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Sicilia zona gialla, “Musumeci scarica responsabilità sui medici di famiglia”

Così l’on. Dipasquale commenta una recente dichiarazione del Governatore siciliano

(5 ottobre 2021 – Sicilia – zona gialla – medici)

“Il presidente Musumeci, mentre tiene le ‘consultazioni’ con i segretari di partito della sua maggioranza, riesce a conquistare la medaglia d’oro nella disciplina dello scaricabarile, categoria vaccinazioni contro il Covid: un trionfo inaspettato perché pur di evitare di ammettere che la Sicilia è l’unica regione in zona gialla da più di un mese per incapacità del Governo regionale, è riuscito a scaricare la colpa sui medici di famiglia dimenticando che, da inizio pandemia, sono in prima linea insieme a tutto il personale sanitario nella lotta alla diffusione del virus”. Così l’on. Dipasquale commenta una recente dichiarazione del Governatore siciliano che ha indicato medici di famiglia e pediatri quali responsabili delle vaccinazioni a rilento, colpevoli, a suo dire, di non aver accettato le proposte del Governo regionale. 

“A noi, comunque – continua Dipasquale – risulta tutta un’altra storia, fatta di ritardi (18 giorni solo per pubblicare in GURS l’accordo tra medici e Regione) e ostacoli, di difficoltà logistiche come quella di garantire la catena del freddo dopo consegna delle dosi di vaccino ai medici di famiglia che, attraversando la ‘rinomata’ rete viaria siciliana, in alcuni casi dovevano percorrere anche 60 km per portare le dosi a destinazione sapendo di avere solo poche ore a disposizione per poterle usare. Senza contare i casi in cui l’aiuto dei medici di famiglia veniva rifiutato perché ritenuto non necessario, mentre i cittadini erano costretti in alcuni mega HUB a file anche di otto ore. Inoltre c’è stato un enorme aumento del carico di lavoro che il sistema ha dovuto riversare su questi professionisti perfino attribuendo loro poteri speciali per emettere provvedimenti di restrizione e di liberazione. La Federazione dei Medici di Medicina Generale ha raccolto tutta una serie di criticità che sono state affrontate dall’inizio della pandemia e, poi, da quando è stato dato il via libera alle vaccinazioni e sono certo che se il presidente fosse disposto ad ascoltarle arriverebbe a rimangiarsi quelle dichiarazioni infelici”.

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