenti dell’ultimo anno. Tali rappresentazioni vengono definite “maschere”, ed ognuna delle serate in cui vengono riproposte viene denominata “veglione”. Gli autori/attori locali si riuniscono in “gruppi mascherati” a partire dal periodo natalizio ed avviano la redazione dei copioni e la progettazione delle coreografie. I veglioni ospitano serate danzanti. Da ricordare anche la famosa Arruccata di Ventimiglia, rivisitazione storica dell’epoca d’oro del dominio medievale dell’antica dinastia, che tanto lustro ha dato alla città di Castelbuono. La manifestazione, che si svolge a metà agosto, ricostruisce le pagine dell’omonima opera di Giuseppe Mazzola Barreca, poeta castelbuonese. Lungo le vie della città, addobbata per l’occasione con i gonfaloni del casato, sfila il suggestivo corteo in costume d’epoca. Nella cornice storica di piazza Castello viene poi allestita la rappresentazione teatrale che rievoca le vicende della potente famiglia dei Ventimiglia. Nella prima settimana di agosto ha luogo “Divino Festival” nato nel 2007, oggi diventato uno dei più importanti Galà Enogastronomici nel panorama italiano. Nella seconda settimana di agosto hanno luogo l’evento musicale Ypsigrock festival, nato nel 1997, e la rassegna “Castelbuono Jazz Festival”, nata anch’essa nel 1997. Da qualche anno si è aggiunto una rassegna di musica colta, Castelbuono Classica: quattro giornate con concerti pomeridiani di giovani artisti e sessioni serali con musicisti di fama internazionale.

L’uso della manna, nella gastronomia locale, di recente ha dato vita a nuovi ed interessanti sviluppi.

  • Enrico II Ventimiglia (circa 1245-1300), uno dei protagonisti dei Vespri siciliani, che fece erigere il castello di Castelbuono
  • Vincenzo Errante (Castelbuono, 1575 – Pettineo, 1643), commediografo, accademico dei Curiosi, autore della commedia “Inganni d’amore”, Palermo, 1603
  • Baldassare Abruzzo (Castelbuono, 1601 – Castelbuono, 1665), sacerdote, giurista, autore di apprezzate opere di diritto, una delle quali, sulla Regia Monarchia di Sicilia, pubblicata nel 2012
  • Francesco Minà Palumbo (Castelbuono 1814-ivi 1899), naturalista, cui è dedicato il museo locale
  • Annetta Turrisi Colonna (Palermo 1820-Castelbuono 1848), poetessa e pittrice
  • Vincenzo Di Stefano (Castelbuono XIX secolo – ivi), militare, fu colui che sparò la cannonata che aprì la breccia di Porta Pia, durante la presa di Roma da parte del Regio Esercito nel 1870
  • Luigi Failla Tedaldi (Castelbuono 7 novembre 1853 – Palermo 21 giugno 1933) Entomologo
  • Guglielmo Gnoffi, (Polizzi Generosa 1256 circa – Castelbuono 16 aprile 1317) beato della Chiesa cattolica e compatrono di Castelbuono
  • Francesco Maria Guerrieri Failla (Castelbuono, 21 febbraio 1831 – Castelbuono, 29 agosto 1900), poeta e patriota
  • Lussorio Cau (1867 – 1961), ufficiale dei carabinieri insignito della Medaglia d’oro al valor militare, deceduto a Castelbuono
  • Michele Lupo Gentile (Castelbuono 1880 – Pisa 1959), è stato uno storico italiano
  • Gioacchino Failla (Castelbuono 19 luglio 1891 – Downers Grove Illinois 15 dicembre 1961) è stato un fisico italo-americano
  • Alfredo Cucco (Castelbuono, 26 gennaio 1893 – Palermo, 21 gennaio 1968) politico e medico
  • Michele Maria Tumminelli (Castelbuono, 11 gennaio 1894 – Milano, 30 luglio 1988) fu un educatore e politico italiano
  • Antonio Mogavero Fina (Castelbuono 10 agosto 1911 – Palermo 29 settembre 1993) Storico di Castelbuono
  • Matteo La Grua (Castelbuono, 15 febbraio 1914 – Palermo, 15 gennaio 2012) sacerdote ed esorcista italiano
  • Cristoforo Carabillò (Castelbuono, 1917 – Reggio Emilia, 3 febbraio 1945) partigiano italiano
  • Vincenzo Maria Morici (Castelbuono 1917 – Palermo 2004), ingegnere
  • Vincenzo Carollo (Castelbuono, 8 dicembre 1920 – 7 febbraio 2013), senatore della Repubblica, presidente della Regione Siciliana e più volte sindaco di Castelbuono
  • Antonio Castelli (Castelbuono 14 settembre 1923 – Palermo 11 giugno 1988), scrittore
  • Orazio Cancila (Castelbuono, 2 gennaio 1937), storico, professore emerito di Storia Moderna nell’Università di Palermo, direttore scientifico della rivista “Mediterranea – ricerche storiche”, da lui fondata nel 2004.
  • Gianni Minà (Torino, 7 maggio 1938), giornalista, scrittore e conduttore televisivo. Insignito della “cittadinanza onoraria” nel 2009 (il nonno Vincenzo, funzionario delle Ferrovie nato e vissuto a Castelbuono, si trasferì agli inizi degli anni Trenta nel capoluogo piemontese).
  • Francesco Maria Raimondo (Castelbuono, 1944), botanico.
  • Pietro Mazzola (Castelbuono, 1945), botanico.
  • Domenico Mogavero (Castelbuono, 31 marzo 1947) vescovo di Mazara del Vallo (TP)
  • Marcello Fiasconaro (Città del Capo, 19 luglio 1949), è stato un atleta, primatista mondiale degli 800 dal 1973 al 1976. Insignito della “cittadinanza onoraria” nel 1997 (il padre, emigrato in Sudafrica, proveniva da Castelbuono).
  • Giuseppe Oddo (Castelbuono, 1952) è un giornalista di ambito economico.
  • Rosario Schicchi (Castelbuono, 13 novembre 1957), botanico.
  • Mario Cicero (Castelbuono, 21 febbraio 1962), politico ed ex sindaco di Castelbuono.
  • Carmelo Abbate (Castelbuono 1971), giornalista e scrittore.
  • Lirio Abbate (Castelbuono 1971), giornalista.
  • Gioacchino Genchi (Castelbuono 22 agosto 1960), poliziotto e informatico.
  • Antonio Fiasconaro (Palermo, 1961), giornalista e scrittore. Dal 1990 lavora per il quotidiano La Sicilia di Catania. Esperto di medicina, sanità e politica sanitaria.

Come arrivare

Dista 90 Km da Palermo, è raggiungibile attraverso: l’Autostrada A19 Palermo-Catania fino a Buonfornello; l’Autostrada A20 Palermo-Messina, uscita Castelbuono; la S.S. 286. E’ servita dalle Autolinee S.A.I.S. Trasporti ed A.S.T. Da Messina è raggiungibile attraverso l’ Autostrada A20 Messina-Palermo, continuando sulla S.S. 113 fino al bivio per Castelbuono, quindi è necessario proseguire sulla S.S. 286. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Cefalù. Dista 120 Km dall’Aeroporto Falcone-Borsellino – Punta Raisi di Palermo e 170 km dall’ Aeroporto Fontanarossa di Catania.

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