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Modica, se insieme al virus … uccidiamo il (già debilitato) pensiero critico, non guariremo più

Un professionista della sanità interviene nel dibattito suscitato dall’articolo di ieri sul caso della giovane donna, denunciata dalla polizia locale, insieme al padre: voleva raggiungere il fidanzato

(8 aprile 2020)

Ha fatto molto discutere, sui social e non solo, il nostro articolo (https://www.ialmo.it/news/ialmo-news/modica-se-trasferirsi-dal-fidanzato-e-un-crimine-e-invece-dei-vigili-urbani-trovi-la-navy-seal/) nel quale, nel riferire l’episodio della denuncia di una giovane donna di Rosolini diretta a Modica per trovare il fidanzato, abbiamo espresso considerazioni critiche su alcuni paradossi delle norme contenute nella decretazione d’urgenza e sul furore di certe modalità di applicazione. Ben venga ogni confronto tra opinioni, anche le più diverse.

In proposito ci scrive un lettore che ci segnala il link di un suo commento su fb in proposito.

Si chiama Samuele Bianchi, emiliano di nascita ma modicano di adozione (e proprio a Modica l’articolo ha suscitato commenti, critiche, reazioni), professionista della sanità che segue con attenzione – ci scrive – ‘le dinamiche del presente e i molti specchietti per le allodole attraverso cui passano false rassicurazioni’.

Ecco il testo.

Credo che le norme vadano rispettate e che le violazioni vadano perseguite. Se parliamo di quelle, di estrema necessità e urgenza, contro il virus, ci rendiamo conto tutti che esse, pur con le lacune per la fretta con cui sono state varate, hanno un solo fine: prevenire e contrastare il contagio.

Il fattore più potente di questo rischio è l’assembramento, la vicinanza ‘sociale’. Sociale appunto. Non familiare, o sentimentale, o intima.

E qui interviene l’articolo in questione che – comunque la si pensi – fa riflettere e dovrebbe fare riflettere – e magari indurre ad esprimere un pensiero – quanti non riescono ad andare oltre un ‘che c…. di articolo è?’, o ipotizzare che i denunciati siano parenti dell’autore (che altezza di pensiero!) per non dire di chi teorizza che il giornalista non possa esprimere opinioni, come se fosse un vigile urbano nell’atto di multare qualcuno e pretendesse di giudicarne i comportamenti che sanziona….. (questo sì, non gli sarebbe consentito). Stia tranquillo: anche per sua fortuna, l’art. 21 della Costituzione, che riguarda tutti, giornalisti e non, c’era prima del virus e speriamo che resista anche dopo, nonostante le tante prove di stupidità collettiva la cui diffusione ci si augura possa essere arginata almeno quanto quella del Covid-19.

Potrei non essere d’accordo con alcune considerazioni contenute in quell’articolo, ma ben venga qualcuno che pensa, che argomenta, che riflette, che denuncia paradossi. Secondo voi se una persona, che ha sempre il diritto di scegliere la propria dimora, il proprio domicilio e la propria residenza (diritti costituzionali mai abrogati), un certo giorno decide di lasciare la casa in cui vive – supponiamo – con i genitori, pur essendo adulta, per raggiungere, o trasferirsi, in quella del fidanzato, alimenta la diffusione del virus? Dov’è l’assembramento?

Quanti più rischi ci sono dovunque si trovi un maggior numero di persone, come supermercati, negozi, luoghi di lavoro, file varie dinanzi a sportelli bancomat, poste e uffici vari?.

E qui la critica va innanzitutto al legislatore (anche se nel caso concreto molte norme sono state varate con lo strumento, veramente inadeguato e di infimo rango costituzionale, del Dpcm, che è appena un regolamento, altro che norma di legge!) per l’assurda discriminazione tra chi è sposato e chi no, tra chi con il proprio partner o la propria partner vive (pardon! viveva nell’ora x della decretazione a cascata) nella stessa casa e chi abita in una casa diversa, pur restando partner allo stesso modo, ecc…..

Tutto ciò è frutto di una normativa idiota e inutile che rende ancora più idioti e inutili coloro che si esaltano nel dare la caccia non ai veri promotori dei fattori di rischio (assembramenti e mancato rispetto delle distanze) ma nel prodursi in originali performances, magari buone per catturare qualche momento di gloria sulla stampa locale (che si esalta nel ‘copia e incolla’).

Il tutto con contributo alla lotta contro la diffusione del virus, pari a zero.

Perché dove il rischio è grave e intenso (vedi ospedale Maggiore che è Covid-Hospice, con medici e infermieri drammaticamente messi in pericolo e degenti abbandonati a se stessi, con tutti i rischi per se e per gli altri) non si vede neanche l’ombra dei valenti poliziotti?.

I cittadini di Modica che, con i propri tributi, finanziano i servizi comunali, tra cui quello della polizia locale, si sentono soddisfatti e sicuri se una pattuglia (spero che non abbiano per l’occasione chiamato rinforzi!) spenda ore della propria giornata di servizio ad inseguire fino a Rosolini e a denunciare chi, comunque, non essendo tenuto all’isolamento, non avrebbe in alcun modo alimentato rischi di contagi? Altrimenti il divieto di ‘vicinanza’ dovrebbe essere esteso a ciascun componente di ogni nucleo familiare e a tutti i partner (coniugi compresi) dovunque stessero nell’ora x dei decreti a pioggia. Nell’articolo si faceva riferimento satirico a Scotland Yard: da modicano vissuto per un periodo nel Regno unito, posso dire all’autore che a Londra, SY si può spingere fino a 10 Km, quella della ‘Contea di Modica’ sicuramente ha fatto di più.

Ovviamente ciascuno la pensi come crede, io ho espresso il mio di pensiero, altri esprimano il loro, magari opposto.

Ma, per cortesia, ciascuno si sforzi di avere un pensiero, magari un pensiero critico, perché di questo c’è bisogno su ogni tema e problema della vita nel disastro del periodo che attraversiamo caratterizzato dall’uso dei soldi pubblici (a Modica chi li maneggia in questo modo è campione mondiale!) contro gli interessi pubblici e contro i cittadini che li versano in tasse e imposte.

Altrimenti avremo (e purtroppo abbiamo già, da tempo) problemi ben più gravi del coronavirus.

Vero sindaco Abbate (responsabile degli atti della polizia locale retribuita con i soldi dei cittadini) che plaude a raid come questo, calunnia e inveisce via fb contro una cittadina (poi deceduta) incolpevole e rispettosa delle norme sul virus, ma nulla dice sui veri pericoli gravissimi del contagio, come all’ospedale Maggiore di Modica?

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