Identità Altavilla Milicia

Amministrazione

SINDACO

Avv. Giuseppe Virga

In carica dal: 29/11/2016

Deleghe:

Mantiene tutte le deleghe non attribuite agli Assessori

Sito istituzionale

www.comune.altavillamilicia.pa.it

Salvatore Lo Bosco

Deleghe:

Vice Sindaco – Igiene Ambiente – Coesione Sociale e Contrasto alla Povertà – Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico – Rapporti con le Istituzioni Regionali, Statali e Comunitarie

Mario Guagliardo

Deleghe:

Coesione con il Territorio – Partecipazione e Cittadinanza Attiva – Salute – Attività Produttive – Sicurezza e Protezione Civile – Lavori Pubblici – Decoro Urbano

Nunzia Abbinanti

Deleghe:

Politiche Giovanili – Sport e Rapporti con le Associazioni Sportive e Giovanili – Comitati – Santuario e le Istituzioni Religiose – Tutela e Valorizzazioni delle Strutture Sportive e Ricreative, del Patrimonio Ambientale e del Verde Pubblico – Politiche Energetiche – Qualità della Vita

Maria Rita Lazzara

Deleghe:

Crescita culturale, Spazi culturali, Promozione e valorizzazione dei rapporti con gli Operatori di cultura, comunali ed extracomunali Educazione e istruzione, Pari opportunità

Altavilla Milicia, il santuario, gli ex voto e le tradizioni

All’interno del centro abitato sono certamente degni di nota il belvedere e il santuario mariano, principali attrattive del paese. Il belvedere è costituito da due piazze contigue poste all’estremità settentrionale dell’altura su cui sorge il centro abitato, proprio di fronte al mare. Il panorama che si ammira va da Capo Zafferano a Cefalù, sino alle isole Eolie.

Toponomastica – Il toponimo deriva dalla potente famiglia normanna degli Altavilla. Secondo l’ipotesi più accreditata, l’apposizione Milicia, dal canto suo, sarebbe stata aggiunta nel 1862, mutuandola dal fiume omonimo per distinguere la città dalle altre Altavilla esistenti. Altre teorie fanno derivare Milicia dalla statua di Zeus Melichios trovata nella vicina città di Solunto; oppure dall’aggettivo melichios (dolce) in riferimento alla diffusione della coltura della canna da zucchero nella zona.

Origini – L’attuale paese è stato formalmente fondato dal marchese Beccadelli di Bologna il 15 settembre 1621, quando su un preesistente piccolo insediamento mise in pratica la Licentia Populandi ottenuta dal re di Spagna Filippo III.

Altavilla Milicia può vantare un ricco patrimonio archeologico e monumentale, specchio della sua lunga storia. Da segnalare alcuni reperti di sicura importanza: oggetti risalenti al paleolitico superiore ed i resti di un elefante nano trovati nella grotta Mazzamuto. Ancora i ruderi, in contrada San Michele, della chiesa di Santa Maria di Campogrosso detta Chiesazza (chiesa grande), fondata da Roberto il Guiscardo nel 1077. Storico anche il ponte saraceno che permetteva di attraversare il fiume San Michele e le torri normanne di guardia, una delle quali osservabile dal Belvedere. Proprio quest’ultimo, con il santuario diocesano Madonna della Milicia che vi si affaccia, è il fiore all’occhiello del paese; di stile ottocentesco, è costruito a croce latina. La facciata è di marmo ed al centro vi è un bassorilievo bronzeo raffigurante La Madonna con il Bambino Gesù e San Francesco, opera dello Sgarlata. All’interno si trovano opere del Bagnasco, come la statua lignea di San Francesco Di Paola, le tele raffiguranti il Battesimo di Gesù e la Resurrezione di Lazzaro; sull’abside l’Ultima Cena ed il Sacrificio di Abramo. Punta di diamante del santuario è un dipinto su legno raffigurante la Madonna incoronata sul trono con Gesù Bambino e San Francesco, che indica l’immagine del committente, inginocchiato ai piedi della Madonna. Il restauro, terminato il 30 aprile del 1990, ha fatto riemergere particolari e figure coperti da una serie di interventi precedenti.

Il principale motore dell’economia locale è l’agricoltura, con la coltivazione di agrumi, ulivi e vitigni. In contrada Sperone, si trova lo stabilimento di Acqua Milicia, un impianto industriale tecnicamente organizzato per la produzione e per l’imbottigliamento dell’acqua. Il settore turistico registra un progressivo sviluppo.

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Musei – Di notevole originalità è il museo degli ex voto all’interno del santuario. Qui sono raccolti 400 dipinti votivi (che vanno dal 1840 fino ad oggi) che raffigurano le grazie ricevute per intercessione della Madonna di Milicia. A farne un’opera artistica di indubbia inventiva è il fatto che essi sono dipinti sulle scatole di latta dei contenitori delle sardine salate. Alcuni quadretti dell’inizio del XX secolo sarebbero della scuola di Renato Guttuso; altri sono opera di un noto pittore di carretti siciliani, Michele Ducato.

Sacro e Profano – Il santuario è meta di pellegrinaggio, soprattutto durante la festa patronale (6-8 settembre) dedicata appunto alla Madonna della Milicia, la più attesa. Alcuni giorni prima della festa gli artigiani costruiscono un grande carro in legno, alto 16 metri, che sfilerà poi lungo le vie del paese trainato da coppie di buoi. L’ultimo giorno festivo ogni fedele scioglie il proprio voto portando in processione la riproduzione in cera della parte del corpo che è stata miracolata: si tratta della Condotta dei Doni. L’evento più atteso è la Volata degli Angeli, eseguita in tre punti della processione: da due balconi dirimpettai, tre coppie di bambini (una volta erano solo due femminucce) con vesti d’angelo vengono calati con delle corde sulla vara (il carro trionfale) dove è riposta l’immagine originale della Madonna. Da lì intonano delle lodi dialettali alla Maronna Aritu. Nel mese di marzo, a San Giuseppe, si svolge invece la Sagra della Sfincia, tipica frittella dolce (o salata) palermitana.

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Come arrivare

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