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Operatori agricoli messi in ginocchio anche dal caro carburante: continua la protesta a Modica

L'on. Ragusa scrive al governatore Musumeci: "definire un percorso che consenta di vendere il gasolio, anche quello agricolo, a minor prezzo"

(22 marzo 2022 – Operatori agricoli – protesta)

Lettera aperta dell’on. Orazio Ragusa al governatore siciliano Nello Musumeci dopo l’incontro che lo stesso parlamentare all’Ars ha avuto, ieri mattina, con una delegazione degli operatori agricoli che stanno animando, da giorni, il presidio di protesta a Modica, manifestando tutto il proprio disagio per l’insostenibilità economica della loro attività. “Ho avuto modo di confrontarmi – sottolinea l’on. Ragusa – con persone che, con grandissima dignità, mi hanno espresso tutte le proprie preoccupazioni nell’andare avanti. Ecco perché, dopo avere ascoltato i punti salienti delle loro rivendicazioni, ho preso carta e penna per invitare Musumeci ad avviare una trattativa serrata con il ministero delle Politiche agricole e con quello dello Sviluppo economico, allo scopo di trovare la strada necessaria per venire fuori da questa delicata fase di stallo”.

Il timore più consistente per gli agricoltori è quello legato al prezzo del carburante, diventato esoso e ingestibile sul piano dei costi. “Ecco perché – scrive l’on. Ragusa nel documento – è indispensabile che il governatore si faccia promotore di un’azione di ampio respiro che tenga conto di come la nostra isola produca, estragga e raffini il carburante così da spuntare, con le compagnie petrolifere, condizioni più vantaggiose alla pompa per l’utente finale. Un percorso, insomma, che ci dovrebbe consentire di vendere il gasolio, anche quello agricolo, a minor prezzo”. L’altro nodo ha a che vedere con il debito agrario. “Siccome – prosegue la lettera aperta – le situazioni contigenti, non ultima la pandemia, non hanno permesso agli operatori agricoli di potere contare su un reddito adeguato, situazione che nelle ultime settimane si è aggravata con il conflitto in corso, è necessario disporre una scadenza più lunga, rispetto alle attuali, per il pagamento delle cambiali agrarie. Solo così si può fornire una reale boccata d’ossigeno a chi si trova in pesante difficoltà come evidenziato dalla delegazione degli operatori del presidio di Modica”. Sempre nella stessa lettera, l’on. Ragusa chiede a Musumeci “di adoperarsi per rivisitare i bandi europei, facendo in modo che gli stessi possano essere calati, territorio per territorio, tenendo conto, per quanto riguarda la realtà iblea, della presenza di numerose realtà zootecniche e della persistente disseminazione di infrastrutture serricole. Inoltre, il governatore può intervenire per fare in modo che i contributi Inps siano, al momento, sospesi, considerate le problematiche segnalate, e concordare affinché gli stessi siano poi corrisposti più avanti”.

Le altre due richieste contenute nella lettera aperta hanno a che vedere con il “ricalcolo dei contributi Agea per fare in modo che gli stessi siano aumentati” e con il “blocco dell’importazione di latte dall’estero, circostanza che consentirebbe di “proteggere” ulteriormente la Sanità dei nostri formaggi provenienti da filiere debitamente controllate e meritevoli della massima considerazione. Attività protezionistica che si potrebbe attuare anche con riferimento ai nostri grani”. “Ecco – conclude l’on. Ragusa – l’auspicio è che dal governatore si possa dare il via a un’azione mirata al fine di dare un respiro più adeguato al movimento degli operatori agricoli che sta soffrendo le nuove imposizioni e che trova davvero complicato potere andare avanti. Noi continueremo a vigilare e sollecitare fin quando non arriveranno le prime risposte”.

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