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Querela tardiva, prosciolto il cappuccino Salonia: accusato di avere abusato di una suora

La suora che lo accusava presentò la querela cinque anni dopo il periodo, in cui il reato sarebbe stato consumato

(2 marzo 2020)

Era stato accusato da una suora di averla più volte violentata, approfittando del suo stato di fragilità, in quanto era affidata alle sue cure di psicoterapeuta. Giovanni Salonia è stato quindi imputato e, dopo l’assoluzione del tribunale ecclesiastico per infondatezza delle accuse, ora è stato prosciolto anche dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma, competente per territorio, per improcedibilità. La suora che lo accusava presentò la querela cinque anni dopo il periodo in cui il reato sarebbe stato consumato. Questo elemento, sul piano formale ha indotto il giudice a dichiarare improcedibile la querela e dal punto di vista sostanziale ha minato la credibilità della parte civile.

Infatti la suora negli anni successivi più volte aveva espresso apprezzamenti positivi su Salonia, manifestando gratitudine per il trattamento ricevuto nel periodo, dal 2009 al 2013, in cui fu affidata alle sue cure, ed elogiando l’efficacia della sua terapia. Nel 2018 però la suora presentò la querela che alcuni hanno ritenuto strumentale ad una campana di diffamazione nei confronti di Salonia che il 10 febbraio 2017 era stato nominato da papa Francesco vescovo ausiliare di Palermo, dopo l’ascesa di Corrado Lorefice all’arcivescovato. Prima ancora della querela, una serie di voci indussero Salonia a rinunciare all’insediamento, nonostante la fiducia pubblicamente manifestatagli dall’arcivescovo di Palermo e dallo stesso pontefice.

Il frate cappuccino, teologo e psicoterapeuta, il quale oggi ha 73 anni, e che nella sua lunga attività è stato anche ministro provinciale dell’ordine dei frati cappuccini dal ’92 al ’01 e dal ’07 al ’10, rinunciò alla carica per non coinvolgere l’istituzione ecclesiastica nella vicenda.
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