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Maltempo a Ragusa: il Comune ha avviato l’iter per ottenere lo stato di calamità naturale

"Che cosa aspetta l’amministrazione comunale a trovare una soluzione definitiva? Ma si attende davvero che possa accadere qualcosa di grave?”. Questi sono due degli interrogativi che il consigliere Mario D'Asta aveva posto a Palazzo dell'Aquila

(23 settembre 2019)

Nel primo pomeriggio di venerdì scorso su Ragusa si è abbattuto un violentissimo temporale, accompagnato da vento e grandinata. E come sempre, non sono stati pochi i disagi per tutti quelli che erano alla guida in quel momento, e non solo. Tombini saltati, strade intasate dal traffico e la parte bassa di via Archimede trasformata in una grande piscina. Numerosi gli interventi dei Vigili del Fuoco in varie parti della città, e i cittadini stessi che non hanno esitato a rimboccarsi le maniche.

Il consigliere comunale Mario D’Asta ha voluto dire la sua, come vi abbiamo informato, rivolgendo alcuni interrogativi a Palazzo dell’Aquila. “Bastano poche decine di minuti di intensa pioggia per mettere in ginocchio la città di Ragusa. Ci chiediamo: è ancora accettabile tutto ciò? Che cosa aspetta l’amministrazione comunale a trovare una soluzione definitiva? Ma si attende davvero che possa accadere qualcosa di grave?”. Ed è così, che a distanza di pochi giorni, il primo cittadino Peppe Cassì ha risposto, intervenendo sulla vicenda: “Non amo i commenti a caldo e la visibilità spasmodica, specie su temi di assoluta rilevanza per la città come gli importanti disagi che si sono verificati venerdì scorso in occasione della bomba d’acqua che ha colpito Ragusa con una violenza che trova pochi precedenti”. Prosegue:La prima comunicazione che voglio rivolgere ai cittadini riguarda il fatto che abbiamo da subito attivato l’iter per ottenere la dichiarazione di Stato di calamità naturale: la procedura prevede che il responsabile tecnico della Protezione civile predisponga una relazione dei danni da sottoporre alla Giunta, da approvare con delibera e inoltrare alla Regione; in caso di riconoscimento dei presupposti ci sarà la possibilità per i cittadini di chiedere rimborso parziale di determinati danni. La politica però non può fermarsi a questo: riguardo in particolare alla parte bassa di via Archimede, ed ai pericoli che si ripresentano puntualmente da molti anni, abbiamo sollecitato gli uffici al recupero di un paio di progetti già realizzati ma mai eseguiti. Faremo una valutazione complessiva ed assumeremo le decisioni del caso”.

“Infine una considerazione di carattere ambientale: è evidente che fenomeni di questo tipo si stanno intensificando, per frequenza e violenza, negli ultimi anni. Per questo – conclude – ritengo doveroso che ogni città faccia la sua parte: a Ragusa stiamo ragionando su un processo di rimboschimento del territorio e del suo tessuto urbano con piani di architettura ambientale, concetti che possono sembrare distanti dalla gestione corrente di una città ma che invece, sul lungo periodo, sono estremamente connessi”.

Claudia Trapani

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