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Covid-19, in Sicilia stop attività motoria all’aperto. E domenica aperte solo edicole e farmacie

Le sanzioni per chi viola le regole sono quelle previste dall'articolo 650 del codice penale: fino a tre mesi di arresto o multa

(19 marzo 2020)

Giro di vite in Sicilia su divieti e limiti finalizzati a combattere la diffusione del contagio.  Il presidente della Regione Nello Musumeci ha emanato un’ordinanza che fa divieto assoluto di pratica sportiva all’aperto, anche individuale e a distanza, limita solo in prossimità dell’abitazione la passeggiata con animali e pone altri paletti su commercio e trasporti.

Sono alcune delle misure contenute nella nuova ordinanza che stringe ulteriormente le maglie sul fronte della lotta alla diffusione del coronavirus. Anche in questo caso, come già avvenuto per i Dpcm, le sanzioni per chi viola le regole sono quelle previste dall’articolo 650 del codice penale: fino a tre mesi di arresto o multa.

Musumeci, che ha annunciato la discesa in campo dell’Esercito per far rispettare le prescrizioni del governo, vara una stretta anche sugli esercizi commerciali: tutti i negozi attualmente autorizzati dai precedenti provvedimenti, a eccezione di farmacie di turno ed edicole, dovranno restare chiusi la domenica. I sindaci potranno disporre la riduzione dell’orario di apertura al pubblico nel corso della settimana, ma non per generi alimentari e farmacie.

Le Aree a verde pubblico e i parchi-gioco vengono chiusi e le uscite dalla propria abitazione per gli acquisti essenziali, a eccezione dei farmaci, sono “limitate a una sola volta al giorno” e “a un solo componente del nucleo familiare”. Una misura riguarda anche le rivendite dei tabacchi: è vietato l’uso di apparecchi da intrattenimento e per il gioco. Non sarà ammesso, inoltre, l’ingresso nel territorio comunale dei venditori ambulanti al dettaglio provenienti da altri Comuni.

Un ampio capitolo della nuova ordinanza riguarda i Comuni. Molti sindaci in questi giorni hanno lamentato l’assenza di informazioni sui contagi: il provvedimento varato da Musumeci istituisce, presso la presidenza della Regione, una linea telefonica dedicata “a uso esclusivo e personale” dei sindaci per le comunicazioni relative alla gestione dell’epidemia. Per i Comuni, però, scatta anche l’obbligo di provvedere, qualora non lo abbiano già fatto, alla sanificazione delle strade del centro abitato, degli uffici pubblici e degli edifici scolastici. Attività che verranno coofinanziate dalla Regione.

Indicazioni stringenti anche per i mezzi di trasporto pubblico urbano: l’accesso agli utenti sarà consentito nella misura massima del 40 per cento dei posti omologati e, comunque, garantendo la distanza minima di un metro. Lo spazio riservato ai conducenti dei mezzi dovrà essere opportunamente delimitato.

L’obiettivo è quello di contenere il più possibile il contagio, che preoccupa moltissimo i vertici di Palazzo d’Orleans: Musumeci in una lettera inviata al Viminale ha sottolineato come nell’Isola il tasso di crescita dei soggetti positivi al contagio, in questo momento, si a “superiore alla media nazionale”. Da qui il via libera del ministero: in Sicilia l’Esercito sarà impiegato nelle pattuglie di vigilanza urbana e nei punti di arrivo dei passeggeri, liberando polizia e carabinieri che potranno così aumentare il controllo sul territorio e consentire di guadagnare terreno in una corsa contro il tempo e contro l’avanzare del virus.

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