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“Piero Guccione: un silenzio che si fa luce”, a Modica rivivono le grafiche e i pastelli del maestro di Scicli

La mostra sarà inaugurata negli spazi espositivi della Galleria Lo Magno, in via Risorgimento, domenica 5 maggio - anniversario della nascita dell’artista - alle ore 19.00, e sarà visitabile fino al 28 giugno

(18 aprile 2019)

Alla grafica e ai pastelli dell’indimenticato e indimenticabile artista del Gruppo di Scicli, Piero Guccione, la Galleria Lo Magno dedica ora un’interessante mostra dal titolo “Piero Guccione: un silenzio che si fa luce”, a cura di Giuseppe Lo Magno. L’iniziativa è tra le prime in Italia dedicata al maestro, che si è spento il 6 ottobre 2018 all’età di 83 anni . La mostra, organizzata in collaborazione con l’Archivio Piero Guccione di Roma, sarà inaugurata negli spazi espositivi di via Risorgimento 91-93 domenica 5 maggio – anniversario della nascita dell’artista – alle ore 19.00. Saranno esposte acqueforti, acquetinte, puntesecche, litografie, serigrafie, realizzate tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Duemila, parallelamente ai dipinti a olio.

Il percorso espositivo, come scrive il critico d’arte Paolo Nifosì nel catalogo della mostra, comprende “le Attese di partire (fine anni sessanta e inizi degli anni settanta), una serie di litografie in cui le geometrie degli interni di un aeroporto organizzano e strutturano una luce metafisica, i riflessi sulla Volkswagen, del 1973, in una cartella di quattro acqueforti, in cui il riferimento è sia Roma che Scicli; acqueforti molto elaborate di fitte trame, con un lavoro di bulino da orafo, in cui gli inchiostri di una grafica antica hanno un che di corposo e di denso per raccontare la civiltà urbana, quella raccontata qualche anno prima anche nei giardini e nelle siepi, e quella siciliana nel racconto del Paese rosso di Scicli in cui sono compresenti i simboli della chiesa Madre e il tabellone elettorale della falce e martello nella collina di San Matteo, e la scoperta del cielo, delle nuvole in un notturno in cui appare la pallida traccia della luna (forse l’unica immagine in cui Guccione ha reso la luna di notte); le interpretazioni litografiche sul Baltico di Friedrich in una cartella del 1981, gli ibischi degli anni settanta, il miniaturistico e tesissimo Cuore freddo del mare, fatta per il Metropolitan di New York, la Pietà di San Pietro resa con un sicuro e immediato segno in un campo rosso-arancio”.

Il catalogo della mostra conterrà testi di Paola Guccione, figlia dell’artista e presidente dell’Archivio Piero Guccione; il critico Paolo Nifosì, Giuseppe Iannaccone (proprietario della omonima collezione), il gallerista Giuseppe Lo Magno e una lettera dello scrittore Gesualdo Bufalino, pubblicata nel volume “Piero Guccione. I colori del mare” (Electa, 1995). La mostra è realizzata con il contributo del centro acustico Sento (main sponsor), dell’azienda vitivinicola Planeta e dell’Antica Dolceria Bonajuto.

La mostra potrà essere visitata fino al 28 giugno, da martedì a sabato, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.

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