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La crudele mattanza di esseri senzienti

(4 novembre 2020)

La tutela degli animali è un tema pi che mai attuale. C’è infatti chi li tratta come oggetti, come non esseri senzienti, facendo passare in secondo piano i loro diritti.

Pubblichiamo la lettera della Daniela Iurato, docente di diritto ragusana, da sempre vicina a questo delicato tema.

“Non è una novità che si ricorra alla uccisione di animali vaganti (cinghiali, lupi, orsi e così via) che, in cerca di cibo, si immettono in aree abitate, al di fuori della zona in cui vivono abitualmente, spesso attratti dai rifiuti di cassonetti stracolmi.

Il problema si è riproposto recentemente nella notte tra il 15 e il 16 ottobre scorso, destando molte proteste, specie dell’O.I.P.A. e dell’E.N.P.A., ma anche di comuni cittadini, dopo la mattanza, in un parco giochi dell’Aurelio a Roma, di una mamma cinghiale e dei suoi sei cuccioli. La Polizia Provinciale non ha trovato un’alternativa diversa rispetto alla telenarcosi (pratica barbara) e alla successiva uccisione. Ma, tutte le soluzioni era da ritenersi praticabili, tranne la vergognosa e vigliacca esecuzione attuata sotto gli occhi attoniti di chi vi ha assistito. Che orrore! Per di più, in un parco giochi, che dovrebbe richiamare l’idea del divertimento. Trasformato in un luogo macabro, incuranti del dolore e della sofferenza di animali, veri e propri esseri senzienti.

Perché non trovare, in tutti i casi, le soluzioni a monte? Perché non alimentare, per esempio, gli animali fuori dalle aree abitate e influire sulla riduzione delle nascite? Perché non recintare le zone in cui vivono?

Mentre la Francia sta per aumentare le pene per il maltrattamento di animali, mentre in America simili atti diventano crimini federali punibili con multe salate e carcere, in Italia ancora si attendono i provvedimenti contro gli abusi di ogni genere, non solo sui cinghiali, ma su tutte le altre specie animali. E’ il momento di dire che la nostra società rifiuta la crudeltà, le torture, le nefandezze contro gli animali, senza alcuna distinzione di specie. E’ ora di perseguire chi perpetra questi maltrattamenti, anche in presenza di leggi speciali come nei circhi, nell’allevamento, nella pesca, nella caccia.

Esiste, invero, una sentenza storica della Corte di Cassazione ( 11606/2012) che ha sancito come il reato di maltrattamento di animali sia applicabile “anche a circhi, caccia e sperimentazione”, così come sono previsti e sanzionabili i “delitti contro il sentimento degli animali” di cui al Libro II, titolo IX-bis (art 544.bis e seguenti) del Codice Penale. Inoltre, é stato sottoscritto a Lisbona, nel 2007, un nuovo Trattato, intitolato ‘Trattato sul funzionamento dell’Unione europea’, firmato dai 27 Paesi dell’U.E., che riconosce giuridicamente gli animali come esseri senzienti, per cui gli Stati nazionali sono tenuti a considerare pienamente le esigenze del loro benessere già a partire dal 1° gennaio 2009.

Nell’attesa di una specifica e completa legislazione, si applichino le norme vigenti! E, soprattutto, si tenga presente che gli animali sono esseri capaci di provare emozioni e di sentire il dolore, sia fisico che psichico.
Essi hanno una vita emotiva complessa, non sono macchine o automi, come vengono etichettati secondo concezioni filosofiche non più attuali, né, tantomeno, sono da ritenersi semplici oggetti. Riconoscerli esseri senzienti é un nostro dovere, sia etico che giuridico”.

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