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“Le Troiane secondo noi…”: le volontarie dell’AVO attrici per una sera (e per una buona causa)

L’incasso dello spettacolo è stato interamente devoluto per l’acquisto di abbigliamento e materiale utile per i nuovi nati del reparto di Neonatologia dell’Ospedale Umberto I di Siracusa

(18 giugno 2019)

“Le Troiane secondo noi…” è il titolo dello spettacolo, un’opera in due atti scritta da Elettra D’Annibale e Cetty Moscatt (presidente regionale Avo) con la collaborazione di Antonella Costa, andato in scena ieri al Teatro dell’Istituto S. Maria in viale Teocrito a Siracusa. Dalla celebre tragedia del teatro classico di Aristofane, quest’anno interpretata da un’ottima Maddalena Crippa al Teatro Greco di Siracusa, alla trasposizione in chiave comica, liberamente pensata e realizzata dalle autrici, attrici per passione ed altrettanto anche volontarie Avo Siracusa (Associazione volontari ospedalieri che opera a Siracusa dal 1987), il passo è stato, per così dire, breve, frutto dell’impegno e della passione per il teatro, nonché della dedizione al volontariato. E’ stata una serata di teatro e comicità ma anche di buoni sentimenti, perché per volontà di Avo Siracusa, l’incasso della serata sarà interamente devoluto per l’acquisto di abbigliamento e materiale utile per i nuovi nati del reparto di Neonatologia dell’Ospedale Umberto I di Siracusa. Un gesto di grande generosità e semplicità, sentimenti che rappresentano al meglio il vero significato del donarsi, che nel caso dei volontari e delle volontarie Avo è il donare quotidianamente parte del proprio tempo per entrare in empatia e dare conforto ai pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie della città. È questa la vera essenza del volontariato, ciò che anima color che operano nel cosiddetto terzo settore, e che, nel caso delle volontarie e dei volontari ospedalieri siracusani, hanno portato all’idea di unire l’intrattenimento alla solidarietà.

Noi di Ialmo ne abbiamo parlato con la presidente della sezione di Siracusa e consigliera nazionale Avo, Marisa Anzaldi.Per noi, – racconta – è stato un piacere offrire gratuitamente, sia a i volontari sia agli esterni, questo momento di comicità e di relax. A quel punto, però, abbiamo pensato che potevamo fare di più e d’accordo con il primario di Neonatologia dell’Ospedale Umberto I di Siracusa, il dott. Tirantello, abbiamo pensato di unire allo spettacolo la causa benefica, organizzando una raccolta fondi per i bambini di famiglie bisognose, siracusane e straniere con donazione libera”.

C’è molta richiesta in questo senso?

Si, purtroppo il momento non è dei migliori e nella nostra realtà ci sono tante famiglie, non soltanto di stranieri ma anche molti siracusani, in grosse difficoltà a cui abbiamo voluto offrire un piccolo aiuto. Come Avo collaboriamo molto anche con la parrocchia dell’ospedale di Fra Gabriele, che ci dà la possibilità di utilizzare la cappella per degli eventi. In cambio lasciamo offerte o acquistiamo pigiami ed abbigliamento intimo per i degenti. Questa è la richiesta primaria, parliamo di famiglie in difficoltà che si trovano ad affrontare un ricovero e non hanno la possibilità di sopperire alle principali necessità.

Come nasce l’Avo a Siracusa?

Noi operiamo dal 1987 in sinergia con la Federazione nazionale e quella regionale, e tutte le sezioni territoriali aderiscono e si ispirano ai principi fondanti della federazione nazionale: occuparsi del benessere psichico ed essere una presenza amichevole per i pazienti, cercando di entrare in empatia con loro. Naturalmente, interagendo in questo ambito, diventa inevitabile interessarsi anche dell’aspetto più materiale, da li nascono queste iniziative benefiche.

Come si diventa volontari Avo, cosa occorre?

Un volontario Avo deve essere costante nel suo impegno, noi chiediamo principalmente questo, insieme ad una predisposizione verso l’altro. Chi vuole iscriversi sarà sottoposto ad una selezione, poi seguirà un corso di formazione. Noi, a breve, organizzeremo il 34esimo corso, che lo preparerà ad ampio spettro all’approccio non solo empatico con i pazienti, a cui seguirà un tirocinio di 100 ore con un tutor esperto.

Dove operate?

Attualmente siamo 130 volontari e siamo presenti con una convenzione all’ospedale Umberto I e in due case di Riposo, “Madonna delle Grazie” e S. Angela Merici, ma possiamo svolgere il nostro servizio anche in altre strutture sanitarie, e ci stiamo preparando anche per l’assistenza domiciliare, anche se in quel caso è un ambito che necessita di una ulteriore e seria programmazione. Questo per garantire la tutela sia dei pazienti, sia dei volontari.

Questo è indice di serietà da parte vostra

Diciamo che è la cosa di cui sono orgogliosa, la nostra è un’associazione nella quale la serietà sta alla base di tutto.

Nadia Germano Bramante

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