Identità Campofelice di Roccella

Amministrazione

SINDACO

Michela Taravella

In carica dal: 11/06/2018

Deleghe:

Protezione civile, personale, pubblica istruzione, promozioni culturali e manifestazioni, pari opportunità, beni storici e monumentali

Sito istituzionale

www.campofelicediroccella.gov.it

Massimo La Rocca

Deleghe:

Vice Sindaco – bilancio, programmazione economica, investimenti e mutui, tributi, contenzioso, patrimonio, usi civici, contenzioso relativo ad abusivismo edilizio, servizio idrico integrato, depuratore , programmazione comunitaria e PRG

Andrea Occorso

Deleghe:

 Ambiente, rifiuti, lavori Pubblici, edilizia privata, politiche energetiche e sviluppo sostenibile, progettazione, rapporti con Enti e organismi esterni, abusivismo

Francesco Quagliana

Deleghe:

 Sport, politiche giovanili, turismo, associazionismo, attività produttive, progetti speciali per l’infanzia e per gli anziani, politiche sociali, centro polifunzionale e verde attrezzato

Calogero Fricano

Deleghe:

 Legalità, agricoltura, arredo e verde pubblico, manutenzione, traffico e viabilità, politiche della casa, tutela degli animali, beni confiscati, area cimiteriale, demanio

Campofelice di Roccella, la rocca sul mare

Il comune è noto per il castello omonimo, situato lungo la spiaggia su uno sperone roccioso, probabilmente costruito dagli Arabi sui resti di un’antica torre. Il re di Sicilia Ruggero II lo trasformò in uno strategico avamposto militare; nel 1485 fu concesso a Gaspare Spes, conte di Sclafani. Oggi si possono ammirare alcuni resti sulla spiaggia: finestre ad arco con doppio centro ed una cappella.

Campofelice di Roccella è lo sviluppo di un piccolo villaggio nato vicino al castrum Roccellae, l’antica fortezza araba con torre di avvistamento sul mare, risalente al XIV secolo, da cui deriverebbe il suo nome. Le notizie riguardanti il territorio di Roccella, nel periodo che va dal IX al XVI secolo, sono per alcuni aspetti incerte anche se, senza dubbio, l’abitato seguì le sorti e la storia del castrum. Per i secoli successivi, invece, si hanno numerose tracce documentarie nei diplomi latini del Medioevo, nelle donazioni fatte alla chiesa di Cefalù e nei manoscritti conservati nella biblioteca comunale di Palermo. L’attuale Campofelice di Roccella fu fondato nel 1699 con la licentia populandi concessa dal re di Spagna Carlo II al principe Don Gaspare La Grutta. Quest’ultimo poco dopo aver acquisito il feudo vi fece edificare subito un borgo costituito da circa cento case, una decina di botteghe, una fonte e la chiesa dedicata a Santa Rosalia, ancora oggi patrona del paese. Nel primo censimento conosciuto dell’abitato, nel 1714, si contavano appena 137 anime. Nel corso del Settecento fu proprietà della famiglia Marziani. Oggi il comune, grazie alla sua favorevole posizione geografica ed alle bellezze naturali del suo territorio, è una delle mete turistiche più ambite della costa siciliana, tanto che durante la stagione estiva la popolazione arriva a 40.000 abitanti, a fronte dei circa 7.000 che vi vivono durante tutto l’anno.

Anche il suo corredo monumentale è di sicuro interesse: a differenza degli altri centri siciliani, nei quali le piazze realizzate tra il Cinquecento ed il Seicento sono di forma rettangolare, piazza Garibaldi di Campofelice di Roccella ha una forma eccezionalmente ottagonale.

Il principale motore dell’economia locale è dunque il turismo, che può fare affidamento anche sulla vicinanza alla fiorente Cefalù ed all’accesso alle Madonie; la zona, tuttavia, vanta una forte percentuale d’impiego anche nel settore dell’agricoltura, orientata prevalentemente alla coltivazione estensiva dei carciofi. Si producono anche cereali, cotone e frutta. Nell’ultimo decennio lo sviluppo economico è stato incrementato dalla nascita di piccole aziende agricole e manifatturiere.

in aggiornamento

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Sacro e Profano – Tra le feste religiose va ricordata quella in onore della patrona Santa Rosalia, il 4 settembre, e quella dedicata a San Giuseppe il 19 marzo durante la quale, assieme alla tradizionale vampa, che prevede l’accensione di cataste di legna in diverse strade della città, ha luogo il tradizionale votu dili virgineddi: si tratta di pranzi (che un tempo preparavano le famiglie ricche per mondare il “peccato” della propria agiatezza) destinati ai poveri, soprattutto i bambini (li virgineddi) del paese, vestiti di bianco.

Tipico piatto del paese sono le sarde a beccafico, cotte con pinoli, alloro, arancia, zucchero e pepe.

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Come arrivare

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