Ragusa

“Tombale e contraddittoria”: così il comitato per il raddoppio sulla bocciatura del progetto della SS 514

I componenti chiedono la convocazione di un coordinamento di tutte le parti economiche, sociali, politiche ed istituzionali con l’obiettivo di concretizzare l’opera

(8 aprile 2019)

“La bocciatura all’ultimo CIPE del progetto definitivo della Ragusa-Catania è tombale e contraddittoria.
Tombale perché azzera il progetto definitivo che, a parole, aveva superato il pre-cipe, penultimo atto di una
vicenda dal gusto “Kafkiano”. Contraddittoria perché dopo 16 anni l’attuale decisore nazionale “fulminato sulla via di Damasco” scopre alternative più vantaggiose non meglio definite e anche perché, da autorevoli riscontri verificati in queste ore, sembrerebbe che la nuova ventilata ipotesi confermi la procedura attuale ma con il cambio del concessionario da privato al pubblico”. A scriverlo sono Salvo Ingallinera, Leonardo Licitra, Giuseppe Santocono e Roberto Sica, componenti del comitato per il raddoppio della Ragusa – Catania.

“Non si capiscono e soprattutto, nei fatti, non si declinano tempi, modi e forme di tale soluzione.
Dopo oltre tre lustri di conferme e di smentite, – si legge ancora – a un passo dell’apertura dei cantieri, si rimette tutto in discussione. Ci dicano ora il governo nazionale e la burocrazia romana quale è questa soluzione.
Ci dicano, ancora, la nostra deputazione di governo e di opposizione se quest’opera deve continuare ad
essere “martoriata” dalle scadenze elettorali oppure se, finalmente uscendo dalle logiche di appartenenza
partitica, ci si coalizzi per l’interesse generale che rappresenta questa infrastruttura. Ci dicano i sindaci se vogliono raccordarsi con le loro comunità riprendendo una prassi che avevamo consolidato, in precedenza, di un percorso unitario. Facciamo, ancora, un appello al Prefetto di Ragusa, – concludono i rappresentanti del comitato – nel vuoto istituzionale che oramai contraddistingue questa provincia, affinché si adoperi per convocare un coordinamento di tutte le parti economiche, sociali, politiche ed istituzionali con l’obiettivo di concretizzare un’opera decisiva per le nostre comunità. Fortemente voluta da tutti”.

E sul rinvio del CIPE torna a farsi sentire anche l’On. Nello Dipasquale, che è andato a Roma proprio in occasione della seduta del Comitato Interministeriale, per seguire da vicino l’iter. “Almeno negli ultimi dieci anni le organizzazioni di categoria, i sindacati, i sindaci e i parlamentari hanno fatto diverse battaglie per ottenere il finanziamento della Ragusa-Catania ed arrivare a un passo dai cantieri; rispetto alle tante chiacchiere del passato sono stati fatti diversi passi in avanti. Non importa chi ha fatto di più o di meno, non serve più a nessuno stabilire meriti o le colpe, ma serve capire da dove riprendere per alzare il livello della rivendicazione per quest’importante infrastruttura”. Il parlamentare regionale del PD e segretario alla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana afferma anche che non serve a nulla portare attacchi sulla stampa o tentare di delegittimare l’azione di qualcuno. “Oggi serve che, tutti insieme come abbiamo fatto in passato, si agisca all’unisono nei confronti di questo Governo nazionale che si sta preparando a compiere un vero e proprio scippo nei confronti del Sud-Est di Sicilia. E quando dico ‘tutti insieme’ – aggiunge – mi riferisco ai sindacati, alle associazioni di categoria, ai sindaci dei 12 Comuni della provincia di Ragusa e a quelli dell’intero comprensorio interessato a quest’opera, ai parlamentari regionali e nazionali di tutti i colori e schieramenti politici. Mi permetto di dire, dunque – conclude – che non abbiamo bisogno di contrapposizioni, né di mettere o togliere medagliette, ma serve sederci intorno a un tavolo per studiare nuove azioni da portare avanti in difesa della Ragusa-Catania”.

 

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