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Pozzallo- Sbarchi cresciuti del 90% in un anno. Intervista al sindaco Roberto Ammatuna

Il sindaco: ecco cosa mi aspetto dal nuovo Governo

di Carmelo Riccotti La Rocca

A Pozzallo, quest’anno, si è registrato un aumento degli sbarchi di circa il 90% rispetto all’anno precedente. Nel 2021, infatti, nel porto della città ragusana sono arrivati 3570 migranti, dal 1° gennaio al 30 settembre 2022 ne sono arrivati 6689. Si tratta di un dato che rispecchia il trend nazionale con oltre 73 mila sbarcati al 10 di ottobre rispetto ai 48 mila del 2021.  

Roberto Ammatuna- Sindaco Pozzallo
Roberto Ammatuna- Sindaco Pozzallo

«Si tratta – spiega il sindaco di Pozzallo – di un dato ampiamente prevedibile considerata la delicata situazione internazionale. Personalmente, per quanto detto in premessa, considero questo dato contenuto se rapportato, a livello nazionale, al numero degli abitanti di tutto il Paese. Per comprendere cosa intendo dire basta pensare, ad esempio, alla Polonia dove in pochi mesi sono arrivati milioni di profughi provenienti dall’Ucraina. Si tratta, quindi, di numeri assolutamente sopportabili nel momento in cui, però, esiste una politica attenta al fenomeno dell’immigrazione e non solo a parole. Su questo debbo dire che, fatta eccezione del ministero degli Interni, sempre molto attento, il governo nazionale ha messo in secondo piano il tema dell’immigrazione e la stessa cosa ha fatto anche l’Europa». Più sbarchi sono equivalsi a più morti anche perché, nel corso degli anni, è cambiata la programmazione del salvataggio in mare: se con “Mare Nostrum” (operazione attiva fino al 2014) la Marina e l’Aeronautica accorrevano in aiuto dei profughi, da qualche anno ad imporsi questo compito sono le Ong. «Dice bene il Papa quando definisce il Mediterraneo come il più grande cimitero d’Europa- dice ancora Roberto Ammatuna-. Oggi il salvataggio è demandato a poche navi delle organizzazioni non governative con i risultati che sappiamo. È qui che dovrebbe entrare in campo l’Europa, c’è la necessità di avere una flotta organizzata- come accadeva con Mare Nostrum-, dedita al salvataggio, ma troppo spesso sembra che ci dimentichiamo che stiamo parlando di vite umane. Trovo davvero allucinante che oggi, paradossalmente, si criminalizza chi salva vite in mare e quasi si osanna chi, con politiche di chiusura, porta queste persone alla morte». Ma cosa si aspetta, quindi, il sindaco di una città di frontiera com’è Ammatuna dal nuovo governo? «C’è una politica dell’accoglienza che va migliorata – dice il Sindaco- e che va accompagnata con una politica seria di integrazione. Oggi vediamo tante storie di persone sbarcate a Pozzallo che hanno avuto successo nel lavoro. È su questo che bisogna puntare.  Onestamente sull’azione del nuovo governo non ho grosse aspettative, non dobbiamo dimenticare che la probabile presidente del Consiglio ha parlato in passato di blocchi navali e ha fatto riferimento a fili spinati. Il mio timore è che si torni ai tempi di Salvini quando c’era molta più insicurezza e tanto disordine. Il mio auspicio, però, è che invece si possano migliorare le procedure dell’accoglienza e dell’integrazione considerato che quello dell’immigrazione è un fenomeno fisiologico che non si arresterà» 

de La Sicilia del 13 ottobre

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