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Cuginetti di Vittoria, “una sentenza giusta”

Lo afferma Alessandro D'Antonio, il papà di Alessio

(12 febbraio 2021)

“Una sentenza giusta. Temevamo che il giudice potesse accordare uno sconto di pena così come era stato chiesto dalla difesa, ma la Corte d’appello di Catania ha rigettato la richiesta. Va bene così”. Lo afferma Alessandro D’Antonio, il papà di Alessio, il bambino di 11 anni, travolto da un Suv ed ucciso l’11 luglio 2019 insieme al cuginetto Simone, commentando la sentenza della Corte d’appello di Catania (LEGGI: Cuginetti di Vittoria, confermata la condanna per Saro Greco).

.Alessandro, la moglie Lucy, e i genitori di Simone, Tony e Valentina, hanno atteso la sentenza nella loro casa di Vittoria.

“In primo grado avevamo avuto tanta delusione – aggiunge Tony D’Antonio – ci attendevamo una condanna più pesante, invece la richiesta di dieci anni di reclusione era stata abbassata a nove anni. Abbiamo atteso con ansia questa sentenza: i giudici hanno compreso che questo non è un omicidio stradale come gli altri, tutti conoscono quale sia stata la dinamica. Ma con le leggi italiane non potevamo aspettarci di più e siamo soddisfatti che sia stata confermata la condanna e che non si sia stata nessuna riduzione della pena. Ora – sottolinea – i nostri bambini possono riposare in pace”.

Le due famiglie D’Antonio erano assistite dagli avvocati Daniele Scrofani ed Enrico Cultrone. “È una sentenza giusta – commenta Scrofani – ci aspettavamo questa decisione del giudice. Una pena non può mai essere equa per chi ha perso due bambini in modo così atroce, ma in un processo si applicano le leggi“.

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