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Noi, mandati al macello: la drammatica denuncia di un operatore sanitario dell’Asp di Siracusa

Senza protezioni adeguate, sottoposti a turni massacranti nei ‘pronto soccorso’ invasi dal coronavirus, non abbiamo scampo. E la situazione è più grave di quanto viene detto

(29 marzo 2020)

In un documento audiovideo circolato sui social una denuncia drammatica. Viene da un operatore sanitario in servizio in uno dei presidii ospedalieri della provincia di Siracusa il quale – anche con accenti non condivisibili, con toni molto duri, dettati unicamente dall’angoscia per quanto succede e dai rischi gravi che incombono sulla vita di chi è in prima linea – squarcia il velo di una certa copertura ipocrita e fa un’operazione-verità.

L’operatore sanitario, insieme ai suoi colleghi, si sente ‘mandato al macello’, costretto ad operare in condizioni di altissimo rischio senza le protezioni minime e ritiene responsabili i medici, o alcuni di loro. Noi non siamo in grado di entrare nel merito di questa specifica accusa, ma il grido di dolore e la relativa denuncia contenuti in questa testimonianza vanno ascoltati e vagliati.

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