Identità Alessandria della Rocca

Amministrazione

SINDACO

Giovanna Bubello

In carica dal: 29/04/2019

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.alessandriadellarocca.ag.it

Alfonso Belluccio

Deleghe:

Vice Sindaco – Risorse Strategiche – Patrimonio

Veronica Mistretta

Deleghe:

Cultura – Turismo – Sport e Tempo Libero

Tullia Russo

Deleghe:

 Casa – Famiglia – Politiche Sociali

Alessandria della Rocca, in onore della Vergine Santissima della Rocca

Il Castello della Pietra d’Amico, situato in prossimità della diga Castello e oggi ridotto a pochi ruderi, fu eretto su di un masso e assunse in poco tempo un ruolo fondamentale anche per i paesi limitrofi. Ne fu signore Pietro D’Amico, che dette il nome alla costruzione. Nel XVI secolo il feudo, ormai di proprietà dei nobili Abbatellis, fu avocato dallo stato e infine, nel 1542, fu venduto a don Nicolò Barresi. Oggi del Castello rimane ben poco: solamente qualche pezzo di muro, parte della scalinata e il masso su cui venne edificato.

Le origini dei primi nuclei abitativi risalgono alla preistoria, come attestano i diversi ritrovamenti delle necropoli sicane di Gruttiddri e Lurdicheddra, ma è nel 1570 che il paese acquista un vero assetto urbanistico e politico. Don Carlo Blasco Barresi fondò infatti il nuovo centro, che chiamò Alessandria della Pietra per onorare il feudatario Alessandro Presti ed il castello della Pietra d’Amico. Per diversi anni la famiglia Barresi è proprietaria del borgo. Il nome del centro, però, si trasforma nel 1713 in Alessandria di Sicilia e soltanto il 7 novembre del 1862, con Decreto Regio, il comune assunse il nome definitivo di Alessandria della Rocca, in onore della Vergine Santissima della Rocca.

Sacro ed arte si intrecciano sapientemente tra i monumentali luoghi di culto; tra questi c’è la chiesa del Carmine, edificata per volere della famiglia Barresi nel 1596, che accoglie la statua dedicatoria della Madonna del Monte Carmelo col Bambino e San Domenico. Risale invece alla seconda metà del Seicento il collegio di Maria, che al suo interno custodisce due tele che rappresentano La Sacra Famiglia e La Deposizione. La chiesa madre, realizzata in onore di San Nicolò di Bari, vanta una tela che raffigura l’Arcangelo Michele in lotta con Lucifero, mentre è del 1664 la chiesa del Convento, voluta dalla principessa Donna Elisabetta Melchiorra Barresi.

Siti Archeologici − Tutta la zona di Cozzo Turco è un’area di altissimo interesse archeologico. Gli studiosi hanno infatti individuato nell’area i resti di un insediamento Romano Imperiale-Bizantino e alcuni reperti rinvenuti sul luogo confermerebbero che l’insediamento sia riferibile a un periodo romano che va dal I secolo a.C. al VI secolo. Nella stessa zona è inoltre presente una tomba a Tholos risalente all’VIII secolo a.C. Di grande importanza nel territorio di Alessandria della Rocca sono anche la Necropoli sicana “Gruttiddri”, in contrada Chinesi e la Necropoli sicana “Lurdichedda”.

L’economia locale è in prevalenza agricola, favorita dalla qualità dei campi dove si coltivano agrumi, cereali e frutta.

in aggiornamento

Biblioteche – Biblioteca Comunale Falcone-Borsellino, piazza Luigi Ingo n. 8 e Biblioteca popolare San Paolo della Croce. Convento dei padri passionisti, presso il Santuario Madonna della Rocca.

Sacro e Profano – Le feste maggiormente sentite dagli abitanti sono quelle religiose che si celebrano l’ultima domenica di agosto in onore della Madonna, che è anche la Santa patrona, dopo il misterioso ritrovamento del suo simulacro avvenuto nella zona della Rocca ‘Ncravaccata. Un miracolo, secondo la tradizione popolare, dà quindi vita alla Festa della Madonna della Rocca, una manifestazione che dura tre giorni e che prevede una processione che parte dal santuario ed arriva in paese accolta da fuochi ed applausi.

Tra le ricette tipiche spiccano i cacocciuli chini, preparati durante la Festa di San Giuseppe, i durci di mennula, confezionati per la festa patronale, e la pupa con l’uva nel periodo di Pasqua.

in aggiornamento

Come arrivare

in aggiornamento

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