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Omicidio Loris: la Cassazione deciderà se confermare la condanna per Veronica Panarello

Per la Corte d'assise d'appello, la Panarello ha agito "scientemente e lucidamente, senza esitazioni di sorta, per sopprimere quella giovanissima vita da lei generata"

(18 novembre 2019)

Era il 29 novembre 2014 quando Veronica Panarello denunciò la scomparsa del figlio Loris a Santa Croce Camerina, cittadina di poco più di 10mila abitanti, in provincia di Ragusa. Le ricerche durarono molto poco: il cadavere del bambino venne ritrovato quello stesso pomeriggio, in un canalone del Vecchio Mulino. L’8 dicembre successivo, la donna venne sottoposta a fermo, convalidato 4 giorni dopo dal gip che dispose la custodia in carcere.

Il processo per Veronica Panarello ha avuto inizio, con rito abbreviato, il 20 giugno 2016: parti civili sono Davide Stival, ex marito dell’imputata e papà di Loris, e i suoi genitori Pinuccia Aprile e Andrea Stival. La prima sentenza risale al 17 ottobre dello stesso anno, con una condanna a 30 anni per omicidio e occultamento di cadavere pronunciata dal gup di Ragusa, confermata in secondo grado nel luglio 2018 a Catania: per la Corte d’assise d’appello, Panarello ha agito “scientemente e lucidamente, senza esitazioni di sorta, per sopprimere quella giovanissima vita da lei generata, ma ha altresì dimostrato l’assenza di qualsivoglia forma di resipiscenza subito dopo la commissione dell’orribile crimine, omettendo di attivarsi in qualche modo per salvare il figlio che era ancora in fase agonica, chiamando i soccorsi o invocando l’aiuto di altre persone a tal fine”.

Adesso mancano davvero pochissimi giorni alla sentenza definitiva. Giovedì prossimo la prima sezione penale della Cassazione è chiamata a decidere se confermare o meno la condanna a 30 anni di reclusione. Una pena pesante, disposta già in primo grado dal gup di Ragusa, contro la quale Veronica Panarello si è sempre battuta e continua a farlo con il ricorso depositato nei mesi scorsi.

Se i giudici della Suprema Corte confermeranno la sentenza d’appello, verrà scritta la parola ‘fine’ nel processo per la tragica morte del piccolo Loris; se invece la Cassazione accoglierà i rilievi contenuti nel ricorso della donna, gli atti torneranno all’attenzione della Corte d’assise d’appello di Catania, per un nuovo processo.

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