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Tutti contro la chiusura del PTE di Scoglitti, e il manager dell’ASP annuncia un incontro

Dall'On. Orazio Ragusa al PD vittoriese, fino ai movimenti politici del territorio. Tutti contro la decisione del manager Aliquò che, ieri sera, ha diramato una nota ufficiale per buttare acqua sul fuoco

(1 febbraio 2019)

Com’era facilmente immaginabile, in tanti stanno prendendo posizione dopo l’annuncio dell’ASP di chiudere il PTE di Scoglitti per sopperire alla mancanza di personale al pronto soccorso di Vittoria (che, lo ricordiamo, è il primo per accessi in provincia di Ragusa), e per medicalizzare la postazione ambulanza del servizio 118. Al suo posto, l’azienda sanitaria ha annunciato la nascita di una guardia medica, i cui orari, ovviamente, non saranno gli stessi del PTE, ma più ridotti. I cittadini non l’hanno presa bene, si sentono “depredati di una risorsa fondamentale” e per domani mattina alle 8.30 hanno annunciato una protesta proprio davanti ai locali del presidio.

E anche la politica scende in campo. Il deputato regionale Orazio Ragusa ha scritto una lettera aperta al manager dell’Asp, Angelo Aliquò, per auspicare che si trovi “una soluzione efficace per garantire l’erogazione di adeguati servizi alla popolazione della frazione rivierasca di Vittoria”.

Sono certo che Aliquò, molto capace e fattivo, riuscirà a trovare la quadra e a garantire le dovute soluzioni per la frazione rivierasca di Vittoria, che nel periodo invernale dà ospitalità a 4.000 residenti e nel periodo estivo fa soggiornare lungo la costa qualcosa come 45-50 mila villeggianti. Il Pte di Scoglitti – prosegue Ragusa – è stato attivato per dare risposte sul fronte dell’emergenza sanitaria a un numero consistente di cittadini. E’ uno sforzo importante quello che si chiede di compiere ai responsabili dell’azienda sanitaria provinciale, ma sono certo che si riuscirà ad inquadrare la questione con la dovuta obiettività e ad assicurare le risposte che tutti si attendono”.

Al direttore Aliquò, e ai Commissari Straordinari del Comune di Vittoria, ha scritto anche il segretario cittadino del PD vittoriese, Giuseppe Nicastro, il quale ipotizza che, nel prendere questa decisione, non si sia tenuto conto del fatto che il PTE copra un territorio molto più ampio di quanto all’apparenza possa sembrare. “Si fa presente che tale struttura orbita non solo attorno a Scoglitti – dice Nicastro – ma a tutta la fascia trasformata da Santa Croce Camerina fino a Contrada Macconi (in territorio di Acate). Ragion per cui si tratta di un presidio territoriale di emergenza utile a tutti i lavoratori delle strutture serricole, ai pescatori della marineria e ai cittadini di Scoglitti. Il PTE non può, quindi, essere sostituito dalla Guardia medica, che non potrà mai dare la stessa assistenza”. Nicastro chiede ad Aliquò “di potenziare il Pronto soccorso di Vittoria senza intaccare minimamente il PTE di Scoglitti. Siamo certi che, con la sua esperienza, saprà trovare una soluzione alternativa più che valida. Chiediamo altresì alla Commissione Prefettizia di Vittoria, in quanto attualmente garanti della salute pubblica cittadina, di prendere in considerazione il nostro appello, istituendo un tavolo tecnico in cui si facciano portavoce della problematica”.

Di “pasticcio del Pte” parla, invece, il Movimento Politico Sviluppo Ibleo, che manifesta solidarietà e appoggio ai residenti di Scoglitti che, dopo 15 anni, si vedranno costretti a rinunciare al Pte. “Il Pte sarà sostituito da una guardia medica ordinaria, cioè funzionante dalle 20 alle 8 tutti i giorni, a parte il sabato e la domenica quando invece sarà attiva tutto il giorno. Ma la cosa ancora più grave è che Scoglitti dovrà rinunciare all’ambulanza, che, tra l’altro, era un servizio attivo ancora da più tempo del Pte perché, prima del 2002, era stato il Comune ad offrirlo, abbinandolo all’attività dell’allora guardia medica. Tra l’altro – dicono ancora dal Movimento – ci risulta che l’Asp non abbia ancora disposto alcun intervento concreto sul fronte della medicalizzazione dell’ambulanza in servizio nella postazione del 118. E, come se non bastasse, i medici che dal Pte saranno trasferiti al Guzzardi sono appena 4. Questo significa che potranno essere utilizzati o per potenziare il Pronto soccorso o per garantire la medicalizzazione dell’ambulanza. Di più, sinceramente, per forza di cose, non si potrà fare”.

Il Movimento ricorda pure che nel solo mese di gennaio il PTE ha concretizzato qualcosa come 270 prestazioni e che, da quanto risulta, “nessun rinnovo è stato previsto per il servizio di ambulanza a Scoglitti visto che l’attuale percorso si concluderà il 31 marzo e nessuna procedura, in continuità, è stata ancora disposta. Mancherebbero, dunque, pure i tempi tecnici per assicurare prosecuzione al servizio in questione”.

Un no deciso alla chiusura del PTE di Scoglitti arriva anche dal movimento politico Sorgi Vittoria, che ha annunciato di voler illustrare le proprie ragioni nel corso di una diretta Facebook. L’appuntamento è per domani, sabato 2 febbraio, alle ore 17.  

Salvatore Sallemi e Alfredo Vinciguerra, rispettivamente coordinatori provinciale e cittadino di Fratelli d’Italia, esprimono “soddisfazione per la medicalizzazione dell’ambulanza della postazione del 118 a Vittoria, un traguardo che permetterà di avere un riscontro d’emergenza d’altissimo profilo che rafforzerà ulteriormente il già importante lavoro svolto giornalmente dagli operatori sanitari”. Ma non possono “che rivendicare con forza l’esigenza di non pregiudicare, neanche temporaneamente, il presidio di Scoglitti, che va difeso e tutelato per l’importante apporto fornito al territorio”. 

In tutto questo baillame di annunci e polemiche, ieri sera l’Asp di Ragusa è intervenuta con una nota ufficiale per rassicurare tutti. “Non intendiamo mettere a rischio la vita delle persone – si legge in una nota – ma abbiamo un problema oggettivo nei Pronto Soccorso e dobbiamo garantirne il funzionamento in piena sicurezza. Incontreremo i medici dell’emergenza del territorio, lunedì, e troveremo una soluzione ideale. Intanto, si può medicalizzare l’ambulanza di Vittoria, e con i medici parleremo e certamente concorderemo sulla migliore possibilità di garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Guardiamo quindi alle esigenze dei pazienti e a quelle del personale”.

Valentina Frasca

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