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Oggi a Comiso non si vola, e così sarà per ogni martedì, fino a marzo. Cosa sta succedendo?

Intervista esclusiva e a tutto tondo con il Presidente di Soaco, Silvio Meli, che rassicura e chiede tempo e pazienza

6 novembre 2018: in questa data, per la prima volta dalla sua apertura, al Pio La Torre di Comiso nessun aereo decollerà e nessun aereo atterrerà. Se non si trattasse di una struttura pubblica, insomma, si sarebbe potuto anche evitare di alzare la saracinesca stamattina. E così sarà per tutta la Winter 2018-2019, cioè per tutti i martedì della stagione invernale, fino a marzo.

Che cosa è successo? E’ l’inizio della (più volte) preannunciata fine dell’aeroporto di Comiso? Andiamo con ordine, e partiamo dalla situazione settimanale dei voli che ci elenca la pagina Facebook Fly Comiso:

Comiso – Roma Ciampino è operato ogni Lunedì, Mercoledì, Venerdì e Domenica.

Comiso – Milano Malpensa ha perso le frequenze del Martedì e Mercoledì, mentre resta attivo tutti gli altri giorni.

Comiso – Pisa perde la frequenza della Domenica. Restano le operazioni del Lunedì, Mercoledì e Venerdì.

Comiso – Bruxelles Charleroi è operato regolarmente ogni Mercoledì e Venerdì.

Comiso – Francoforte Hahn è operato regolarmente ogni Mercoledì e Domenica.

Dove nasce il problema, dunque? Com’è facilmente intuibile vedendo questo prospetto, nella seconda delle tratte elencate, il Milano Malpensa, che prima veniva assicurato tutti i giorni e ora si è ridotto a 5, con la cancellazione dei voli del martedì e del mercoledì. Il motivo è da ricercare nelle politiche aziendali di Ryanair, la quale, in estate ( i biglietti, infatti, da giugno, non è stato più possibile acquistarli), ha comunicato che, per la Winter, avrebbe lasciato a terra 4 aerei che, quotidianamente, coprivano 8 tratte.

Il Presidente di Soaco, Silvio Meli, però, è tutt’altro che allarmato. “Sapevamo da mesi che, a causa di questa decisione di Ryanair dovuta ai problemi che ha con i suoi dipendenti, il martedì saremmo rimasti senza voli. In questo giorno, dunque, garantiremo solo il minimo dei presidi, perché dobbiamo comunque rimanere operativi per emergenze e dirottamenti in caso di maltempo, dalle 7 alle 23. Noi abbiamo chiesto alla compagnia di aumentare le tratte, ma loro, di contro, ne hanno tolto 32 in 16 aeroporti europei, non solo da noi. Non sappiamo da aprile, coi nuovi bandi e i nuovi contratti, cosa succederà. Stiamo rinegoziando, ma so di certo che non è una cosa che dipende dal calo dell’interesse di Ryanair nei nostri confronti”.

Per il Presidente Meli, dunque, non c’è motivo di allarmarsi, non si chiude.Non sono preoccupato – spiega – per il semplice motivo che questa cosa l’ha decisa il vettore tempo fa, e noi non avevamo possibilità di opporci. Nessuno l’aveva. Ma l’ultimo cda del 31 ottobre a Catania ci ha dato la garanzia che sta andando tutto per il verso giusto. Abbiamo coordinato il piano di ristrutturazione col prestito ponte, i liquidatori stanno lavorando per vendere velocemente la quota di Intersac e così potremo capire a chi andrà il 65% di Soaco. Prima della fine di agosto c’era da essere preoccupati, ora no. La SAC è tutt’altro che disinteressata a Comiso, sta investendo oltre un milione per farci sopravvivere e, ripristinato l’assetto societario nel giro di qualche mese, riprenderemo il discorso dell’incremento dei voli”.

Il prestito ponte, per l’appunto, ossia i soldi ( 1milione 250mila euro) che il 31 ottobre il cda della SAC di Catania ha detto di voler dare a S.O.A.C.O per sopperire alla necessità di liquidità della società di gestione. Per qualcuno, come il Vussia (Comitato Utenti Aeroporto Comiso), è una somma che difficilmente potrà essere restituita, ma per il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, “la grave crisi finanziaria in cui versa l’aeroporto almeno da un anno, non aveva altro sbocco” e “spiace leggere o sentire che questa misura potrebbe decretare la chiusura dell’aeroporto. Non è così. La revoca immediata della concessione – continua Schembari avrebbe decretato la cessazione di tutte le attività aeroportuali, dato che la SOACO è concessionaria di tutti i permessi e di tutte le autorizzazioni ENAC ed ENAV e, di conseguenza, revocando la concessione alla società di gestione, decadrebbero immediatamente tutte queste prerogative e si dovrebbe riavviare tutta la procedura di evidenza pubblica per l’individuazione di un altro soggetto gestore, con tempi che non sono affatto brevi”.

Il Sindaco Maria Rita Schembari

“Il prestito ponte – aggiunge Meli servirà a Soaco ad arrivare al momento in cui ci sarà il nuovo socio al 65%. Oggi col socio di maggioranza c’è un ottimo dialogo, ma di certo non possiamo parlare con lui di prospettive future perché è rappresentato da tre liquidatori nominati dal tribunale che possono solo fare ordinaria amministrazione e vendere la quota al miglior offerente. Insomma, è un momento di empasse. Prima al tavolo si sedeva il presidente di Intersac, oggi c’è una terna di  traghettatori che devono individuare, con una procedura di gara pubblica, il nuovo socio. Quest’ultimo, alla luce della somma che sta investendo, potrebbe essere anche la Sac. Un paio di mesi di pazienza, poi, risolto questo, si potrà tornare a parlare di futuro”.

Ma intanto i numeri del mese di ottobre vanno giù. Come ci dice Fly Comiso, facendo riferimento ai dati di Assaeroporti, “ottobre 2018 ha registrato circa 34420 passeggeri, circa 5 mila passeggeri in meno dello stesso mese del 2017”.

“I numeri di ottobre sono in calo perché è mancato il Roma di Ryanair – spiega Silvio Melie non perché sia diminuita la percentuale di riempimento degli aerei. Quella è rimasta sempre superiore al 90%, ma mancando 32 rotazioni mensili, 8 settimanali, sono mancati proprio quei 5700 viaggiatori che l’anno scorso, invece, c’erano”.

Insomma, queste sono le ragioni per le quali i numeri e i voli sono in calo e Comiso, ancora una volta, arranca. Tempo e pazienza, chiedono dalla SOACO, perché la strada è tracciata e ora bisogna solo seguirla. Ma intanto, innegabilmente, fa un po’ di rabbia vedere, a soli 100 km di distanza, un aeroporto di Catania che scoppia di passeggeri, tanto che la Sac, con un comunicato stampa, ci dice che “per il periodo compreso tra mercoledì 31 ottobre e domenica 4 novembre, è stato  stimato un traffico di 128.000 passeggeri (nel 2017 furono 102.871, quindi +20%), di cui ben 45.000 sono riconducibili a destinazioni internazionali. Cresciuti del 53%, inoltre, i movimenti aerei da/per l’estero: sempre nei cinque giorni in esame saranno in totale oltre 100 i movimenti aerei in più rispetto allo stesso periodo del 2017”.

Valentina Frasca

 

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