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Tragedia nel Mediterraneo: scafista si getta in mare dalla disperazione, 3 vittime tra cui due bambini

Lampedusa, Sicilia – Dettagli drammatici emergono a 48 ore dallo sbarco di un gommone a Lampedusa: per l’assenza di acqua e cibo, lo scafista si è gettato in mare nella zona SAR Maltese prima del soccorso. Tre le vittime del viaggio, inclusi due bambini di soli due anni.

Una storia di disperazione e tragedia si aggiunge alle cronache del Mediterraneo, raccontata dalle voci dei 63 sopravvissuti giunti a Lampedusa. Secondo le testimonianze raccolte da polizia e team di psicologi della Croce Rossa Italiana, lo scafista del gommone, esasperato dalla mancanza di acqua e cibo dopo giorni di navigazione, si è gettato in mare nella zona SAR Maltese lo scorso sabato, poco prima che il veliero Nadir effettuasse il soccorso.

L’uomo, identificato come un cittadino nigeriano, risulta ufficialmente disperso poiché il suo corpo non è stato ancora ritrovato.

Le testimonianze dei sopravvissuti hanno rivelato anche il tragico destino di tre persone a bordo. Tra le vittime più giovani, due bambini di appena due anni, un maschietto e una femminuccia, entrambi di nazionalità ghanese. Hanno perso la vita non solo per la fame e la sete patite durante la traversata, ma anche a causa di gravi ustioni.

La terza vittima è un uomo nigeriano di 35 anni, deceduto a causa di un improvviso malore manifestatosi durante la navigazione. È stato identificato dal fratello che viaggiava con lui sullo stesso gommone.

È stato confermato che il gruppo, composto inizialmente da 66 persone, era partito mercoledì scorso dalla città di Zawia, in Libia. Le scorte di carburante del natante si sono esaurite dopo circa un giorno e mezzo di navigazione, lasciando il gommone in balia delle onde per quasi 30 lunghe ore prima dell’arrivo dei soccorsi.

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