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Modica, il pasticcio delle cartelle pazze

"L'amministrazione chiarisca il problema e lo risolva"

Il consigliere comunale del M5S,  Marcello Medica ha presentato una interrogazione per chiedere all’amministrazione spiegazioni sulle cosiddette “cartelle pazze“. Ecco il testo del suo comunicato:

La riscossione dei canoni idrici a Modica anche quest’anno si ripresenta in tutto l’inestricabile groviglio di manchevolezze ed errori che da decenni ineluttabilmente la caratterizza, e per la soluzione dei quali l’Amministrazione di Palazzo S. Domenico mostra la propria incapacità a farvi fronte.

Effetto ne è il pesante disagio di molti, troppi cittadini che, a fronte di fatture di riscossione errate, imperfette o pesantemente manchevoli di dati esplicativi dei consumi attribuiti, si trovano, o meglio si ritrovano – perché la sciagura, dicevamo, è cosa di anni – accomunati nella sventura frustrante di dover protestare le proprie legittime istanze e contestare avverso le incomprensibili e talora irragionevoli richieste di pagamento delle ‘bollette’ a loro recapitate.

Tale sciagura colpisce molti. E, ceca nella foga della riscossione, non guarda chi alle ultime elezioni comunali e alle precedenti ha dato il proprio consenso all’Amministrazione attuale e alla Maggioranza che la sostiene, e chi no. Tuttavia, vien da pensare che i primi non mettano in relazione responsabilità dell’Amministrazione con i burocratici disguidi asfissianti creati loro dalle ‘bollette pazze: è un castigo divino, pensano, imperscrutabile; e proprio perché divino, Sindaco e Amministrazione han pensato bene di non mettervi mano: tanto sarebbe inutile!

Di parere opposto il Movimento 5 Stelle di Modica che, tramite il suo Portavoce, il Consigliere Comunale, Marcello Medica, ha presentato ieri un’interrogazione al Sindaco con la speranza – nel passato non sempre appagata – di ricevere, in una prossima seduta, spiegazioni logiche e interrelate fra cause ed effetti, di ciò che, con linguaggio colloquiale, alcuni definiscono da anni “un casino”.

L’interrogazione è articolata in diversi punti, in cui il Consigliere Medica chiede al Sindaco:

­ come siano stati calcolati i consumi sebbene privi di lettura iniziale e finale del contatore e delle date in cui sono avvenute le letture;

­ il numero di ‘bollette’ (fatture) prive di questi valori;

­ il numero di quelle erroneamente annoverate nella condizione di ‘USO DOMESTICO NON RESIDENTE’ (i cui destinatari, a parità di metri cubi consumati, vengono a pagare più di coloro che leggono in fattura ‘USO DOMESTICO RESIDENTE’);

­ se, e in qual modo, Amministrazione e Dirigente dell’Ufficio Tributi intendono attivarsi per far fronte all’aggravio di tassazione che subiscono questi utenti;

­ quali azioni ritiene l’Amministrazione di approntare al fine di correggere le distorsioni connesse alle indeterminazioni delle letture dei contatori, indeterminazioni che incidono sulle fasce di consumo;

­ la ragione per cui molte fatture sono state recapitate in data prossima o successiva alla scadenza di pagamento;

­ quali correttivi Sindaco e Amministrazione ritengono di mettere in atto per rendere totalmente funzionale ai cittadini l’accessibilità ai recapiti – cosa ad oggi troppo labile – dell’Ufficio Acqua al fine di segnalargli le incongruenze, favorendo l’interlocuzione in remoto fra utente e personale dell’Ufficio dati i tempi di pandemia.

Ci preme segnalare a tutti, quanto argomentato ancora nell’interrogazione in merito alle fasce di consumo e cioè che “in alcuni casi, il valore numerico del consumo idrico, surrettiziamente indicato in fattura come ‘rilevato’ – sebbene non supportato dai valori di lettura iniziale e finale – induce un’alea nell’attribuzione delle fasce di consumo e degli importi relativi; infatti, nel caso in cui l’utente avesse

consumato una quantità d’acqua inferiore a quella attribuitagli nell’ultima fascia, per i metri cubi di consumo riportato in bolletta (ma non accertato), sull’utente stesso ricadrebbero oltre i costi del canone idrico di quella fascia anche le voci ‘fognatura’, ‘depurazione’, e ‘componenti’ che si leggono in fattura sotto ‘Descrizione’ di ‘ANALITICA DOCUMENTO’, nonché, sull’importo derivante da quanto elencato, l’imposta I.V.A. del 10%, pur non essendo state effettivamente consumate le relative quantità”.

Ci preme segnalarlo – dicevamo – perché è cosa che sfugge ai più e viene giustificata dall’Ufficio e dall’Amministrazione con la considerazione che anche se i consumi indicati in bolletta non sono quelli dell’anno fatturato, tuttavia si compensano nell’anno successivo; ma così non è!

Parallelamente all’interrogazione, il Movimento 5 Stelle di Modica ha messo a punto dei moduli di segnalazione delle incongruenze che si riscontrano più frequentemente in bolletta, e che, compilati dai cittadini, possono essere inviati da questi al Sindaco e all’Ufficio Tributi-Acqua, con mail, PEC, o semplice lettera raccomandata.

I moduli saranno distribuiti e messi in rete sui social dagli attivisti del Movimento 5 Stelle di Modica che intendono così rendere un servizio alla cittadinanza per arginare la superficialità che l’Amministrazione annualmente dimostra nella riscossione di questo specifico tributo, in danno dei cittadini.

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