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Operazione “Muddica”, scarcerato il vicesindaco Elia: “Confido nella magistratura”

Il tribunale del Riesame di Catania ha disposto l’annullamento dell’ordinanza cautelare di applicazione di misure cautelari coercitive e interdittive adottata dal Gip del Tribunale di Siracusa

(1 marzo 2019)

“Esprimo grande soddisfazione per l’annullamento dell’ordinanza del Tribunale di Siracusa, da parte del riesame di Catania. Confido nel lavoro della magistratura affinché emerga finalmente la verità e la giustizia”. Poche parole affidate al suo profilo social: così Stefano Elia, ex assessore e vice sindaco del Comune di Melilli, commenta la sua scarcerazione, avvenuta ieri dopo aver trascorso le ultime settimane agli arresti domiciliari in seguito agli esiti dell’inchiesta denominata “Muddica”.

Il tribunale del Riesame di Catania, presieduto da Enrico De Masellis e dai giudici Antonio Caruso e Paolo Corda, ha sostanzialmente accolto la richiesta presentata da Elia e disposto l’annullamento dell’ordinanza cautelare di applicazione di misure cautelari coercitive e interdittive adottata dal Gip del Tribunale di Siracusa, del 13 febbraio scorso, disponendone l’immediata scarcerazione. L’ex vice sindaco, all’epoca dei fatti contestati assessore del Comune di Melilli, come si ricorderà, era destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari con il divieto di comunicare con persone diverse dai familiari conviventi e dal suo legale, l’avvocato Ezechia Paolo Reale in seguito alle risultanze dell’inchiesta che lo vedeva accusato, insieme al primo cittadino, di “gestire” in modo arbitrario e per il soddisfacimento di interessi particolari le procedure amministrative finalizzate all’affidamento a privati di servizi e lavori da parte degli uffici comunali.

Si attende adesso il responso dei giudici, l’udienza è stata fissata per il 6 marzo, anche per Giuseppe Carta, sindaco di Melilli, tra i primi ad essere ascoltati dal Gip presso il Tribunale di Siracusa, che per il tramite degli avvocati, Francesco Favi ed Emanuele Scorpo, ha presentato ricorso al tribunale della Riesame di Catania. Carta è accusato di essere a capo dell’organizzazione di cui sopra. L’inchiesta, coordinata dal Procuratore Fabio Scavone, ha coinvolto anche anche il sindaco di Francofonte, Daniele Nunzio Lentini, in qualità di funzionario del comune di Melilli, al quale è stato imposto il divieto di dimora a Francofonte e Melilli. Indagati infine anche due dipendenti comunali e quattro imprenditori locali.

Nadia Germano Bramante

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