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Minacce di morte al presidente Schifani, indaga la Procura



Minacce di morte al presidente Schifani, indaga la Procura

Lettera minatoria e telefonate intimidatorie

Gravi minacce di morte sono state rivolte al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Secondo quanto appreso dall’agenzia Adnkronos, il Governatore ha ricevuto, presso la propria abitazione privata a Palermo, una lettera scritta a mano con un inquietante messaggio in stampatello: “Brucerai nei tuoi bruciatori”.

A intercettare la lettera, recapitata alcune settimane fa, sono stati gli agenti della scorta, che hanno prontamente avvisato la Digos. Ma non si è trattato di un episodio isolato: più di recente sono arrivate ulteriori minacce, questa volta telefoniche. Una voce camuffata ha contattato la segreteria della Presidenza della Regione, minacciando Schifani e i suoi familiari. In una delle chiamate si udiva chiaramente: “Il crack è sofferenza alla tua famiglia Schifani”.

L’inchiesta e l’ombra dei termovalorizzatori

La Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, ha aperto un’inchiesta per individuare i responsabili delle intimidazioni. Le indagini sono affidate alla Digos, che ritiene che le minacce siano collegate ai progetti di costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia. Proprio nelle scorse settimane, Schifani aveva annunciato che Invitalia ha pubblicato la gara per la progettazione dei due impianti previsti a Palermo e Catania.

Il Governatore, in qualità di commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica integrata dei rifiuti, aveva reso noto l’avvio delle procedure pubbliche sulla piattaforma digitale “InGate” e sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. La gara include l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura, compresa la progettazione di fattibilità tecnico-economica, la redazione del piano economico-finanziario e la direzione dei lavori.

Contesto politico e approvazione della legge anti-crack

Il clima di tensione si inserisce in un contesto già delicato. L’Assemblea Regionale Siciliana ha recentemente approvato il disegno di legge anti-crack, fortemente voluto dallo stesso Schifani. Un provvedimento che prevede oltre 23 milioni di euro in tre anni per la prevenzione, la cura e il reinserimento di chi è colpito dalle dipendenze da sostanze stupefacenti. Il presidente aveva definito questa legge un “passo decisivo per proteggere le nuove generazioni”.

La reazione del presidente

Contattato dall’agenzia Italpress, il presidente Schifani ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito all’accaduto, limitandosi a un secco “No comment”. Ha però assicurato che proseguirà il proprio lavoro “in piena serenità”, nonostante le minacce ricevute.

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