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La mobilitazione social, il viaggio negli States, la speranza e la morte: il tumore di Luca ha vinto

Il 23enne di Giarre si è spento a causa di un osteosarcoma che aveva causato metastasi ai polmoni. I dottori del Texas, dopo un timido ottimismo iniziale, lo avevano giudicato inoperabile

(14 gennaio 2019)

Tragico epilogo per la vicenda di Luca Cardillo. Il 23enne di Giarre non ce l’ha fatta, ha perso la sua battaglia contro il tumore osseo alla gamba. La sua storia era finita alla ribalta delle cronache nazionali qualche mese fa, quando, dopo l’appello lanciato dai familiari, sui social era partita una mobilitazione che aveva permesso a Luca di raccogliere fondi sufficienti per volare negli Stati Uniti e tentare un’operazione molto delicata.

Tutto inutile. Luca era riuscito a volare negli States, ma dopo i primi pareri dei medici che avevano acceso una piccola speranza, ipotizzando un’amputazione, il tumore è risultato inoperabile e il giovane è rientrato in Sicilia. Oggi la notizia della morte.

Il ragazzo aveva scoperto l’osteosarcoma nel 2017, dopo una risonanza magnetica. Da lì un calvario fatto di chemioterapia e radioterapia, fino alla scoperta delle metastasi ai polmoni. Per farlo volare in America erano stati raccolti oltre 98 mila euro, e a novembre Luca era partito per il Texas, dove i medici, dopo un timido ottimismo iniziale, avevano capito che l’organismo di Luca era troppo provato per quel tipo di intervento. E proprio quei social che lo scorso anno gli avevano permesso di sperare ancora, oggi lo piangono.

Valentina Frasca

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