ContemplAttiva: “Crediamo in una Gela a misura di giovani, e vogliamo realizzarla così”

C’è un’associazione, a Gela, nata da una costola del Movimento giovanile San Francesco, con l’intento di invogliare i giovani a ripensare il territorio in modo differente, evidenziandone i fattori negativi e formulando, a partire da questi, alternative concrete, in grado di contrastare la desertificazione delle prospettive. Si chiama ContemplAttiva, e la sua è una storia partita da un’intuizione che ha preso forma grazie alla tenacia e al coraggio dei suoi protagonisti, e che oggi si fa invito a credere nella bellezza come concetto e risorsa comune.

Lo scorso anno l’associazione, coordinata dall’avvocato Evita Lorefice, ha presentato all’amministrazione comunale tre progetti su Scuola, Cultura e Lavoro, messi a punto da trenta studenti. Inoltre, un importante progetto di riqualificazione urbana e di promozione artistico-culturale, avviato in sinergia con il Movimento San Francesco, è in cantiere e, a iter concluso, porterebbe alla nascita di un Ostello della Gioventù all’interno dell’Orto Fontanelle, dove attualmente sorge un vecchio oratorio.

Abbiamo incontrato la coordinatrice Evita Lorefice, per conoscere meglio la realtà di ContemplAttiva.

Evita Lorefice

Evita, sin da subito lei ha creduto nel progetto di ContemplAttiva. Qual è il principio che guida il vostro operato?

ContemplAttiva nasce come una scommessa. Il nome che abbiamo dato alla nostra associazione porta con sé un significato importante, che riassume il principio base del nostro impegno, cioè quello di contemplare attivamente la realtà che ci circonda, ritagliandoci uno spazio in cui avere voce.

Nel 2017 i ragazzi che lei coordina hanno presentato alla città tre progetti inerenti a tre rispettivi grandi temi. Nello specifico di cosa si trattava?

Insieme a trenta giovani, abbiamo istituito tre commissioni, rispettivamente su Scuola, Cultura e Lavoro. Ciascuno dei ragazzi ha scelto, in base alle proprie attitudini, a quale commissione appartenere. Il lavoro dei gruppi ha portato alla stesura di tre progetti molto validi. La prima commissione ha lavorato a un progetto dedicato alla Biblioteca comunale, mettendo in evidenza la necessità di aggiornamenti e ideando delle soluzioni volte a rendere questo luogo uno spazio a misura di studenti e al passo con i tempi. La seconda commissione si è dedicata all’organizzazione di una passeggiata turistica, che desse la misura della portata della storia di Gela. La terza ha, invece, sviluppato un progetto di Bike Sharing. Queste tre iniziative sono state presentate al Teatro Eschilo, alla presenza dell’allora amministrazione comunale e dei consiglieri, nell’ambito di un evento che abbiamo chiamato “ContemplAttiva c’è”.

Come hanno risposto gli amministratori a questi progetti?

L’unica chiamata che abbiamo ricevuto è stata quella della Commissione Cultura dell’allora Consiglio comunale, che si è mostrata interessata al progetto della Biblioteca. Di fatto, però, per difficoltà, che supponiamo, relative allo stanziamento dei fondi o a lungaggini burocratiche, non si è fatto nulla.

Fondamentale per ContemplAttiva è la collaborazione costante con il Movimento San Francesco dell’omonima parrocchia guidata dal sacerdote Don Lino Di Dio. In particolare, la vostra sinergia ha portato alla presentazione di un importante progetto di riqualificazione urbana e di occupazione giovanile. Di cosa si tratta?

Sì, parliamo dell’Ostello della Gioventù, un’opera fortemente voluta dal Movimento e dal suo presidente Angelo Ferrera, il quale ha profuso tutte le sue energie perché il progetto arrivasse nelle sedi di competenza. Esso consiste nella riqualificazione dell’Orto Fontanelle con la realizzazione di uno stabile, là dove oggi sorge il vecchio oratorio, utilizzato finora dai ragazzi con tanta buona volontà, ma visibilmente fatiscente. La struttura ospiterebbe corsi di danza, canto e doposcuola, rivolti non solo ai membri del Movimento, ma ai giovani di tutta la città. È un progetto che alla componente di rilancio urbano unisce quella sociale e lavorativa, con la possibilità di dare un’occupazione a diversi ragazzi di questa terra. Tutto il progetto risponde alla nostra idea di bene comune, che è strettamente connessa al concetto di bellezza. Un concetto che, negli ultimi anni, è entrato profondamente in crisi, erroneamente accostato alla sola sfera individuale. Noi crediamo che si possa propagandare bellezza attraverso il bene comune.

Di che investimento parliamo in termini economici?

Di più di un milione di euro, provenienti dai fondi delle compensazioni minerarie.

In merito al lavoro di ContemplAttiva, quali sono le novità in programma per il nuovo anno?

Vogliamo allargare la nostra realtà a quanti più giovani possibile. Gireremo tutti gli istituti superiori e chiederemo la collaborazione dei dirigenti, per invogliare i ragazzi a unirsi a noi e crescere insieme. Vogliamo mantenere viva la linfa di questa realtà, promuovendo confronti stimolanti e paritari. Lungi da noi qualsiasi atteggiamento cattedratico.

Di cosa hanno bisogno secondo lei le nuove generazioni?

Spesso dei giovani si dice che sono le gambe, perché sono i grandi a essere la testa. Non sono assolutamente d’accordo. I giovani sono le gambe, ma sono anche la testa. È chiaro che hanno bisogno di essere indirizzati, affinché la materia viva che gli scalcia dentro trovi modo di venir fuori ed esprimersi. Alcuni mesi fa abbiamo proposto un incontro dal titolo “Vado e torno”. Un’occasione per dire ai nostri ragazzi che è giusto che vadano fuori per crescere e maturare nuove esperienze, non dimenticando, però, che a Gela si può tornare, che qui c’è speranza e ci sono tante persone pronte a difendere i loro sogni.

Alice Palumbo

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