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La logica del risparmio deturpa la bellezza dei centri storici. Dopo Modica, luci fredde anche a Ragusa

Nella Contea la vicenda ha mobilitato cittadini, Soprintendenza e lo stesso critico Vittorio Sgarbi. A Ragusa, il Pd chiede l'intervento dell'amministrazione, anche per quanto riguarda la commissione centri storici

(3 luglio 2019)

Nell’ottica del risparmio energetico e nell’importanza di evitare gli sprechi, si può deturpare la bellezza di una città? Ovviamente no, e su questo pare siano d’accordo tutti, o quasi. Ci stiamo riferendo a quanto è avvenuto, di recente, a Modica dove l’amministrazione ha fatto installare delle luci bianche, a led, nel centro storico cittadino. L’operazione di illuminazione pubblica ha stravolto l’immagine di strade, palazzi e chiese e, più in generale, del barocco modicano, e ha messo in grande difficoltà il sindaco Ignazio Abbate e il suo esperto al centro storico, e già assessore, Giorgio Belluardo, creando grande imbarazzo in Sovrintendenza, la quale smentisce di essere stata mai informata dell’operazione. Le luci bianche non sono piaciute nemmeno al critico d’arte, Vittorio Sgarbi, che ha persino dedicato un post a Modica sul proprio profilo Facebook: “In nome di una ossessiva idea di risparmio energetico, si trasformano i centri storici d’Italia in luna park psichedelici. Accade a Modica (uno dei luoghi simbolo del barocco siciliano) come si vede bene nella foto, con le luci a led. Meglio al buio invece che queste lampade di….”.  Dopo i numerosi attacchi, è arrivato quindi il dietrofront dell’amministrazione: “Quelle ancora da sostituire, circa il 70% nel centro storico, e quelle già sostituite verranno rimpiazzate da nuovissime lampadine a led a 2300 gradi Kelvin, dunque ancora più calde di quelle recentemente installate di 3000 K. –  dichiara il sindaco Ignazio AbbateIn questo modo, manteniamo la parola data di seguire l’andamento del mercato in materia di illuminazione pubblica, rivolgendo l’attenzione ad una luce più calda possibile”.

La polemica, però, si è spostata nel capoluogo ibleo, e precisamente “in piazza San Giovanni, nel cuore del centro storico superiore, dove l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Cassì ha fatto la stessa scelta, ovvio anche in questo caso per risparmiare. L’effetto, però, è da bocciare senza se e senza ma”. Lo dice il consigliere comunale del PD Mario D’Asta, che mette in rilievo come questa circostanza non vada bene per niente. “Anzi, è un’ipotesi di lavoro che, osservando le prime lampade a led già installate, non ci sta bene per niente proprio perché deturpa il paesaggio serale con una luce forte e bianca, che nulla ha a che vedere con la valorizzazione dei nostri monumenti barocchi che, invece, risaltano meglio con una luce calda e meno invadente. Non siamo d’accordo, dunque, con questa determinazione e chiediamo al sindaco di rivederla. Capiamo che possa trattarsi di una situazione complessa, ma qui si sta scherzando con il fuoco, rischiando di compromettere lo skyline di una città come Ragusa che ha tra i suoi punti di forza proprio questa dimensione da presepe serale che tutti le attribuiscono e apprezzano. Che vogliamo fare? – chiede, infine, D’Asta – Stravolgere tutto? Sarebbe un errore clamoroso. Chiediamo, dunque, al sindaco di mettere mano alla questione e di compiere una doverosa marcia indietro. In caso contrario, siamo pronti, assieme a numerosi altri cittadini, a fare sentire la nostra voce, chiedendo che la situazione sia rivista”.

Mario Chiavola, capogruppo del Pd

E rimanendo in tema di centri storici, sempre in casa PD si fa sentire il capogruppo Mario Chiavola, che interviene sulla mancata convocazione proprio della commissione centri storici: “Sinceramente, non si capisce la ragione per cui, seppure a fronte della nomina dei commissari, individuati già qualche tempo addietro, non si decida la convocazione della commissione Risanamento dei centri storici. E’ assolutamente strano quello che sta accadendo – continua Chiavola – come se ci fosse la volontà politica, da parte della maggioranza, di penalizzare questo organismo consiliare. Capisco che la Giunta Cassì si stia impegnando, come e forse più della precedente amministrazione grillina, a risparmiare sui costi della politica, mentre nel campo degli spettacoli e degli eventi utilizza il metodo dello spendi e spandi, ma siamo arrivati a dei livelli davvero ridicoli. Con il consiglio le cui sedute sono ormai ridotte clamorosamente di numero, e questo accade soprattutto perché l’amministrazione comunale non riesce a produrre atti, abbiamo una commissione dei centri storici di cui si sono perse letteralmente le tracce, come se non esistesse”.

Claudia Trapani

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