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Sicilia zona arancione: “colpa di Musumeci che non ha tutelato la nostra salute”

L’accusa di ‘Scicli Bene Comune’

(9 novembre 2020)

Fino al prossimo 3 dicembre la Sicilia sarà zona arancione, a meno che la situazione epidemiologica dovesse migliorare e alcuni di quei parametri che hanno portato a tale decisione (ECCO quali sono) dovessero venire meno. C’è chi pensa che la responsabilità sia in gran parte del governo regionale per l’incapacità nel gestire questi mesi e per la mancata programmazione.

Riportiamo la nota di Scicli Bene Comune:

“La Sicilia è stata classificata zona arancione. Un sentito ringraziamento va  all’onorevole Musumeci e alla sua giunta, che molto si sono impegnati per raggiungere questo ambito risultato. Questi nostri amministratori, convinti che la fortuna che ci aveva assistito nella prima ondata pandemica, avrebbe continuato a farlo anche nella seconda, non hanno posto in essere tutte quelle azioni che avrebbero tutelato la salute dei siciliani ovvero: potenziare le rianimazioni, assumere personale sanitario, potenziare le USCA, adottare sistemi di vigilanza sanitaria efficaci. Di contro invece si è ritardato a circoscrivere i focolai evitando di dichiarare i territori ad alta diffusione epidemica zone rosse, facendo così diventare esponenziale la curva dei contagi. L’inettitudine di chi ci governa è evidente, dall’essere una fra le regioni meno colpite siamo diventate la quinta per numero di contagi. Ancora una volta si sta giocando con la salute dei cittadini per squallidi interessi elettorali. Non perda tempo Musumeci a lamentarsi  ma ci dica cosa intende fare per ostacolare la corsa del virus ed evitare che dall’arancione si passi al rosso con effetti ancora più devastanti sul sistema sanitario, economico e sociale della nostra regione. Chiediamo a tutti, cittadini , politici, partiti e associazioni un impegno reale e concreto per contrastare non soltanto il Virus ma  l’egoismo, la superficialità, l’arroganza , la malafede che lo alimentano, perché per questi è difficile che si trovi un vaccino”.

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