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Ragusa, studentessa del Liceo classico segue le lezioni dalla panchina fuori scuola

Accanto a lei un cartello che riporta la frase di Victor Hugo: "Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione"

(2 dicembre 2020)

Lucia Molé è una studentessa ragusana di 14 anni che ha frequenta il IV ginnasio del liceo classico Umberto I e che ha scelto di seguire le lezioni da una panchina fuori dalla sua scuola. Accanto a lei un cartello che riporta la frase di Victor Hugo: “Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione”. A riportare la sua storia è l’Agi.

Riesce a seguire le lezioni grazie ad un collegamento via smartphone e con i libri sulle ginocchia. Al momento è da sola, sostenuta dai genitori che le hanno insegnato a combattere per le sue idee, ma spera che altri compagni di scuola possano aggregarsi.

“Alcuni miei compagni la pensano come me, – afferma Lucia – anche a loro non piace la didattica a distanza ma la ritengono giusta comunque, Non proprio una protesta, ma una richiesta di attenzione che rivendica spiegando le sue ragioni. Ed è per questo che non sposa idee politiche ma ci tiene a spiegare il suo di pensiero. Per quanto mi riguarda, ritengo che la scuola sia essenziale, in presenza. Non siamo fatti solo di un corpo ma anche di un’anima; a distanza l’anima senza corpo è un fantasma e corpo senz’anima non prova emozioni, sentimenti. La scuola – continua Lucia – non è solo istruzione, ci fa crescere come persone, ci fa maturare, ci fa confrontare anche nelle diverse idee e la didattica a distanza questo non lo permette. Anche la socializzazione non è la stessa. Sono qui per dimostrare ciò che penso e per fare capire che per noi studenti la scuola è essenziale, è ciò che ci serve per il nostro futuro”.

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