Identità Aragona

Amministrazione

SINDACO

Rag. Giuseppe Pendolino

In carica dal: 14/06/2017

Deleghe:

tutte le materie non delegate agli assessori

Sito istituzionale

www.comune.aragona.ag.it

Francesco Virone

Deleghe:

Vice Sindaco – Sport – Valorizzazione delle Tradizioni – Spettacolo e Turismo – Promozione della Città – Tradizioni

Stefania Di Giacomo Pepe

Deleghe:

Servizi Sociali – Integrazione – Pari Opportunità – Volontariato – Politiche Giovanili – Cultura, Istruzione e Formazione – Gemellaggi

Francesco Maria Morreale

Deleghe:

Governo del Territorio – Protezione Civile – Manutenzione – Ambiente – Servizi a Rete – Lavori Pubblici – Urbanistica e Edilizia – Agenda Digitale – Attività Produttive

Maria Sardo

Deleghe:

Economia e Finanze – Personale – Patrimonio – Trasparenza e Legalità – Servizi Demografici

Aragona, in nome di una madre

La Riserva Naturale Integrale Macalube di Aragona si trova nei pressi del centro abitato ed è caratterizzata dalle maccalube, vocabolo che deriva dal termine arabo maqlùb (ribaltamento o capovolgimento del terreno), ovvero sorgenti idro-argillose. La loro singolare e millenaria attività ha da sempre suscitato interesse e curiosità: dal suolo infatti fuoriescono rivoli di melma argillosa con bolle di gas metano che, depositandosi, formano dei coni simili a quelli di piccoli vulcani.

I reperti archeologici di età preistorica scoperti nelle necropoli di Caldare e le vestigia delle ville romane a San Vincenzo ed in contrada Fontanazza attestano la presenza dell’uomo fin da epoche remote. Tuttavia, la fondazione ufficiale del borgo (1606) è da ascrivere a Baldassarre III Naselli, conte di Comiso, che volle attribuire al centro il nome di Aragona in ricordo della madre Beatrice Aragona Branciforti. All’inizio del XVII secolo il nobile Luigi Naselli ricevette dal re Filippo IV il titolo di principe di Aragona; negli anni successivi il casato amministrò le terre, esercitando pieno potere sulla comunità del centro sino all’abolizione della feudalità nei primi anni del 1800. Dalla fine del XIX secolo e per tutto il XX la vita del paese è stata contrassegnata da mutamenti sociali legati alla partecipazione agli eventi bellici, alle miniere di zolfo, all’emigrazione ed alle trasformazioni del lavoro agricolo.

Il patrimonio monumentale di Aragona è legato all’imponente palazzo feudale, o Palazzo del Principe Naselli (XVII/XVIII secolo), ai cui angoli si aprono ampie logge; gli interni erano arricchiti da una notevole collezione di affreschi e dipinti andati in parte distrutti. Tra le architetture sacre sono da ricordare la chiesa del Rosario (1689); la chiesa del Purgatorio (inizio XVIII secolo), dalla facciata barocca; la chiesa del Carmine (fine XVIII secolo), con una statua lignea di Salvatore Bagnasco raffigurante San Giuseppe, ed infine la chiesa madre (XVII secolo) dedicata ai Re Magi, che conserva un presepe settecentesco con statue a grandezza naturale.  Ancora da segnalare la Torre del Salto d’Angiò che, detta in gergo “a Turri”, sorge a circa 12 km dal comune. Dalla forma rettangolare, inglobata in un casale costruito sul finire del XVIII sec. dalla famiglia Morreale, è sita su un banco di arenaria e si affaccia sulla vallata del feudo Muxaro e del fiume Platani. Pare che nel 1305 Francesco da Todi, beneficiato del Massario e con il consenso del vescovo Bertoddo, non potendo sostenere più le spese di quel luogo, la donasse a Giovanni di Chiaramonte in cambio del castello di Morgidiar e di altri beni. Oggi la Torre conserva un enorme patrimonio storico, artistico, architettonico e culturale.

L’economia locale è basata principalmente sullo sfruttamento delle risorse agricole; si coltivano soprattutto agrumi ed olive.

in aggiornamento

Musei − Museo diocesano all’interno della chiesa Madre dei Santissimi Tre Re, inaugurato nel 2017, e Museo della Cripta nella Chiesa del Rosario.

Biblioteche − Biblioteca comunale, piazza Umberto I n. 1.

Cinema − Ad Aragona sono state girate: alcune parti del film Il giudice ragazzino sul magistrato assassinato dalla mafia Rosario Livatino; tra il 1999 e il 2000 venne girato La memoire aux auluettes, film sulla miniera di Marcinelle; alcune scene del film Il cammino della speranza; nel 2009 Aragona torna sul set cinematografico con il lungometraggio Prove per una tragedia siciliana, di e con John Turturro presentato alla 66ª edizione del Festival di Venezia.

Sacro e Profano – Numerose feste animano la vita del centro cittadino integrando elementi tipicamente religiosi con altri di origine pagana e della tradizione rurale, come la Festa di San Vincenzo, che segna la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, o quella di Santa Rosalia e di Gesù, Giuseppe e Maria. Molto suggestive sono anche le processioni che sfilano nelle vie e nelle piazze del paese durante la Settimana Santa.

Caratteristico della cucina aragonese è il cosiddetto tiano o tagano: uno sformato di rigatoni conditi con sugo di ragù di carne alternati con strati di sottili fette di tuma, piselli, uova battute e pecorino.

  • L’attore e regista John Turturro e il fratello attore Nicholas Turturro (la madre era di Aragona);
  • L’Onorevole Giuseppe Scalia, nativo di Aragona;
  • Il calciatore Vincenzo Scifo, di origini Aragonesi;
  • Il Vescovo Mons. Ignazio Zambito, parroco della Parrocchia Madonna del Rosario di Aragona dal 1979 al 1989;
  • Il giornalista Luigi Galluzzo, che lavora presso gli studi di Tgcom 24 è nativo di Aragona;
  • Comm. Dott. Galante Emanuele – Aragona Caldare 7/12/1887 – Direttore Generale dell’Ente per la Colonizzazione della Libia-Ispettore Generale Capo (grado 4°) presso la Ragioneria Generale dello Stato.

Come arrivare

in aggiornamento

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