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Differenziata, sono 79 i Comuni virtuosi in Sicilia. Negli Iblei promosso solo Monterosso Almo

Bocciati tutti gli altri Comuni della provincia di Ragusa. Ecco nel dettaglio le percentuali

(18 febbraio 2020)

È tempo di bilanci per il dipartimento delle Acque e dei rifiuti della Regione Siciliana. Ad essere messa sotto esame è la capacità di attuare la raccolta differenziata dei rifiuti da parte dei 390 Comuni siciliani.

Ci sono amministrazioni che nel 2018 (l’anno preso in considerazione) hanno lavorato bene, superando il 65% di differenziata, peccato non siano tutte, ma solo il 20% della totalità. Tra i promossi non c’è neanche un capoluogo di provincia e nemmeno una città con più di 30 mila abitanti.

Nella provincia di Ragusa, soltanto il borgo montano di Monterosso Almo, fra i più belli d’Italia, supera la prova, risultando nei primi dieci della Regione con  il 78,6% di raccolta differenziata. Nessun altro comune ibleo è riuscito nell’impresa:  Comiso si ferma al 50,5%, poi Acate con il 49,6%, Ragusa arriva ad uno scarso 40%,  peggio fanno Vittoria con il 36,3%, Chiaramonte Gulfi con il 34%,  Ispica con il 32,4%, Santa Croce Camerina con il 29,6%, Modica con il 26,4%, Giarratana con il 24,5% e Pozzallo con il 23,5%, Scicli in fondo alla classifica iblea con il 14,4%.

Grazie ai risultati raggiunti, Monterosso e gli altri 78 Comuni virtuosi riceveranno un premio in denaro da parte della Regione, stabilito in proporzione alla popolazione residente.

“Siamo consapevoli dei miglioramenti che ci sono già stati nel corso del 2019 in provincia rispetto all’anno precedente, ma bisogna certamente fare meglio, bisogna fare di più e la Regione deve tendere la mano agli enti locali, con provvedimenti più strutturati” – commenta la deputata regionale del M5S, Stefania Campo.

E se da una parte i Comuni “ricicloni” possono gioire, tutti gli altri devono rimboccarsi le maniche per eguagliare i risultati dei loro ‘vicini’. Ricordiamo, infatti, che la Sicilia nel 2018 era ancora l’ultima in Italia per differenziata (dati Ispra). C’è, quindi, ancora tantissimo lavoro da fare se si vuole ribaltare il risultato complessivo e far risalire la Regione dal fondo delle classifiche nazionali.

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