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Mobilità sostenibile: scontro tra il comune di Siracusa e la deputazione pentastellata

Secondo i parlamentari Stefano Zito e Paolo Ficara “perplessità e confusione avvolgono il PUMS", ma il presidente della IV commissione, Ferdinando Messina, ricorda che è un piano ereditato e che si sta cercando di correggere, anche con la collaborazione dei cittadini

(22 marzo 2019)

Botta e risposta tra il presidente della IV commissione del Comune di Siracusa, Ferdinando Messina, e i deputati regionale e nazionale, Stefano Zito e Paolo Ficara del M5S in merito al PUMS (Piano Urbano sulla Mobilità Sostenibile), strumento adottato dal Comune di Siracusa ed oggetto di discussione e proposte durante la seduta aperta convocata, nei giorni scorsi, presso l’Urban Center dai componenti della commissione. Un’occasione di confronto tra Amministrazione e cittadinanza, dalla quale trarre suggerimenti sull’ampliamento e l’estensione dello strumento amministrativo al fine di renderlo più funzionale e rispondente alle esigenze di sostenibilità e risparmio energetico che normative sempre più stringenti impongono ai Comuni.

Ed è proprio sul terreno della sostenibilità che arrivano le critiche da parte dei due deputati pentastellati, i quali avanzano non poche perplessità e parlano di punti deboli del Piano. “Perplessità e confusione avvolgono il piano sulla mobilità sostenibile adottato dal comune di Siracusa – scrivono Stefano Zito e Paolo Ficara – e i nostri dubbi sull’efficienza del Pums sono stati confermati nel corso dell’incontro all’Urban Center, al quale hanno partecipato esperti in materia chiamati dal gruppo di lavoro sulla Mobilità del Meetup Siracusa assieme ai consiglieri comunali M5S. Somiglia a un piano del traffico e non ha i requisiti per essere realmente chiamato Pums, come quello adottato in altre città italiane”. Ad invalidare lo strumento amministrativo, secondo i due deputati, alcune restrizioni imposte dalle direttive europee. “Per fare un esempio, la mobilità ciclabile rimane marginale rispetto al traffico automobilistico. Se non si parte da qui, non si può parlare nemmeno di mobilità sostenibile. Opinione condivisa anche da alcuni cittadini che hanno partecipato all’incontro – spiegano i parlamentari – segnalando i punti critici e i difetti del piano che non prevede un percorso agevolato alle persone diversamente abili e la mobilità ciclabile è a rischio a causa del manto stradale mancante in alcune strade o di scarsa qualità”.

“Al di là della discutibilità di ciò che è previsto in questo Pums, – concludono Zito e Ficara la seduta di ieri è stata un’occasione per parlare di proposte, ma non deve rimanere un caso isolato. I cittadini devono avere la possibilità di avanzare idee. La nostra proposta è quella di dare ai cittadini la possibilità di esprimersi con l’apertura di un tavolo permanente, con una pagina dedicata sul sito del comune al Pums con cui poter interagire e pensare davvero di rivoluzionare la mobilità sostenibile per tutti”.

Obiezioni dei parlamentari pentastellati respinte al mittente dal presidente della Commissione, Ferdinando Messina, che sulla questione espone la sua: “Il PGTU e il PUMS sono strumenti fondamentali per la mobilità cittadina, proprio per questo consideriamo il contributo della cittadinanza un valore aggiunto del dibattito e ci impegneremo a verificare la possibilità di trasformare i migliori suggerimenti in emendamenti migliorativi dei Piani. Per quanto riguarda le perplessità sollevate dai deputati Zito e Ficara, – dice Messina – mi sembra un atteggiamento decisamente poco costruttivo e poco operativo da parte loro. Parliamo di un piano che non è certamente di questo consiglio comunale ma ereditato dalla precedente amministrazione, anzi si sta cercando in tutti i modi di correggerlo. Quindi, – continua Messina – criticare il lavoro di una Commissione che sta cercando di aggiustare il tiro su un lavoro che non è il suo mi fa pensare che quello di Zito e Ficara sia un ragionamento che passa da una condizione di non conoscenza dell’iter amministrativo. Noi, al momento, ci stiamo muovendo secondo un’azione di valutazione e correzione, tra l’altro in audizione sono intervenuti diversi attivisti dei 5 stelle e abbiamo ascoltato anche le proposte dei tecnici del Meetup Belviso e Mulè quindi, a questo punto, forse c’è un problema di comunicazione all’interno del Movimento 5 Stelle, visto che i due parlamentari non sono stati informati di queste interlocuzioni. Così come non è vero – conclude Messina – che nel piano non c’è spazio per la mobilità ciclabile. Su questo ci sono arrivate diverse proposte per modificare o integrare la modalità ciclabile, la cosiddetta “mobilità dolce”, con biciclette e/o carrozzine che, ribadisco, la Commissione valuterà attraverso la proposta di emendamenti all’attuale Piano”.

Nadia Germano Bramante        

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