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Burgio alla scoperta degli antichi sapori, con la “Prima Sagra della Grabuscia”

Dopo gli appuntamenti con “L’estate dei cortili”, “Note d’arte”, “Burgio nascosta”, spettacoli teatrali, mostre di pittura e di ceramica, presentazioni di libri e premi letterari, non potevano infatti mancare quelli con le sagre

(2 settembre 2019)

Un mese fa, noi di Ialmo avevamo pubblicato un articolo riguardo la programmazione estiva organizzata dall’amministrazione comunale burgitana intitolato “Burgio d’estate è più viva che mai!”. A eventi conclusi, possiamo affermare che questo titolo non è stato per niente smentito. Dopo gli appuntamenti con “L’estate dei cortili”, “Note d’arte”, “Burgio nascosta”, spettacoli teatrali, mostre di pittura e di ceramica, presentazioni di libri e premi letterari, non potevano mancare quelli con le sagre. Se in origine si trattava di semplici feste di paese a carattere squisitamente religioso e rurale, oggi il loro valore è stato ampliato. Esse ormai non sono soltanto espressione di un determinato territorio e delle eccellenze agroalimentari che esso offre, sono diventate col tempo veicolo per la promozione e valorizzazione, soprattutto turistica e aziendale, dell’area in questione. In particolar modo per i piccoli paesi, costituiscono un’attrattiva fondamentale in occasione di feste patronali o di fiere estive. Ecco che, chi non può vantare un prodotto enogastronomico propriamente suo, rispolvera i ricordi di infanzia degli anziani del paese o il vecchio libro di ricette della nonna alla riscoperta di una pietanza che ne possa rappresentare la tradizione e l’identità. Nel caso di Burgio, questa ricerca ha portato verso la cosiddetta grabuscia, ossia il classico impasto del pane fritto e condito con lo zucchero. Martedì 27 agosto ha avuto così luogo la “Prima Sagra della Grabuscia di Burgio” organizzata dall’amministrazione comunale e finanziata dall’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea e che ha coinvolto tantissimi paesani e non nella degustazione di quest’antica pietanza che ancora oggi allieta i palati di alcune famiglie. Ai tempi in cui il pane fatto in casa era un habitué, si era soliti viziare i propri bambini prendendo da parte un po’ di impasto e, dopo averlo fritto, condirlo con lo zucchero o anche con marmellate o altro ancora. Nel frattempo, i pargoletti intonavano una canzoncina che guidava il loro gioco Grabusceddra cavuda cavuda a cu arridi o ‘nferno va…a Maria voglio ccà!”. Nel corso del tempo l’abitudine di cibarsi del pane casalingo, e quindi della grabuscia, è venuta un po’ meno, così in tanti hanno approfittato della sagra burgitana per rievocare alla mente i ricordi fanciulleschi attraverso il gusto. Giusto per capirci, molte persone lì presenti hanno esclamato sono venuto appositamente alla sagra perché non mangiavo una grabuscia da quando ero piccolo e ne avevo quasi dimenticato il sapore!

Oltre alla degustazione, la sagra è stata anche occasione per far conoscere i prodotti del territorio circostante. Grazie alla disponibilità e all’impegno del Gal Sicani attraverso il marchio Distretto Rurale di Qualità dei Sicani”, varie aziende agricole, vitivinicole e casearie hanno di buon grado accolto l’invito a esporre e far assaggiare i propri prodotti enogastronomici. Fiore all’occhiello dell’evento è stato l’intrattenimento del gruppo folkloristico Sikania Folk di Bivona, la cui musica e i cui balli hanno catapultato i presenti nella sicilianità più viva e genuina. Se la grabuscia è una pietanza riferita al contesto familiare del focolare domestico, i Virgineddi riguardano invece il contesto pubblico e spiccatamente religioso. Quando una famiglia doveva sciogliere un voto fatto alla Madonna della Catena, veniva preparata una minestra con le verdure di stagione (tenerume, cavoli, zucchine) associate alle lenticchie e alle fave secche e in tale occasione venivano chiamati a raccolta amici, parenti e vicini di casa quasi come testimoni oculari del voto sciolto. Nel corso del tempo la condivisione di questa minestra è diventata un evento sempre più comunitario, tanto che quasi tutti oltre a gustarla seduti a una lunga tavola imbandita in strada, recano con sé un contenitore in modo da poter portare a casa (magari a parenti impossibilitati a uscire) un po’ di questo piatto benedetto. Il carattere religioso dell’evento è sottolineato non soltanto dalla presenza del prete che benedice “i Virgineddi prima di distribuire la pietanza al popolo radunatosi. La pasta messa in pentola per l’occasione viene, secondo tradizione, rigorosamente sminuzzata a mano da chiunque accorre per offrire la propria collaborazione agli organizzatori. Tale gesto è accompagnato da un rosario recitato alla Madonna della Catena, alla quale – ricordiamo – l’evento è dedicato: Bedda Matri di lu munnu firriato / tuttu lu munnu v’ato girato / nni la me casa un c’ato vinutu / vinitici ora e datimi aiutu. / Bedda Matri di la catina a Vui aju pi vicina / e Vui Matri divina spizzati ssa catina.

L’impegno delle varie amministrazioni comunali nel recuperare e mantenere vive le tradizioni che hanno rinforzato le radici del nostro paese, ha fatto sì che questo evento sia diventato un appuntamento fisso del mese di agosto e, dallo scorso anno, è divenuto una vera e propria sagra patrocinata dal suddetto assessorato regionale oltre che dal comune di Burgio. Un’estate, quindi, ricca di eventi di vario genere e rivolti a tutte le fasce di età quella che ha tenuto impegnata l’amministrazione comunale burgitana. Ma non è finita lì. Il timone è poi passato nelle mani del Comitato festeggiamenti del Patriarca San Giuseppe, il quale si è occupato di organizzare la cosiddetta fiera d’estate del paese snodatasi in tre giorni, uno dei quali (il 29 agostodi regola è dedicato alla processione del simulacro della Sacra Famiglia. La giornata di apertura della festa ha visto i ragazzi impegnati in una mega grigliata di salsiccia offerta alla popolazione, che contribuisce alla festa con un’offerta in denaro, mentre i bambini si scatenavano con i giochi di animazione. L’ultima sera è stata dedicata a uno spettacolo di cabaret con i Respinti, direttamente a Burgio da Sicilia Cabaret. 

 

Maria Concetta Bellavia

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