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“Difesa legittima sicura” approda a Siracusa: i professionisti a servizio, gratuito, delle vittime di violenze

L’iniziativa è rivolta alla cittadinanza ed in particolare alle donne vittime di violenza, che potranno rivolgersi agli sportelli di DLS attivi in tutta Italia, per ottenere assistenza legale, psicologica e la possibilità di frequentare corsi gratuiti di difesa personale

(24 giugno 2019)

Lo scorso aprile è stata promulgata la legge sulla legittima difesa, la normativa che, di fatto, introduce un forbice più ampia al preesistente principio di proporzionalità tra offesa e difesa. In altre parole, chi si difende da ora in poi dovrà, in ogni caso, dimostrare che la difesa è stata legittima ma avrà maggiori possibilità di affermare il proprio diritto a difendersi, in caso di aggressione, grazie all’articolo 2 della riforma che esclude la punibilità di chi si è difeso in “stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Ed è proprio in questo ambito, cioè nella possibilità di poter affermare il proprio diritto alla difesa e allo stesso tempo nella necessità, specie dopo un’aggressione subita, di riacquistare fiducia in se stessi, che si inserisce il progetto nazionale “Difesa legittima sicura”, già attivo in 15 regioni italiane. Un’iniziativa che approda anche in Sicilia grazie al sodalizio tra la rete di DLS con il Centro Antiviolenza Ipazia di Siracusa e i maestri di Karate, Salvatore e Alessandra Petrolito. Presentata sabato mattina presso la palestra Underground con il patrocinio del Comune di Siracusa, presente l’assessore alle PP.OO. Alessandra Furnari, dal coordinatore nazionale di DLS, l’avvocato Roberto Paradisi, l’avv. Daniela La Runa, presidente del Centro Antiviolenza “Ipazia” e i maestri Petrolito. L’iniziativa è rivolta alla cittadinanza ed in particolare alle donne vittime di violenza, che potranno rivolgersi agli sportelli di DLS attivi in tutta Italia, per ottenere assistenza legale, psicologica e la possibilità di frequentare corsi gratuiti di difesa personale.

Il coordinatore nazionale del progetto, Roberto Paradisi

Del progetto, avviato in collaborazione da un nutrito gruppo di professionisti: avvocati, psicologi, medici ed insegnanti di arti marziali e delle sue finalità, ne abbiamo parlato con il coordinatore nazionale Roberto Paradisi. “Questo progetto nasce dall’idea di mettere insieme due temi molto importanti, spiega Paradisila violenza sulle donne e la legittima difesa. In Italia non c’è un diritto alla legittima difesa, il nostro ordinamento la prevede come mera concessione ma non è un diritto, tanto è che chi si difende commette un atto illecito. Emblematico il caso di Debora a Roma, che colpisce il padre violento per difendere la mamma e la nonna che l’uomo stava colpendo. In seguito al pugno sferratogli dalla figlia l’uomo cade, batte la testa e muore e Debora viene arrestata e questo dimostra che chi si difende, uomo o donna che sia, che non solo non c’è un diritto alla legittima difesa ma che lo Stato è aggressivo nei confronti delle vittime e spesso troppo permissivo nei confronti di chi aggredisce”.

Questo progetto arriva per la prima volta in Sicilia, proprio a Siracusa, come è nato il sodalizio? “Devo dire che all’inizio c’era un po’ di diffidenza ma poi grazie all’interesse manifestato dalla collega avvocata Daniela La Runa e dal M° Petrolito, che ci hanno aperto le porte, riusciamo a sbarcare anche in Sicilia per portare il nostro messaggio ed ampliare il nostro progetto offrendo uno scudo legale a chi si difende, in particolare dando non solo cultura e informazione sul fenomeno della violenza di genere ma anche degli strumenti operativi e tecnici alle donne che si rivolgeranno al nostro sportello”. In altre parole, le persone, donne e uomini che decideranno di rivolgersi alla Rete di Difesa legittima sicura potranno usufruire gratuitamente di consulenza legale, psicologica e se lo vorranno di un corso di difesa personale a titolo gratuito per un anno. A renderlo possibile a Siracusa, come dicevamo, l’adesione al progetto del Centro antiviolenza Ipazia che, da anni, opera in città in difesa delle donne e per la prevenzione del femminicidio.

Avv. Daniela La Runa

Ne abbiamo parlato con la presidente, avv. Daniela La Runa: “Abbiamo deciso di aderire alla rete di DLS, – ha spiegato La Runa – perché riscontriamo molte caratteristiche in comune con l’attività che svolgiamo da anni in favore delle donne. Ho trovato interessante anche l’idea di ampliare il nostro raggio d’azione (in genere accogliamo solo le vittime di violenza), visto che lo sportello di DLS si occupa anche dei casi di eccesso colposo, cioè quelle particolari situazioni in cui si vanno ad iscrivere nel registro delle indagini persone che reagiscono ad un’aggressione, quale potrebbe essere per esempio la reazione di un compagno di un fratello o di un amico che interviene per difendere la donna aggredita o la stessa vittima che reagisce alle violenze. Ecco, in tutti questi casi, con cui spesso abbiamo avuto a che fare, adesso abbiamo degli strumenti più efficaci per ottenere dei risultati migliori”. Nel corso della vostra esperienza vi è capitato che delle vostre assistite abbiamo richiesto il supporto di corsi di autodifesa? “Si, ci è capitato ma aggiungo ho pensato di farlo anch’io, perché mi considero una vittima di violenza da quando ho subito l’anno scorso l’incendio della mia auto. Dopo questo episodio, la mia prospettiva di vita è cambiata, ho modificato le mie abitudini, tra queste, non uscire di sera da sola, oppure troppo tardi da lavoro. Purtroppo la vita ci pone davanti delle situazioni impreviste a cui devi fare fronte difendendoti, per questo ho maturato l’idea di fare un corso di difesa personale per sentirmi più sicura. Per questi motivi ritengo che l’iniziativa di DLS sia fortemente utile per le donne a cui noi facciamo già i corsi di supporto psicologico per l’autostima ma anche l’idea dell’auto difesa è importante”.

Principio dell’autodifesa molto ben illustrato durante la presentazione da Alessandra Petrolito, istruttrice di karate, passione coltivata ed ereditata in famiglia dal padre Salvatore, noto maestro di Karate siracusano. “L’emancipazione e la libertà delle donne passano anche attraverso la sicurezza, una ragazza deve sentirsi libera di circolare per strada, anche a tarda notte e anche indossando una minigonna”. È toccato proprio alla giovane figlia d’arte, Alessandra Petrolito, illustrare i principi del progetto di DLS a Siracusa del quale la riconquista dell’autostima o anche semplicemente della sicurezza in se stessi, attraverso la pratica delle arti marziali saranno parte integrante. L’incontro si è concluso con dimostrazioni pratiche di alcune tecniche di difesa personale, applicate a situazioni verificabili nella vita di tutti i giorni.

Nadia Germano Bramante

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