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Zona rossa ma Scuola in presenza: è una contraddizione

Lettera aperta del consigliere comisano Gigi Bellassai che chiede al sindaco la chiusura delle scuole

Di seguito il testo integrale della lettera che il Consigliere comunale di Comiso, Gigi Bellassai, ha indirizzato al sindaco e al garante dell’infanzia

 

«In una situazione sanitaria così grave è sbagliato svolgere la didattica in presenza. Ancora più paradossale appare questa decisione se pensiamo che si fa scuola in presenza in una zona dichiarata rossa, e ancora più assurdo se consideriamo che la svolgono solo i più piccoli che costringono genitori a circolare e ad assembrarsi elevando il rischio di contagi con drammatiche conseguenze. Considerato dunque che la Regione Siciliana ha emesso una ordinanza contraddittoria, spetta alle autorità locali difendere la comunità.

Facendosi portavoce delle numerosissime istanze di cittadini e genitori, lo scrivente, richiede al Sindaco di Comiso di emettere una ordinanza di chiusura delle scuole, in considerazione dell’art.1 del D.L. 23/2/2020 n. 6 che al comma 1 dispone che “le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica”. Tenuto conto il D.L. 33 del 16 maggio 2020 convertito con modificazioni L. 14/7/2020n.74 e attuando il D. lgs n. 267 del 18 Agosto 2000 “Testo Unico degli Enti Locali” ed in particolare il comma 5 dell’art. 50, il quale sancisce che “in caso di emergenza sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal Sindaco”.

Si richiede tale provvedimento in via precauzionale quale misura di livello locale per fatto specifico dovuto all’inasprirsi della curva di contagio e l’esposizione a rischi della popolazione, finalizzato a contenere ulteriormente l’emergenza epidemiologica in corso e vitando al massimo lo spostamento della popolazione scolastica e del personale in servizio presso gli istituti scolastici.

Le attività didattiche potranno essere svolte con la prosecuzione delle attività di didattica a distanza, applicabili, con le dovute accortezze anche per gli alunni più piccoli dell’infanzia».

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