Identità Campobello di Mazara

Amministrazione

SINDACO

Giuseppe Castiglione

In carica dal: 05/10/2020

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.campobellodimazara.tp.it

Campobello di Mazara, cittadina delle case-cortile

in aggiornamento

Nato come piccolo agglomerato di case attorno al convento dei padri domenicani nella seconda metà del Cinquecento, il paese fu però effettivamente fondato nel 1618 da Giuseppe Napoli, discendente dai napoletani Caraccioli, che possedevano il feudo di Campobello dal 1475. Il barone, che aveva acquisito anche l’attiguo feudo di Guardiola, fece edificare diverse abitazioni intorno al castello. Ma a decretare ancora più ufficialmente la nascita di Campobello di Mazara fu la Licenzia Populandi Novam Civitatem concessa al feudatario da Filippo IV di Spagna il 10 dicembre 1621. Alcuni documenti religiosi (a cura del cardinale Spinola) testimoniano che nel 1637 il centro rurale era composto da quaranta focolari, quattrocento abitanti ed un cappellano. Alcune tracce documentarie attestano sue notizie durante la crisi agraria del decennio 1882-1892, quando la zona fu colpita dal crollo dei prezzi, dalla crescita della disoccupazione e subì i rincari delle imposte. Una miscela esplosiva che determinò il fenomeno conosciuto storicamente come la rivolta dei Fasci Siciliani, attraverso cui i lavoratori della terra intendevano difendersi dalle vessazioni fiscali ed appropriarsi sia delle terre demaniali che di quelle usurpate alla Chiesa dai nuovi grandi latifondisti. A Campobello il fascio sorse nel novembre 1893 ed il mese successivo l’intera popolazione animò un’accesa rivolta che durò diversi giorni, durante i quali i campobellesi saccheggiarono, incendiarono e devastarono i palazzi comunali; l’agitazione venne sedata grazie all’intervento mediatore dell’arciprete Don Andrea Fasulo.

Il paese mantiene intatta l’impronta topografica secentesca con cui venne concepito. Tra i suoi monumenti, il primo in ordine d’importanza è la secentesca chiesa madre dedicata alla Madonna delle Grazie, in parte ricostruita e ristrutturata nell’Ottocento; al suo interno ospita un pregevole crocefisso di Frate Umile da Petraia nonché la venerata statua che raffigura San Vito. Nella città si trovano anche il castello feudale (del XVII secolo.), la torre dell’orologio e la chiesa di San Michele, oltre al Museo della Vita e del Lavoro Contadino. Campobello di Mazara è caratterizzata dalle case-cortile, un’antica eredità araba: hanno un vasto patio interno e sono simili a piccole fattorie. Nonostante l’espansione edilizia degli anni Settanta abbia distrutto moltissime di queste tipiche abitazioni, ne restano altrettante a testimonianza di uno stile di vita arcaico quanto rurale dove l’esistenza veniva, e viene ancora, vissuta completamente all’interno. Poco distante dall’abitato, è possibile visitare le cave di Cusa, cave di tufo calcareo utilizzate dagli abitanti di Selinunte. Sul mare, poi, in contrada dei pescatori Torretta Granitola sono ancora ben visibili due antiche torri di avvistamento.

Siti Archeologici – Conosciute anche come Rocche di Cusa, le Cave di Cusa sono le famose cave di pietra da cui veniva estratto il materiale per le costruzioni selinuntine. Le cave furono in uso dal VI secolo a.C. fino alla sconfitta dei greci da parte dei cartaginesi nel 409 a.C. Le cave furono abbandonate in fretta e furia dai lavoratori e causa dell’improvviso sopraggiungere dell’esercito cartaginese. La repentina fuga dei lavoratori ha fatto sì che oggi noi possiamo non solo riconoscere ma anche seguire tutte le varie fasi di lavorazione: dalle prime profonde incisioni circolari fino ai rocchi finiti che attendevano soltanto di essere portati via. Le Cave sono oggi intitolate all’archeologo Vincenzo Tusa.

L’economia della cittadina, un tempo esclusivamente agricola, si è nell’ultimo secolo arricchita con lo sviluppo del settore industriale, votato principalmente alla produzione di impianti vinicoli. Il reddito degli abitanti resta comunque ancora legato ai proventi dell’agricoltura (tra cui la rinomata varietà nocellara del Belice), basata sulla coltivazione di uliveti, di uve ed agrumi (mandaranci compresi) e, nelle serre, dei prodotti ortofrutticoli. Degna di nota l’Oliva Nocellara del Belice, un prodotto ortofrutticolo con due denominazioni di origine protetta (DOP), l’unico prodotto in Europa ad avere due DOP per la stessa varietà: “Valle del Belìce” per l’olio e “Nocellara del Belìce” per l’oliva da mensa. L’oliva Nocellara del Belice è usata anche per la produzione del Belicino, un formaggio riconosciuto prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T.) siciliano.

in aggiornamento

Musei – Il Museo della Civiltà Contadina si trova all’interno Baglio Florio, un antico casale abitato alla fine del 1800 abitato da contadini che lavoravano nel feudo circostante. Dal mestiere del pescatore a quello del falegname, dal fabbro al cordaio, la collezione raccoglie tutti gli oggetti tradizionali di lavori e mestieri anche scomparsi.

Biblioteche − Biblioteca comunale, via Garibaldi n. 12/h.

Sacro e Profano – La tradizione popolare tramanda sin dalla fine del Settecento il culto di San Vito Martire quale Santo patrono di Campobello di Mazara, il quale viene festeggiato ogni anno il 15 giugno.

La cucina di Campobello risulta genuina e saporita, a cominciare dal pane (con locale farina di frumento di grano duro, detta tumminia), vino, olio e paté di olive, per passare ai formaggi di latte di pecora ed alla ricotta, ingrediente base, quest’ultimo, della pasticceria locale. Cassateddi, pasticciotti e chinu. Questi i deliziosi dolci natalizi di Campobello, ripieni di composte (fichi, mele cotogne, zuccata), miele, mandorle e ricoperte da un tripudio di glassa e zuccherini o diavoletti colorati. Il campanaro di Campobello viene gustato ogni anno in occasione della Pasqua. Le forme ricordano colombe, cuori, campane, cestini, ghirlande, sormontate dall’uovo tinto di rosso.

  • Salvatore Bono, militare, partigiano e pittore.
  • Aldo Stellita, musicista e bassista italiano, tra i fondatori del gruppo Matia Bazar.
  • Tony Danza, attore statunitense, la cui madre era originaria di Campobello di Mazara.
  • Giuseppe Anastasi, musicista e paroliere, autore di diverse canzoni cantate da Arisa.
  • Natale Ciravolo, attore e doppiatore.
  • Davis Curiale, calciatore italiano.

Come arrivare

Musei – Il Museo della Civiltà Contadina si trova all’interno Baglio Florio, un antico casale abitato alla fine del 1800 abitato da contadini che lavoravano nel feudo circostante. Dal mestiere del pescatore a quello del falegname, dal fabbro al cordaio, la collezione raccoglie tutti gli oggetti tradizionali di lavori e mestieri anche scomparsi.

Biblioteche − Biblioteca comunale, via Garibaldi n. 12/h.

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