Identità Aci Castello

Amministrazione

SINDACO

Carmelo Scandurra

In carica dal: 29/04/2019

Deleghe:

Sito istituzionale

www.comune.acicastello.ct.it

Aci Castello, Memorie letterarie sul mare

  • Riserva Naturale Integrata Isola Lachea: nota nella narrazione omerica come Isola delle Capre, è una piccola isoletta non molto distante dalle coste di Aci Castello. Fa parte dell’arcipelago dei Ciclopi, e anch’essa è di natura lavica. È stata luogo di scoperte archeologiche quali anfore, suppellettili e armi di epoca preistorica, oltre a due sepolcri incastonati nella roccia. Caratteristica dell’isola è la Grotta del Monaco: la nicchia ospitò, intorno all’anno Mille, un monaco ritiratosi in solitaria. L’isoletta è ricchissima di vegetazione, appartenente soprattutto alla macchia mediterranea, e di fauna tipicamente locale, quali due specie di ragni indigeni e una lucertola della famiglia della specie Podarcis Sicula Ciclopica, unico esempio in Italia. Tutta la zona è area naturale protetta dalla fine degli anni Novanta, ed è affidata al dipartimento della Facoltà di Biologia dell’Università degli Studi di Catania. È sede di un museo che ospita specie ittiche e naturali.
  • Faraglioni dei Ciclopi: si tratta di grosse pietre di natura lavica incastonate nelle acque. Si legano alla leggenda del ciclope Polifemo che per ira li lanciò contro Ulisse dalle colline sovrastanti.
  • Riserva Naturale Marina Isole dei Ciclopi: area marina protetta che comprende le isole dei Ciclopi e il lungomare di Aci Trezza, fino alla frazione di Capo Mulini. Dall’aspetto dei tipici colonnati basaltici dovuti alle eruzioni vulcaniche, presenta una ricchissima flora sottomarina composta, tra gli altri elementi, dall’indigena Posidonia Oceanica, un’alga tipica delle acque mediterranee. Da non perdere il giro in barca organizzato dai pescatori della zona.

Toponomastica – Il nome è legato alla presenza del castello sul mare, e il suffisso Aci, come per gli abitati vicini (che di Acireale, chiamata prima Aquilia Nuova, erano casali), viene dal greco Akis (Oggetto appuntito).

Origini – La storia di Aci Castello è legata a quella di Acireale, che trae origine probabilmente dalla mitica città Xiphonia, della quale attualmente non si ha traccia. È probabile che già nel periodo della dominazione greca la rocca sulla quale si erge il castello che dà il nome al Comune, fosse utilizzata per fini strategici; un primo castello fu probabilmente edificato fra il VI ed il VII secolo d.C. dai bizantini su di una preesistente fortificazione romana (del 38 d.C.) chiamata Castrum Jacis; purtroppo i resti delle strutture di tale periodo non si sono conservati. Nel 902 l’emiro lbrahim infatti distrusse la fortezza preesistente ed è probabile che gli stessi Arabi ne fecero costruire, successivamente, una nuova; quella attualmente visibile, fu tuttavia edificata solo in seguito alla dominazione normanna. Peraltro il promontorio basaltico dove sorge il castello, era separato dalla terra ferma da un braccio di mare, colmato poi dalla colata lavica del 1169. Il castello fu protagonista di memorabili eventi, come l’assedio nel 1297 del re di Sicilia Federico III d’Aragona (attraverso una torre mobile chiamata, per la forma, Cicogna), che, dopo averlo concesso per meriti militari all’ammiraglio Ruggero di Lauria (togliendolo ai vescovi di Catania), glielo confiscò per il tradimento di questi a favore degli angioini. Fu poi protagonista, nella metà del XIV secolo, dello Scacco di Ognina, una battaglia navale fra angioini ed aragonesi, e un nuovo scontro lo vide protagonista meno di mezzo secolo dopo, quando Martino il Giovane (nipote del re d’Aragona Pietro IV) lo tolse ad Artale II d’Alagona. In seguito vi furono altri scontri, finché il castello non giunse nelle mani di privati e venne destinato prima a caserma e poi a prigione. Nel XVII secolo il territorio era ancora un casale di Aci ma, considerato lo sviluppo e la crescita di importanza di Aquilia Nuova (che sarebbe poi divenuta Acireale), chiese, insieme agli altri casali, autonomia amministrativa, ottenendola nel 1647; nello stesso anno, il castello venne ceduto da Filippo IV di Spagna al Duca Giovanni Andrea Massa. Subì i danni del Terremoto del Val di Noto dell’11 gennaio 1693 e rientrò nel demanio comunale in epoca borbonica, nel XIX secolo.

Aci Castello contemporanea – Negli anni 1967-1969 il Castello venne restaurato e dal 1985 è visitabile e sede di un Museo Civico. Ad oggi, Aci Castello è un cittadina costiera che punta sul turismo, grazie al mare e alla presenza del castello dal quale trae il nome.

Centro storico –  Il centro è determinato dalla presenza del castello, sul mare, a partire dal quale muovono le vie centrali. Importante la frazione di Aci Trezza, il cui litorale brulica di locali.

Architettura Religiosa

  • Chiesa di San Mauro: originaria del Cinquecento, si trattava di un piccolo luogo di culto, ma già nel Seicento aveva assistito ad un ampliamento tale da divenire parrocchia. Subì dei gravi  danneggiamenti durante il terremoto del 1693, fu quindi chiusa e restaurata. Il campanile del 1767, è stato commissionato dal barone Cannizzaro. I bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale la danneggiarono ulteriormente, venne così nuovamente ricostruita. Molto bella, al suo interno, la statua raffigurante il Santo Patrono rivestita da un composto d’argento e oro. Custodisce, inoltre, delle tele interessanti: San Mauro Benedicente, opera del 1861 attribuita a Giacinto Platania, la Madonna della Purità, tela di Alessandro o Paolo Vasta, e La samaritana al pozzo di Giacobbe, bassorilievo attribuito a Giuseppe Fortunato Pirrone. Vuole una leggenda che la statua di San Mauro, patrono di Aci Castello, fosse stata il regalo di un capitano di un mercantile francese arenatosi nelle coste del paese, che la donò ai cittadini in segno di gratitudine per l’aiuto dimostratogli nel riportare in mare l’imbarcazione.
  • Chiesa di San Giuseppe: è stata edificata nel Settecento sul sito dove sorgeva un altro edificio di culto, come si evince dalla torre campanaria di tutt’altro stile architettonico. Venne dedicata anche al culto di san Francesco da Paola protettore dei pescatori, categoria professionale tra le più diffuse in paese. L’interno possiede una cripta destinata alle sepolture, come testimoniano i loculi gentilizi lungo le pareti e l’area sepolcrale nell’ipogeo utilizzata come tomba comune dalla Confraternita del S.S. Sacramento.
  • Chiesa di San Giovanni Battista (frazione di Aci Trezza): chiesa di origine seicentesca, venne ristrutturata ed ampliata dopo il terremoto del 1693. È la chiesa madre della frazione, dedicata al culto di San Giovanni Battista, patrono della frazione.

Architettura Civile

  • Casa dei Duca Furnari (frazione di Ficarazzi): abitazione privata della famiglia Paternò, nobili del feudo di Ficarazzi. Edificata nel 1640, si tratta di una costruzione rurale tipica della Sicilia seicentesca, composta da pochi vani e da una grande terrazza con cortile. Possiede anche una zona adibita a servizi e una piccola torre nata apparentemente a scopo difensivo, ma perlopiù esibita come simbolo di potere e nobiltà. A differenza delle case dell’epoca non possiede un vigneto, poiché i proprietari erano soliti dedicarsi ad altri tipi di colture quali gli ulivi e i mandorli.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:

Chiesa dell’Immacolata Concezione (frazione di Cannizzaro); Chiesa Madonna della Divina Provvidenza (frazione di Ficarazzi).

Siti Archeologici

  • Necropoli greco-ellenistica: è stata riportata alla luce negli anni Cinquanta in occasione degli scavi per l’edificazione di una scuola. Le fonti attestano che si tratta di un’area sepolcrale utilizzata sin dall’età del Bronzo. I ritrovamenti consistono in qualche frammento di ciotole, una piccola testa di divinità, qualche lucernario e due contenitori per ostie colorati.
  • Castello di Aci: la data di origine della struttura è ancora sconosciuta, ma con molta probabilità si fa risalire all’epoca della dominazione normanna (venne edificato utilizzando la pietra lavica dell’Etna). Nel corso dei secoli fece parte dei possedimenti di Ruggero di Lauria, Giovanni di Aragona e degli Alagona. Nel 1126 la roccaforte accolse, all’interno della piccola cappella bizantina, le reliquie di Sant’Agata, giunte da Costantinopoli, come testimoniano i resti di un affresco ancora visibile all’interno. Sorge su un promontorio dal quale è possibile godere di una spettacolare vista sul mare, vi si accede tramite una lunga scalinata in pietra; originariamente era dotato di ponte levatoio, ma oggi di esso non rimane alcuna traccia ad eccezione di pochi resti che ne evidenziano la collocazione. Possiede una torre centrale, il cosiddetto Donjon, un piccolo cortile dove è allestito un orto botanico aperto tutto l’anno e una grande terrazza dalla visuale mozzafiato. Ospita il Museo Civico.

La pesca è certamente il fiore all’occhiello di Aci Trezza che vanta un mercato del pesce importante per commercianti e ristoratori locali, tuttavia anche l’agricoltura riveste un ruolo considerevole con la coltivazione di cereali, frumento, viti, agrumeti e frutteti vari. Vi sono poi piccole e medie aziende che operano nel settore lattiero-caseario ed in quello alimentare, rappresentati anche il settore metallurgico, quello della raffineria di prodotti petroliferi, della fabbricazione di articoli in plastica, delle apparecchiature elettriche, della cantieristica navale, dei mobili e dell’edilizia. Di notevole importanza, poi, il settore turistico, in continua crescita.

Evoluzione demografica – Dal 1861 e per circa un secolo, la popolazione ha registrato una crescita graduale passando dalle 2.000 alle 10.000 unità degli inizi degli anni Settanta, per poi arrivare quasi a raddoppiare ai giorni nostri.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti ad Aci Castello al 1° gennaio 2016 sono 575 e rappresentano il 3,1% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dallo Sri Lanka (ex Ceylon) con il 29,6% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (15,3%) e dalle Mauritius (8,3%).

Musei – Museo Civico, presso Castello Normanno, Piazza castello n. 25In una suggestiva location all’interno del Castello di Aci, ospita una ricca collezione mineralogica e reperti archeologici. Molto bello il piccolo orto botanico ricavato all’esterno. Museo Casa del Nespolo, Via Arciprete Salvatore De Maria n. 15 Aci Trezza. Luogo dedicato alla memoria del famosissimo romanzo verghiano, I Malavoglia. Si tratta della casa originale di ambientazione dello scritto e permette di rivivere l’atmosfera dell’epoca negli arredi, negli utensili della vita quotidiana, ancora presente oltre l’antico nespolo in cortile. L’interno propone un vano dedicato al film La Terra Trema girato da Visconti proprio in questi luoghi, ed un’altra stanza dove si può osservare una collezione di strumenti e arnesi, anche molto antichi, della pesca.

Biblioteche – Biblioteca Civica Comunale Giovanni Verga. Via Savoia n. 32

Teatri – Teatro Grotta Smeralda. Via Antonello da Messina n. 11

Cinema –  La Città è stata set cinematografico per: Casa mia, donna mia (Charles Krauss – 1923); La terra trema (Luchino Visconti – 1948); Agguato sul mare(Pino Mercanti – 1955); Gitarren klingen leise durch die Nacht (Hans Deppe – 1959); Porcile (Pier Paolo Pasolini – 1969); La seduzione (Fernando Di Leo – 1973); La figliastra – Storia di corna e di passione (Eduardo Mulargia – 1976);Bello di mamma (Rino Di Silvestro – 1980); Rosso (Mika Kaurismäki – 1985);Nessuno (Francesco Calogero – 1992); Storia di una capinera (Franco Zeffirelli – 1993)

Sacro e Profano – Festa di San Mauro Abate, il 15 Gennaio. I festeggiamenti sono annunciati di buon mattino dallo scampanio delle campane in festa, seguito da fuochi d’artificio. Dopo le celebrazioni religiose il Santo viene mostrato ai fedeli, che lo salutano sventolando, in segno di gioia, dei fazzoletti bianchi ed intonando cori. Nel pomeriggio il simulacro viene condotto in processione per le vie della città, accompagnato dalla banda musicale del paese e dai fedeli che offrono denaro e offerte in ringraziamento per le grazie ricevute. Suggestivi i momenti di sosta presso il monumento ai caduti (in ricordo dei quali si recitano preghiere), la Benedizione del mare, a tutela dei pescatori e la Calata di l’Angilu, ossia la rappresentazione della discesa dal cielo di una piccola statuetta d’angelo. Festa di San Giuseppe. 19 Marzo. Celebrazioni religiose e processioni del Patriarca, in un’atmosfera di festa accompagnata da spettacoli pirotecnici e bancarelle di prodotti locali. Festa di San Giuseppe (Ficarazzi). 19 Marzo. Festeggiamenti che si svolgono nelle vie principali del paese, dove il Santo sfila in corteo accompagnato dai fedeli. La pesca è azzurra! (Aci Trezza). Si svolge nel periodo estivo e consiste in una festa organizzata dal Comune al fine di promuovere e valorizzare il pescato locale. Durante la giornata tutte le strade principali sono occupate da spettacoli, corsi di cucina e bancarelle di prodotti locali allestite dai contadini della zona. Festa di San Giovanni Battista (Aci Trezza) 24 e 25 Giugno. Festa ricca di tradizioni e folclore. Dopo la svelata del Santo ai fedeli, si svolge la rappresentazione del tipico rito del Pesce a mare (’U pisci a mari), cerimonia portafortuna di origini settecentesche che si teneva nello stretto di Messina: un rais (capo pescatore) osservava dalla barca il passaggio del pesce spada dandone l’annuncio alle barche vicine, che velocemente si dirigevano verso di lui per catturarlo. In serata si assiste alla processione del santo per le vie cittadine festeggiato con spettacoli pirotecnici e musicali. Martirio di San Giovanni Battista (Aci Trezza). 29 Giugno. Si celebra in questa data il ricordo del martirio del Santo, la cui statua viene portata in corteo per il paese accompagnata da fuochi d’artificio e bande musicali. Sagra del Pesce Spada (Aci Trezza). 29 Giugno. Si svolge in contemporanea con i festeggiamenti dedicati al Santo Patrono. Per l’occasione vengono allestite delle grandi griglie sulle quali si cuociono tranci di pesce spada appena pescato, poi condito con il Salmoriglio, tipica salsina di accompagnamento per gli arrosti realizzata con olio, sale, aglio e prezzemolo. Negli stessi giorni si svolge anche una mostra di antiquariato e di artigiano localeSagra della Masculina, Luglio. La manifestazione si svolge nel porticciolo, in un caratteristico scenario di barche e pescatori. È l’occasione per degustare uno tra i pesci azzurri più noti nella zona, la cosiddetta masculina di magghia, ossia le alici catturate con reti intrecciate a maglie fitte. Molte le preparazioni utilizzate, dal semplice assaggio del pesce in purezza condito con olio e limone a quello in salamoia o sott’olio. Festa di Santa Maria della Provvidenza (Ficarazzi). Prima Domenica di Agosto. Patrona della frazione di Ficarazzi, viene portata in processione annunciata dallo scampanio delle campane e dai fuochi d’artificio. Caratteristica è l’illuminazione della scalinata della chiesa, con dei lumini posizionati a comporre delle frasi di devozione alla Madonna.Sagra della Pepata di Cozze, solitamente si svolge ad Agosto. Festa tradizionale di preparazione e vendita di prodotti ittici, in particolar modo delle cozze preparate in pepata. Durante la serata si assiste a spettacoli di musica e vendita di prodotti artigianali. Paranza Fest, Agosto. Sagra dedicata alla paranza, ossia la frittura di pesce misto locale, accompagnato da insalata e pane del luogo. Il tutto si svolge fra stands di artigianato locali, artisti di strada e musica dal vivo. Festa della Madonna della Buona Nuova (Aci Trezza), prima domenica di Settembre. Il simulacro della Vergine, considerata protettrice dei marinai, è custodito nella Chiesa di San Giovanni. Il giorno della festa si svolge la processione per le vie del paese, si assiste a spettacoli pirotecnici e la banda musicale offre un gradevole accompagnamento. Tradizionale è la Vanniata in piazza, ossia la messa all’asta dei doni offerti dai devoti durante la giornata. Sagra dell’Arancino (Ficarazzi) a Settembre. Sagra di degustazione di uno dei prodotti più famosi della rosticceria siciliana che per l’occasione è preparato con tantissimi ripieni (oltre ai classici al ragù e al burro). Sagra di San Martino, Novembre. Apertura delle botti e degustazione del vino novello, con allestimento di un mercatino di artigianato locale. Natale24 Dicembre – 6 Gennaio.  Durante le festività natalizie la strada più lunga del paese (via Savoia, detta in dialetto ’a strada longa), ospita un mercatino di prodotti locali artigianali ed enogastronomici. Da visitare, inoltre, il Presepe Vivente allestito in città.

La cucina, grazie alla sua naturale disposizione territoriale, predilige piatti della tradizione di pesce. Tipici sono i masculini da magghia, ossia le alici pescate nelle acque locali utilizzate anche nella preparazione di conserve sotto sale o sott’olio. Altro piatto tipicamente locale è il mauro, un’alga propria di questi mari servita cruda e condita con olio e limone. Tutti i piatti di pesce arrosto vengono tradizionalmente accompagnati dal salmoriglio (salmorigghiu), tipica emulsione ottenuta mischiando a bagno maria olio, sale, limone e aglio. Ricca anche la varietà di dolci, soprattutto per quanto riguarda granite e gelati, oltre ai classici preparati della pasticceria siciliana quali cannoli, cassate di ricotta e paste di mandorla. Diffusa, come del resto in tutta la provincia, la gastronomia da asporto, la cosiddetta tavola calda, consistente in pizzette, arancini, cipolline e le classiche cartocciate, impasti di pasta lievitata imbottiti con salsa di pomodoro, formaggio e prosciutto cotto.

Mauro Maugeri (1959), Sportivo. Carriera da pallanuotista prima e da allenatore dopo, ha vinto parecchi scudetti e coppe dei campioni guidando la squadra femminile dell’Orizzonte Catania. È stato allenatore della nazionale di pallanuoto femminile olandese e ha avuto una piccola parte nel film Palombella Rossa di Nani Moretti girato ad Acireale.

Come arrivare

In auto da Catania imboccare la SS114 in direzione di SP/52, mentre da Palermo è necessario prendere la E/90, poi la A19 fino all’ingresso della A/18, uscire al casello di Acireale, imboccare il viale Cristoforo Colombo fino al viale Jonio, proseguire sul viale in direzione Catania, proseguire su via Alcide De Gasperi, viale della Fiera Franca fino all’ingresso di Aci Castello. L’aeroporto di riferimento è quello di Catania “Fontanarossa”, che dista 14,2 km. La stazione ferroviaria si trova nella frazione di Cannizzaro sulla quale transita la linea Messina-Siracusa. In autobus è possibile arrivare con i mezzi dell’Ast, Azienda Siciliana Trasporti, o dell’AMT, l’Azienda Metropolitana Trasporti di Catania.

Mobilità urbana – La mobilità urbana è gestita dall’AMT, Azienda Metropolitana Trasporti.

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