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L’audio drammatico di una giovane mamma prima della strage che si poteva, e si doveva, evitare

Non si conosce il numero esatto ma è molto grave il bilancio di vittime per il naufragio di barconi al largo delle coste maltesi. 102 migranti salvati si trovano in quarantena a Ragusa

(13 aprile 2020)

L’emergenza virus non può giustificare nessuno. Quella strage si poteva, e quindi si doveva, evitare. Ma i paesi più vicini all’area della tragedia, Malta e Italia, si sono voltati dall’altra parte.

Drammatica la testimonianza che viene da un audio registrato durante i tentativi di richiesta di soccorso.

Si sente la voce di una ragazza di 21 anni, parla in francese. Dice di essere incinta e di viaggiare con una bambina di sette anni, implora aiuto: “La bambina sta molto male, non c’è acqua nè cibo. Ci dicono che vengono a prenderci ma non viene nessuno. Qualcuno può aiutarci per favore?”. Poi parla un uomo: “Ci sono due morti, aspettiamo da quattro giorni, ci sono bambini svenuti, non sappiamo dove siamo, abbiamo bisogno di aiuto subito. Vi prego”.

Sono grida d’aiuto strazianti quelle che il centralino Alarm phone ha registrato e diffuso via twitter. Arrivano da una delle quattro imbarcazioni, quella con 47 persone a bordo, che da giorni sono segnalate alla deriva nel Mediterraneo centrale senza che nessuno si muova in loro soccorso. Una delle quattro barche, di legno, si è rovesciata ieri provocando un naufragio annunciato, confermato da Frontex.  Non sono ancora note le esatte dimensioni del naufragio, quante siano le vittime e di quale delle quattro barche si tratti. “Sei persone in stato di incoscienza e una donna incinta. E stata richiesta assistenza medica urgente”. E quanto si apprende dalla nave Aita Mari che ha raggiunto il luogo del Mediterraneo in cui è avvenuto il naufragio. Ne dà notizia Mediteranea Saving Humans.
Dalle chiamate ricevute e dal monitoraggio eseguito, Alarm Phone stima in un migliaio le persone messe in mare nell’ultima settimana. Cinque barconi sono arrivati da soli in Sicilia, l’ultimo stamattina a Portopalo con 77 persone a bordo mentre ieri a Pozzallo era arrivato un gommone con 102 persone che sono già state poste in quarantena nel centro San Pietro di contrada Cifali a Ragusa.

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