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Ragusa – 50 indagati per manifestazione antifascista, il Gip: hanno esercitato la libertà di pensiero

Gli avvocati Pierini e Pitino: "Non è stata violata alcuna norma"

Non era un’adunanza sediziosa, ma i partecipanti hanno esercitato il diritto di libertà del pensiero, tutelato dall’articolo 21 della Costituzione. Si chiude con l’archiviazione la vicenda di 50 ragusani che il 7 gennaio del 2018 organizzarono una contro-manifestazione in occasione di un corteo di Forza Nuova. A denunciare i contro-manifestanti era stata la Digos motivando tale scelta con la mancata comunicazione alla Questura. Tra l’altro il giudice per le indagini preliminare, Andrea Reale, ha valutato la comunicazione, anche se non scritta, fatta dall’ex senatore Gianni Battaglia che aveva telefonato in Questura per avvertire della manifestazione. Inoltre, tra i denunciati, risultavano anche diversi giornalisti i quali, secondo il Gip, hanno esercitato il diritto di cronaca. Per i 50 indagati, quindi, i reati contestati non sussistono, per questo il giudice ha disposto l’archiviazione del procedimento. Tra i legali che hanno seguito la vicenda, e che hanno assistito molti degli indagati, l’avvocato Serena Pierini e Simona Pitino.  «Siamo soddisfatti dell’esito del provvedimento – commentano i legali Serena Pierini e Simona Pitino – che ha dato atto che la partecipazione ad una manifestazione non è reato, ma è un dritto garantito dalla Costituzione e che, in ogni caso, non è stata violata alcuna norma perché il preavviso era stato dato»

 

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