Identità Campofiorito

Amministrazione

SINDACO

Giuseppe Oddo

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Bilancio e Finanze – Protezione Civile – Territorio ed Ambiente

Sito istituzionale

www.comune.campofiorito.pa.it

Anna Maniscalco

Deleghe:

Domenico Pecoraro

Deleghe:

Pietro Vallone

Deleghe:

Campofiorito, Patrimonio archeologico da scoprire

in aggiornamento

Le origini storiche sono piuttosto antiche, di epoca greca, come attestano i numerosi ritrovamenti archeologici della zona. La cittadina cambiò nome diverse volte: dopo essere stata Thuryrium, divenne Villanovam in epoca romana, trasformato poi in Ballanubah sotto la dominazione araba. Con il passare dei secoli, l’antico borgo perse anche l’importanza che aveva acquisito sotto le prime dominazioni: l’ultimo affronto lo subì probabilmente nel 1246, quando l’imperatore Federico II, in seguito alla battaglia contro gli Arabi, distrusse la cittadina. I suoi abitanti si mossero allora dall’antico insediamento, dando origine al nuovo nucleo di Casale Bellanova, odierna Campofiorito. Il feudo passò poi sotto l’egida della famiglia Reggio e, nel XVII secolo, il paese fu ufficialmente fondato da Stefano Reggio Gravina. Nominato primo principe di Campofiorito, Reggio diede il via ai lavori di costruzione che portarono alla nascita del primo nucleo urbano. Nei decenni successivi il numero degli abitanti crebbe significativamente, in ragione delle possibilità abitative e di lavoro offerte dal nuovo centro urbano; con gli anni però il numero degli abitanti cominciò a stabilizzarsi, per poi scendere gradualmente dagli anni Sessanta ad oggi.

Il patrimonio monumentale del borgo è rappresentato, oltre che dai siti di Piano delle Giumente e Monte Castellaccio, dai resti del Palazzo di Scorciavacche del XVII secolo; dalla chiesa di Santo Stefano, edificata nel 1677, e dalla chiesa di San Giuseppe, del XIX secolo.

Siti Archeologici

Numerosi reperti archeologici sono stati ritrovati nei dintorni di Campofiorito, a testimonianza dell’antica importanza storica del borgo. Nel sito di Monte Castellaccio, a soli cinque chilometri dal centro del paese, è possibile visitare la strada di accesso ed i resti dell’antico centro abitato, mentre Piano delle Giumente è sede di una fattoria romana ristrutturata nei secoli.

L’economia del paese si basa attualmente sulla produzione agricola, in particolare di cereali, olive, legumi e mandorle, e sull’allevamento di caprini ed ovini; per quanto riguarda l’artigianato, viene praticata ancora oggi la lavorazione della pietra.

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Sacro e Profano – Patroni del paese sono Santo Stefano e San Giuseppe: quest’ultimo si festeggia il 19 marzo con le caratteristiche tavolate di pane.

Tra i piatti della gastronomia locale, particolarmente apprezzata è la trippa con le melanzane.

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Come arrivare

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