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Ragusa, in contrada Cifali, in un ex masseria, la quarantena dei 102 migranti sbarcati a Pozzallo

Sono i sopravvissuti alla strage di Pasqua. Cassì: con il virus non è questa la scelta giusta, meglio una nave. Dal centro di accoglienza ‘S. Pietro’ fughe di massa 6 anni fa

(13 aprile 2020)

Si trova in territorio di Ragusa, anche se molto vicino a Comiso, l’ex centro di sperimentazione agricola ‘San Pietro’ che alcuni anni fa, in piena emergenza sbarchi, fu adattato a struttura di prima accoglienza.

E’ qui che sono stati condotti i 102 migranti salvati in mare e giunti ieri a Pozzallo. Sono stati tra i più fortunati di un esodo di diversi barconi che per molti si è concluso con la morte tra le coste libiche e quelle maltesi.

Nell’hot spot di Pozzallo non era possibile accoglierli perché la struttura è già occupata dai cinquanta migranti in quarantena giunti da Porto Empedocle e tra i quali figura il ragazzo quindicenne egiziano risultato positivo al coronavirus e sbarcato martedì scorso, come il resto del gruppo, a Lampedusa.

Nell’ex massaria di contrada Cifali – nota alle cronache perché sei anni fa, diverse centinaia di migranti, in due diversi episodi, ad aprile e a settembre, si allontanarono in massa disperdendosi nel territorio – i 102 devono stare in quarantena. Sono tutti maschi ma, tra di loro, ben 35 minori.

Sul posto il sindaco di Ragusa Peppe Cassì che racconta: “Mi sono personalmente recato nella struttura, che risulta isolata, recintata e presidiata dalle forze dell’ordine. La situazione è sotto controllo. Ritengo ineludibile prestare soccorso a chi rischia la vita, in balia delle onde e di criminali mercanti di uomini, ma certo non è questo il momento di usare le strutture di prima accoglienza del territorio. Non in questo tempo di difficoltà e di tensione, non quando sono chiesti a tutti limitazioni e sacrifici per contrastare un pericolo invisibile e mortale, non quando le forze dell’ordine e le Asp sono impegnate a gestire una crisi che ha riflessi sanitari, sociali ed economici devastanti. Altri sbarchi sono previsti con la bella stagione e il mare calmo. D’intesa con il sindaco di Comiso Maria Rita Schembari, supportiamo la soluzione proposta dal presidente Musumeci: quella cioè di ospitare i migranti provvisoriamente per il periodo di quarantena, in navi all’uopo allestite e, pare, già disponibili. Non possiamo subire questo ulteriore carico e questa occasione di allarme sociale. Il Governo si adoperi subito al fine di evitare tensioni che al momento noi sindaci non riusciremmo a gestire. Si tratta di soluzione di buon senso, che tutela tutti: migranti, operatori, cittadini, forze dell’ordine. Nessuno pensi di ignorare e scavalcare le istanze del territorio. Una soluzione tempestiva e in linea con tutti i parametri di accoglienza è a portata di mano. Non un minuto può essere perso, non una esitazione deve esserci in questi momenti.”

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One Comment

  1. Basta abbiamo già tanta disperazione e ancora fanno entrare immigrati basta basta basta siamo stanchi non se ne può più, oppure aspettiamo che scoppia una bomba visto il sistema sanitario da dove provengono che e quasi nullo.

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