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Emergenza idrica in Sicilia, Colianni boccia il piano Webuild: «Troppo costoso per Palermo, arrivano i bandi per i nuovi dissalatori»

PALERMO – L’emergenza idrica in Sicilia accelera le scelte del governo regionale. L’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Francesco Colianni, ha annunciato che «a breve saranno pubblicati i bandi per la realizzazione di due nuovi dissalatori a Palermo», previsti in project financing per un investimento totale di 180 milioni di euro, di cui 10 milioni coperti da fondi pubblici regionali.

La Regione dice no alla proposta Webuild: «Finanziariamente insostenibile»

Durante una conferenza stampa a Palazzo d’Orléans, Colianni ha spiegato i motivi del rifiuto al piano avanzato da Webuild, leader internazionale dell’ingegneria: «Pur riconoscendo la competenza dell’azienda, la sua proposta presenta un costo troppo elevato e un dimensionamento eccessivo rispetto al fabbisogno reale».

Il progetto Webuild, secondo l’assessore, prevedeva:

  • Un investimento di 875 milioni di euro;
  • Una produzione idrica di 3.000 litri al secondo (contro i 600-1.000 stimati dalla Regione);
  • Un impatto economico di 274 euro all’anno per ogni cittadino palermitano.

I costi insostenibili del progetto Webuild

L’analisi tecnico-economica condotta con la Cabina di regia per l’emergenza idrica e l’assessorato regionale ha messo in evidenza costi insostenibili per le casse pubbliche e per l’utenza:

  • Canone annuo di disponibilità: 108,7 milioni €
  • Gestione fissa: 28,7 milioni € annui
  • Produzione variabile: 18,7 milioni € annui
  • Costi energetici: circa 31,2 milioni € annui

Totale: 187,3 milioni di euro l’anno (oltre IVA), per un costo complessivo di oltre 5 miliardi in 30 anni.

Il piano della Regione Siciliana: meno costi, più sostenibilità

«Il progetto Webuild comporterebbe un aggravio insostenibile – ha ribadito Colianni –. Al contrario, il piano della Regione prevede due dissalatori a Palermo per soli 180 milioni, realizzati in collaborazione con soggetti privati. È la scelta più sostenibile per l’amministrazione e per i cittadini».

Anche Salvo Cocina, dirigente della Protezione Civile e coordinatore della cabina di regia, ha confermato l’approccio regionale: «I dissalatori saranno solo una componente limitata del sistema idrico siciliano. L’acqua dissalata ha costi elevati di produzione, serve puntare sulla diversificazione delle fonti».

Dissalatori mobili entro l’estate a Gela, Porto Empedocle e Trapani

Nel frattempo, proseguono i lavori per l’installazione dei dissalatori mobili nei comuni di Gela e Porto Empedocle. A breve partiranno anche gli impianti a Trapani. Il piano è finanziato con 90 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e 10 milioni da fondi regionali. Tutti gli impianti saranno operativi entro l’estate 2025.


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