Identità Barrafranca

Amministrazione

SINDACO

Dott. Fabio Arnaldo Ettore Accardi

In carica dal: 13/06/2016

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.barrafranca.en.it

Stella Strazzanti

Deleghe:

Vicesindaco – Sviluppo Economico – LL.PP. – Ambiente – Politiche Europee – Servizi e Manutenzione – Protezione Civile

Giuseppe Barbagallo

Deleghe:

Bilancio e Tributi – Programmazione Economica e Misure per il Risanamento

Giovanni Patti

Deleghe:

Sport, Spettacolo e Turismo – Politiche Sociali – Pari Opportunità – Campo Sportivo e Parco Comunale

Alessandro Ragusa

Deleghe:

 LL.PP. – Ambiente – Sanità – Servizi Manutenzione – Impiantistica Comunale

Barrafranca, dall’Itinerarium Antonini alle putieddi

in aggiornamento

Tracce dei primi insediamenti umani risalgono al periodo preistorico, come attestano i ritrovamenti archeologici nel sito di Galati Nuovo, che documentano una frequentazione dell’area dall’età neolitica fino al periodo siculo (I millennio a.C.). Gli archeologi inoltre hanno scoperto nelle necropoli di Montagna di Marzo e Monte Navone, vestigia risalenti alla colonizzazione greca, databile agli inizi del IV secolo a.C. Nel corso della dominazione romana il borgo assunse il ruolo di mansio con il nome di Calloniana e fu inserito nel cosiddetto Itinerarium Antonini, una delle più importanti arterie di comunicazione che collegavano Catania ad Agrigento, realizzata per volere dell’imperatore Caracalla nel III secolo d.C. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente la zona subì per tre secoli la dominazione bizantina e passò sotto l’egida degli Aghlabiti di Kairvan e poi dei Fatimidi in seguito alla conquista araba della Sicilia, iniziata nell’827 d.C. Gli Arabi introdussero nuovi sistemi di coltivazione per gli agrumi, il cotone e gli ortaggi, favorendo lo sviluppo economico e la nascita di innumerevoli casali (rahal). Nel 1061, con lo sbarco dei Normanni, le sorti dell’isola cambiarono e nel 1091 cadde anche l’ultima roccaforte araba nei pressi di Siracusa. È in questo periodo che l’antico nucleo abitativo, citato nelle fonti come Villa Comiciana, trasformato successivamente in Convicino, stabilì il suo assetto urbanistico. In seguito alla Guerra del Vespro, cui il paese partecipò attivamente, passò nei possedimenti degli Aragonesi divenendo proprietà di Federico d’Aragona. Infine, dopo alterne vicende storiche, Convicino conobbe una seconda rinascita con il marchese Matteo III Barresi, principe di Pietraperzia, il quale favorì un massiccio afflusso di immigrati. Nel 1529 il marchese ne cambiò il nome in Barrafranca. Nel 1693 il borgo subì i devastanti effetti di un sisma, ma il paese riuscì a rifiorire e ripopolarsi in breve tempo.

Il patrimonio architettonico dell’antica Convicino è ricco di edifici di stile tardobarocco siciliano, come la chiesa madre del 1728, edificata sulla preesistente chiesa di San Sebastiano, che conserva gli stucchi dei fratelli Signorelli ed un’acquasantiera che reca lo stemma dei Barresi. Pregevoli esempi di architettura sacra sono anche la chiesa di San Benedetto; la chiesa di Maria Santissima dell’Itria, che al suo interno conserva l’Annunziata di Mattia Preti; la chiesa di Maria Santissima della Stella; la chiesa di San Francesco ed il monastero delle benedettine. Le antiche radici del borgo si ritrovano anche nelle cosiddette putieddi, botteghe, portali e negozi tipici risalenti all’epoca tardomedievale.

 Siti Archeologici

Degni di nota: il sito archeologico di Galati Nuovo; le necropoli di Montagna di Marzo e Monte Navone.

L’economia si basa principalmente sullo sfruttamento dell’allevamento, soprattutto di bovini ed ovini, e dell’agricoltura: notevole è infatti la produzione di cereali, uva, mandorle, olive e pistacchi. Presenti anche: l’artigianato con la lavorazione del marmo, della ceramica, del ferro e dell’alluminio, del legno, delle cornici in gesso, delle statue in cementizio; il comparto sartoriale ed il commercio.

Evoluzione demografica – A partire dal censimento del 1861, la popolazione ha registrato una continua crescita fino a raggiungere un picco nel 1981 con 15.511 unità. In seguito la tendenza si è invertita anche se le oscillazioni non incidono pesantemente sul dato che si mantiene intorno ai 13-14 mila abitanti.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti a Barrafranca al 1° gennaio 2016 sono 159 e rappresentano l’1,2% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 72,3% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica Popolare Cinese (14,5%).

Biblioteche − Biblioteca comunale sita in piazza F.lli Messina.

Musei − Museo della Passione e Museo bellico Belli Instrumentum fondato nel novembre del 2004. Quest’ultimo, realizzato da appartenenti alla locale sezione dell’Associazione nazionale carabinieri, è ubicato nel quartiere più antico di Barrafranca ed è strutturato in 5 differenti sezioni che espongono materiali di guerra di vario tipo, dall’abbigliamento militare alle armi agli equipaggiamenti.

Cinema − Dall’esperienza di Giuseppe Guido Lo Schiavo come magistrato a Barrafranca nasce il romanzo “Piccola pretura”, che verrà trasposto cinematograficamente in “In nome della legge”, uno dei primi film sulla mafia, diretto da Pietro Germi e vincitore di tre Nastri d’argento. Giovani scenografi del film, Mario Monicelli e Federico Fellini.

Sacro e Profano – Le festività maggiormente sentite dagli abitanti si celebrano durante la Settimana Santa, con la processione del Venerdì Santo detta u Trunu, e la festa patronale dedicata a Maria Santissima della Stella l’8 settembre, nel corso della quale hanno luogo i cosiddetti ritini, il trasporto cioè delle offerte in grano con carri e muli dalla ricca bardatura.

in aggiornamento

  • Alfonso Canzio (1872-1919), sindacalista, vittima della mafia agraria.
  • Rosario Lanza (1912-2006), politico, ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana.
  • Vito Riggio (1947), politico e presidente ENAC
  • Pietro Grasso (1945), Magistrato e presidente del Senato della Repubblica

Come arrivare

È possibile raggiungere Barrafranca tramite l’autostrada A19 Palermo-Catania e la Strada Statale 560/SS560.

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