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Vaccinopoli, caso La Grua: difesa giustificabile?

Arriva la difesa da parte del medico curante dell'onorevole, ma la domanda sorge spontanea: tutti i medici di famiglia hanno avuto la possibilità di segnalare i pazienti con gravi patologie al Centro Vaccinazione?

(3 febbraio 2021)

Lo scandalo Vaccinopoli, che ha travolto inizialmente la città di Scicli, potrebbe ancora riservare parecchie sorprese in altre città della provincia. Infatti i carabinieri dei Nas continua le indagini e l’Asp iblea prosegue con le dovute verifiche. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Sicilia, al momento sarebbero sei i dipendenti dell’Asp segnalati alla commissione disciplinare per il caso vaccinopoli. Oltre alla sospensione per 30 giorni del dottore Claudio Caruso, Capo del distretto sanitario – adesso sostituito dal direttore sanitario dell’ospedale di Modica, Piero Bonomo – e della dottoressa Antonella Celestre, potrebbero presto arrivare altri provvedimenti disciplinari. Non è stata al momento sospesa la responsabile del personale dell’Azienda sanitaria, Sara Sigona che, però, è stata destituita dall’incarico.

Nel frattempo, dopo la miccia accesa dal candidato sindaco di Vittoria, Ciccio Aiello, sta anche montando il caso La Grua. “Scoppia lo scandalo Scicli che si estende a Modica e Ragusa, sfiora Comiso, ma su Vittoria si blocca il percorso. Perché a Vittoria accade questo? L’ho chiesto a tutti – ha scritto Aiello in un post su Facebook – ma tutti muti, tutti omertosi, tutti reticenti.  Da qualche giorno circolano nomi e cognomi impressionanti.  Per questo chiedo ai tanti cittadini vittoriesi che abusivamente si sono vaccinati di dichiarare la loro condizione. Lo chiedo anche all’On. La Grua, di cui si fa il nome. Mi rifiuto di credere a notizie del genere ma sarebbe doveroso a mio avviso una precisazione per porre fine alla insinuazione che lo stesso si sarebbe vaccinato e non da solo”. Dal canto suo Saverio La Grua ha confermato di essersi vaccinato spiegando che è stato chiamato dal responsabile del Centro Vaccinazioni su indicazione del proprio medico curante. «Ho chiamato il dottor Taranto (Responsabile del Centro Vaccinale di Vittoria) – spiega La Grua – chiedendo se la mia vaccinazione era possibile e non fosse ritenuta un privilegio per non creare problemi allo stesso dottor Taranto visto quello che era successo a Scicli. Taranto mi assicurò in quell’occasione che lui, iniettando a me un vaccino che sarebbe andato sprecato non commetteva nessun illecito”.

Il concetto è stato ripreso anche dal dottor Francesco Scarlata, medico curante di Saverio La Grua, che ha deciso di esporre il proprio pensiero su Facebook: “Carissimo prof Aiello – scrive il medico – in merito al post da Lei pubblicato dove tira in ballo l’avvocato La Grua per avere eseguito una illecita vaccinazione, volevo precisare quanto segue. Come Lei penso sappia i vaccini della Pfizer che al momento si stanno somministrando sono contenuti in flaconi multidose, sei per l’esattezza, che devono essere scongelati al momento del bisogno ed una volta che questo avviene devono essere usati perché in caso contrario si inattivano e devono essere buttati. Poiché è frequente che qualcuno convocato non si presenti succede e succederà che a fine giornata avanzino delle dosi che in ogni caso sarebbe un vero atto criminale buttare. Per questo motivo, in qualità di medico curante dell’avvocato La Grua, ottantenne e affetto da certificata grave malattia polmonare, ho contattato lo stesso per sapere, qualora si fosse presentata l’opportunità, se era disposto a sottoporsi al vaccino. Una volta ottenuto il suo consenso, e vorrei sapere chi avrebbe detto di no al suo posto, ho telefonato al dirigente dell’ufficio vaccinazioni, sottoponendogli il caso e semplicemente chiedendo se fosse stato possibile, in caso di esubero di dosi scongelate, vaccinare il mio paziente. Qualche giorno dopo si è verificato il caso e l’avvocato, in tarda serata è stato convocato per la vaccinazione. In tutto questo, – conclude – non solo non ci vedo nessun illecito da parte di nessuno ed anzi auspico che persone anziane ed affette da patologia siano segnalati dai medici curanti per ottenere due cose, non sprecare neanche una dose del prezioso vaccino e molto probabilmente anche salvare una vita. Un mio professore ci diceva: Ragazzi se nel vostro percorso avrete salvato anche una sola vita avrete dato un senso alla vostra professione”.

Insomma, anche in questa vicenda la motivazione è sempre la stessa: quella che, se non fossero stati utilizzati, i vaccini sarebbero andati buttati. Questo episodio, però, è accaduto dopo il caso Scicli, quando cioè questo modo di operare era stato ampiamente condannato. Ma come giustamente suggerisce il giornale La Sicilia, se può essere corretto il principio “che sarebbe stato più grave buttare i vaccini”, resta da comprendere il criterio utilizzato per iniettare le dosi rimaste: tutti i medici di famiglia hanno avuto la possibilità di segnalare i pazienti con gravi patologie al Centro Vaccinazione? E l’Asp? Era a conoscenza di questa problematica?

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