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Ragusa-Catania: impegni disattesi e silenzio su un’opera che, a Roma, non sembrano volere

Il segretario generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro: “Nessuno si fermerà sino a quando non ci spiegheranno le ragioni di questo incomprensibile modo d’agire”

(29 giugno 2019)

“È stata sbloccata, in pochi mesi, un’opera che era ferma da troppi anni: l’autostrada Ragusa-Catania. E il mio ministero ha avuto quel ruolo di regia che gli compete, ruolo che non avrebbe sortito i frutti sperati senza la fattiva collaborazione istituzionale della Regione Siciliana e degli enti locali interessati. Questa mattina ho incontrato, qui al dicastero, un gruppo di sindaci del Ragusano e finalmente è stata trovata la quadra sul progetto che sarà approvato dal Cipe (l’organo collegiale di governo per la programmazione economica) entro la prima metà di gennaio”. Questo è quanto scriveva, su Facebook, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli lo scorso 20 dicembre. Un chiaro impegno assunto dall’autorevole rappresentante del Governo nazionale.

Paolo Sanzaro, segretario generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa

Tutti, però – commenta il segretario generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Paolo Sanzarosappiamo come è andata a finire. E a distanza di sei mesi possiamo affermare, senza tema di smentita, che sono stati compiuti non uno ma venti passi indietro. E, soprattutto, quello che preoccupa di più, è che sulla realizzazione di questa grande infrastruttura è calato un greve silenzio. Non se ne parla più, è come se fosse scomparsa dall’agenda politica e dalle priorità dei grandi palazzi. Non sono servite le marce lente, le volontà manifestate dai sindaci locali, il fronte comune d’intenti che il comitato per la Rg-Ct ha cercato di costruire a più riprese. La Rg-Ct rischia di rimanere chiusa nel cassetto in cui è rimasta seminascosta per vent’anni. Sì, proprio così, ci sono voluti vent’anni prima di avviare un percorso che si potesse, in qualche modo, concretizzare nella maniera migliore. La mancata realizzazione, o peggio il silenzio e l’incertezza, trascina la provincia di Ragusa e i suoi operatori economici sempre più giù, evidenziando il distacco tra il Nord e il Sud, costringendo centinaia di giovani a lasciare la nostra terra per mancanza di futuro. Ma possiamo issare bandiera bianca? Assolutamente no”.

E il segretario Sanzaro prosegue: “Come organizzazione sindacale, assieme al comitato, ai sindaci e a tutte le altre forze vive del territorio vogliamo diventare i promotori di un’attività di sensibilizzazione ai più alti livelli istituzionali, che solleciti il Governo nazionale a esprimersi non a parole ma con fatti concreti. Non si può continuare ancora con questo andazzo. Tutto è rimasto bloccato. Come se non ci fosse mai stato niente. Non possiamo essere d’accordo su questo modus operandi. D’altronde, le infrastrutture materiali e immateriali rappresentano l’anticamera dello sviluppo E siano certi i residenti della provincia di Ragusa che andremo in fondo su questa vicenda. Perché dovranno dirci chiaramente le reali motivazioni per cui, a questo punto, non vogliono la Rg-Ct”.

Comunicato stampa

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