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Ragusa, Maria Paternò Arezzo convertito in RSA Covid

Ecco tutte le altre novità illustrate nella video conferenza tra i sindaci iblei e i l’assessore Razza

(17 novembre 2020)

Si è da poco conclusa la videoconferenza tra l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, il direttore generale Asp Angelo Aliquò e i sindaci del territorio ibleo. Un’occasione per un capillare confronto sulle problematiche che la comunità Iblea sta affrontando in piena pandemia.

Nel corso della videoconferenza svoltasi con toni sereni in un clima pienamente costruttivo – dichiara il sindaco Peppe Cassì – sono emerse alcune novità di rilievo in uno scenario che vede la curva regionale addolcirsi ma non appiattirsi né calare, con la richiesta di ospedalizzazione tuttora in crescita. Partiamo proprio dagli ospedali. Il Maria Paternò Arezzo viene convertito in residenza sanitaria assistenziale per soggetti affetti da Covid che non necessitano di ospedalizzazione; una soluzione che al momento rende non necessario reperire i cosiddetti “Covid Hotel”. Sono confermati gli ampliamenti dei reparti Covid previsti nella programmazione regionale, i trasferimenti e gli accorpamenti di cui ho dato conto ieri. Le attività ospedaliere sono giocoforza ridotte, ma sono garantiti tutti i servizi d’urgenza e, nei limiti del possibile, anche quelli ordinari.

Saranno 250 i neo specializzati anestesisti, figura specialistica tra le più richieste, assegnati agli ospedali in cui c’è maggiore carenza.

Restando al personale sanitario, è previsto un maggiore coinvolgimento dei medici di base per ridurre la pressione sugli ospedali e ottimizzare le cure in casa in tutti i casi in cui è possibile farlo. La Regione dispone di 4,5 milioni di tamponi ora in distribuzione per scovare asintomatici e trattarli a domicilio. I tamponi antigenici avranno lo stesso rilievo statistico dei molecolari e i medici di base, previo accordo collettivo nazionale in via di rimodulazione, potranno seguire in autonomia l’iter della malattia fino alla guarigione. Sono inoltre previste al momento per la Sicilia 1.5 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale a fronte delle 900mila dello scorso anno.

L’assessore ha inoltre informato i sindaci sull’esito della conferenza tra Stato e Regioni di prima mattina e sull’ipotesi di ridurre da 21 a 5 gli indicatori secondo ai quali viene stabilito il “colore” di ogni Regione. L’istituzione di zone rosse territoriali all’interno della Regione (come accaduto per esempio a Vittoria) ha avuto ad oggi risultati limitati e inferiori alle aspettative, considerato che, a differenza del lockdown della scorsa primavera, non viene esclusa del tutto la possibilità di spostamento, seppure per ragioni particolari.

Infine la maggior parte dei sindaci si è manifestata contraria a una ipotesi di chiusura delle scuole, mentre sono attese decisioni sulle aperture dei supermercati nei week end”.

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